Piazza CarloGiuliani..perchè crediamo in un'altra scomoda verità |
Dal sito http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/pernoncarlo/piazza.php
Questo blog è nato con l'intento di raccontare una verità diversa da quella che ci hanno propinato da sei anni a questa parte. Chiunque voglia "collaborare" con foto, video, testimonianze, idee può contattarci in messaggeria o per email, pubblicheremo le cose che riterremo valide e citeremo la fonte, qualora volesse essere citata.
I commenti non saranno moderati ma cancelleremo commenti non pertinenti o ritenuti offensivi e bloccheremo in lista nera le persone che nonostante il nostro invito all'educazione e al confronto rispettoso continueranno ad offendere.
Grazie, Luigi e Stefania
COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA
Se volete firmare l'appello di www.carta.org per l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti di Genova cliccate qui.
POESIE PER CARLO, CONCORSO LETTERARIO
L' Associazione Culturale "Carlo Giuliani", promuove la Prima Edizione del Concorso Nazionale di Poesia Carlo Giuliani edizione 2007.
A distanza di 6 anni dall'uccisione di Carlo, avvenuta il 20 luglio 2001 a Genova, questo concorso lo vuole ricordare, attraverso una nuova forma di Resistenza: la Scrittura. L'annuncio alla stampa del Concorso viene tenuto all'interno della mostra fotografica sul '77, per dimostrare la continuità delle forme di repressione dello Stato. La Giuria del Concorso sarà composta da figure intellettuali di grande prestigio, tra le quali lo scrittore Valerio Evangelisti. Resistenza è scrivere, soprattutto quando il mondo ha dimenticato che sa pensare. E che può ricordare. L'Associazione Culturale 'Carlo Giuliani', di San Lazzaro-Ozzano Emilia, al fine di creare una nuova forma di Resistenza culturale, promuove la Prima Edizione del Concorso Nazionale di Poesia intitolata a Carlo Giuliani, ucciso a Genova il 20 luglio 2001, durante una manifestazione contro i potenti del mondo.
Nel post nr 23, questo, il regolamento per partecipare
PER APPROFONDIRE
Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare
respiro al largo, verso l'orizzonte.
Genova, repubblicana di cuore, vento di sale, d'anima forte.
Genova che si perde in centro nei labirintici vecchi carrugi,
parole antiche e nuove sparate a colpi come da archibugi.
Genova, quella giornata di luglio, d'un caldo torrido d'Africa nera.
Sfera di sole a piombo, rombo di gente, tesa atmosfera.
Nera o blu l'uniforme, precisi gli ordini, sudore e rabbia;
facce e scudi da Opliti, l'odio di dentro come una scabbia.
Ma poco più lontano, un pensionato ed un vecchio cane
guardavano un aeroplano che lento andava macchiando il mare;
una voce spezzava l'urlare estatico dei bambini.
Panni distesi al sole, come una beffa, dentro ai giardini.
Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d'incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza.
Genova chiusa da sbarre, Genova soffre come in prigione,
Genova marcata a vista attende un soffio di liberazione.
Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia
e uomini caldi esplodono un colpo secco, morte e follia.
Si rompe il tempo e l'attimo, per un istante, resta sospeso,
appeso al buio e al niente, poi l'assurdo video ritorna acceso;
marionette si muovono, cercando alibi per quelle vite
dissipate e disperse nell'aspro odore della cordite.
Genova non sa ancora niente, lenta agonizza, fuoco e rumore,
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore.
Per quanti giorni l'odio colpirà ancora a mani piene.
Genova risponde al porto con l'urlo alto delle sirene.
Poi tutto ricomincia come ogni giorno e chi ha la ragione,
dico nobili uomini, danno implacabile giustificazione,
come ci fosse un modo, uno soltanto, per riportare
una vita troncata, tutta una vita da immaginare.
Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare,
c'è traffico, mare e accento danzante e vicoli da camminare.
La Lanterna impassibile guarda da secoli gli scogli e l'onda.
Ritorna come sempre, quasi normale, piazza Alimonda.
La "salvia splendens" luccica, copre un'aiuola triangolare,
viaggia il traffico solito scorrendo rapido e irregolare.
Dal bar caffè e grappini, verde un'edicola vende la vita.
Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita
Francesco Guccini
Post n°42 pubblicato il 18 Marzo 2009 da ExPiazzaAlimonda
G8 - di Carlo Lucarelli E' uscito da poco, l'ho comprato e iniziato a leggere (cioè, sono a pagina 3....ma l'ho sfogliato tutto). Il dvd allegato invece non sono ancora riuscito manco a prenderlo in mano. Ricordo però la trasmissione, che era ben fatta. Per cui, se c'è ancora un minimo di logica in questo mondo, anche il dvd non dovrebbe essere male. Molto in stile Lucarelli, stando a quanto ricordo e a quanto ho letto. Ma non male. Ha comunque due vantaggi: A) è un libro sul G8. E anche chi crede di sapere molto trova qualcosa che non sapeva. E di imparare non si finisce mai. B) Ci sono libri sul G8 e libri sul G8, come per tutte le cose. Nel senso che ci sono libri che raccontano, e libri invece che cercano di dipingere verità di comodo. Questo, per fortuna, fa parte della prima categoria. |
Post n°41 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da ExPiazzaAlimonda
Da Repubblica di oggi Fermati undici spacciatori: due di loro sono poliziotti. Anche alcuni dei consumatori sono poliziotti genovesi che, a quanto pare, usavano la droga anche in servizio. Durante un'indagine della procura di Genova durata due anni è stato accertato un traffico di due etti di cocaina a settimana. Alla fine dell’indagine sono scattate le misure di custodia cautelare per traffico di sostanze stupefacenti che riguardano 11 persone tra cui 2 poliziotti genovesi attualmente in servizio uno presso una questura lombarda, il secondo presso una questura piemontese e che sono entrambi accusati di traffico di stupefacenti. Nel corso dell’inchiesta sono stati segnalati alla prefettura almeno 15 poliziotti in servizio presso la questura di Genova per uso di cocaina. La notizia è stata data durante una coferenza stampa dal Procuratore capo di Genova Francesco Lalla e dal sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati. L'indagine era partita da un traffico di cocaina che veniva usata in feste private tra Genova e il Tigullio. L’inchiesta è nata intercettando le telefonate di un poliziotto condannato per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 e che è accusato di avere violentato alcune prostitute nelle guardine dalla Questura. Indagando sulle violenze e intercettando il poliziotto , si è scoperto che c’erano alcuni poliziotti della questura di Genova che consumavano cocaina e lo facevano anche in servizio, come da risulta da alcune delle telefonate intercettate. |
Post n°40 pubblicato il 25 Gennaio 2009 da ExPiazzaAlimonda
Sono arrivate le prime istanze d’appello al processo per i soprusi e le violenze commesse nella caserma di Bolzaneto. E la cosa curiosa è che a chiedere un nuovo dibattimento, dopo una sentenza quasi ridicola e che aveva ridimensionato il ridimensionabile, sono stati alcuni dei condannati. Attraverso i loro avvocati - rispettivamente Alessandro Vaccaro e Nicola Scodnik – si sono appellati Giacomo Toccafondi (per sapere chi è prego guardare qualche post addietro), Antonio Biagio Gugliotta e Massimo Pigozzi. Toccafondi, soprannominato «dottor Mengele» nel corso del dibattimento, è il medico del carcere, giudicato colpevole di alcuni episodi e condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Attualmente continua a fare il responsabile sanitario nella prigione di Pontedecimo e giura sulla sua innocenza, ritenendosi vittima di un «clima sfavorevole». Secondo il suo legale, Vaccaro, è stato punito per tre reati «da giudice di pace» (due ingiurie, un’omissione di referto) e solo per una «inevitabile severità di giudizio connessa al G8. Gugliotta è invece quello che ha subìto il verdetto più pesante: cinque anni di reclusione. Se c’è stata «tortura» a Bolzaneto, hanno in pratica detto i giudici, allora lui ne è responsabile. Anche in questo caso Vaccaro sostiene che lo stesso dibattimento avrebbe dimostrato il contrario: e poi Gugliotta - ispettore di polizia penitenziaria - non era certo la persona dal grado più alto presente in quei giorni nella struttura. Perché mai dovrebbe pagare per tutti? Nonostante la sentenza del 14 luglio scorso, l’ispettore continua a prestare servizio per il Ministero così come gli altri condannati. Massimo Pigozzi, che era agente delle volanti, è responsabile di aver strappato una mano - divaricandogli le dita - ad un no-global fermato. Tre anni e due mesi di reclusione. Ecco: Pigozzi è l’unico sospeso dal servizio. Perché questo eroico difensore dell’ordine costituito, nel frattempo è stato indagato per il presunto stupro nelle guardine della questura di tre prostitute. |
Post n°39 pubblicato il 10 Gennaio 2009 da ExPiazzaAlimonda
Condannato nel novembre scorso a due anni di reclusione per il suo
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Post n°38 pubblicato il 22 Novembre 2008 da ExPiazzaAlimonda
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Post n°37 pubblicato il 16 Novembre 2008 da ExPiazzaAlimonda
da www.repubblica.it ROMA - Promette chiarezza su quanto è successo a Genova, durante il G8 del 2001, il capo della Polizia Antonio Manganelli, in una lettera a Repubblica. E' convinto "che il Paese abbia bisogno di spiegazioni su quello che realmente accadde a Genova", garantisce che si muoverà, "senza alcuna riserva", pur di arrivare a questa verità. Promette di muoversi in prima persona e "per conto dell'Istituzione che rappresento nelle sedi istituzionali e costituzionali". La polizia italiana, aggiunge Manganelli, non ha bisogno di alcun richiamo alla Costituzione, perché ha dalla sua una storia di 150 anni segnata "dai nostri morti", una storia in cui la polizia ha sempre servito la Carta Costituzionale, schierandosi a difesa dei cittadini con un lavoro quotidiano che unisce "migliaia di uomini sotto pagati". |
VERGOGNA il fatto stesso che anche forza nuova si schieri contro la dice tutta |
Post n°35 pubblicato il 19 Luglio 2008 da ExPiazzaAlimonda
E' tanto tempo che non scriviamo, purtroppo impegni personali e lavorativi ci tengono "lontani" da questo blog che io e Luigi abbiamo fortemente voluto "costruire". Però il ricordo c'è sempre e non ci abbandona mai ed in questi giorni vogliamo essere di nuovo presenti per ricordare insieme a chi passa e vorrà fermarsi con noi. L'importante è continuare a ricordare. |
Post n°34 pubblicato il 24 Aprile 2008 da ExPiazzaAlimonda
Fra i tredici imputati Casarini e Caruso, accusati di associazione sovversiva Un "fatto politico importante" che "finalmente rovescia la verità artefatta che su Genova qualcuno voleva costruire", è stato il commento di Luca Casarini. "Sono molto contento, questo 25 aprile sarà ancora più bello" ha aggiunto il leader dei Disobbedienti del nord est. Adesso, ha concluso Casarini, "se dovesse passare l'ipotesi di sottoporre i magistrati ad un test, il primo a cui andrebbe fatto sarebbe il dottor Fiordalisi". "E' decisamente una buona notizia", è l'opinione del ministro uscente della solidarietà sociale, Paolo Ferrero. "Emerge infatti - dice Ferrero - come la protesta sociale e le grandi mobilitazioni di Genova del luglio 2001 non possano essere ridotte a fatti di ordine pubblico". Sono trascorsi sei anni da quando, il 15 novembre del 2002, furono arrestate venti persone nell'ambito di una inchiesta della Procura di Cosenza sugli scontri avvenuti a Genova e Napoli. L'indagine durò un anno e mezzo e fu avviata dopo il ritrovamento di un volantino fatto pervenire il 27 aprile del 2001 alla Rsu di una azienda di Rende. Nel volantino si rivendicava l' attentato fatto 15 giorni prima a Roma contro la sede dell'Istituto per gli Affari Internazionali. Il sostituto procuratore di Cosenza, Domenico Fiordalisi, aprì un fascicolo di indagine che si arricchì subito di due informative redatte dalla Digos di Cosenza e dai carabinieri del Ros. Inizialmente nell'inchiesta furono indagate complessivamente 42 persone nei confronti delle quali gli investigatori effettuarono numerose intercettazioni telefoniche, pedinamenti, riprese filmate ed intercettazioni anche di migliaia di e-mail. La presunta associazione sovversiva, costituita nel maggio 2001 a Cosenza, avrebbe avuto lo scopo, secondo l' accusa, di 'sovvertire violentemente' l' ordinamento economico dello Stato, caratterizzando l'organizzazione della 'Rete meridionale del sud ribelle' per farla diventare una più vasta e pericolosa associazione sovversiva attraverso l'utilizzo della violenza. A 13 delle persone arrestate venne contestato il reato di attentato contro organi costituzionali. Il processo ha avuto inizio il 2 dicembre 2004 e si è concluso questa sera con l'assoluzione di tutti gli imputati. (24 aprile 2008) |
Post n°33 pubblicato il 30 Marzo 2008 da ExPiazzaAlimonda
Chiedo scusa a tutti quelli che passano dal blog per leggere aggiornamenti sulla questione che tanto ci sta a cuore se oggi uso il nostro spazio per una cosa che sinceramente non avrei mai creduto di fare, qui su PiazzaCarloGiuliani. Pubblico, non molto volentieri a dire il vero...ma solo per farvi capire che gente c'è in giro, il messaggio privato di un tal orvietonera (e già il nick la dice lunga). Testo del messaggio: Ora, di messaggi come questi io e Luigi sul nick ExPiazzaAlimonda ne abbiamo ricevuti tanti..ma c'è da dire, ad onor del vero, che le persone poi accettavano le nostre repliche. Questo egregio signore o signorino - preferisco non esprimermi - dopo averci letteralmente vomitato addosso il livore che traspare dalle sue parole, ha ben pensato di metterci in lista nera, così da non ricevere nostre risposte. Stefi |
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