Creato da IO.OI il 24/03/2008
Infiammabile

Area personale

 

Tag

 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

prefazione09IO.OIlycia74magda_23ingfilospqr1907spqrmamboramaLaVeraEssenzalucaldnacul15eco73nicola.mensicatalanoenzoficospiderbull
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
 

Ultimi commenti

l'intuito sarà d'aiuto
Inviato da: marycadgl
il 25/05/2009 alle 23:33
 
E 3 sia.
Inviato da: Anonimo
il 17/06/2008 alle 22:49
 
buona la 3
Inviato da: quattroAzero
il 16/06/2008 alle 23:16
 
Non avendo compreso appieno la domanda mi sento libero di...
Inviato da: Anonimo
il 07/06/2008 alle 00:24
 
,,perchè mai?
Inviato da: Anonimo
il 06/06/2008 alle 00:04
 
 

Contatta l'autore

Nickname: IO.OI
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 51
Prov: BO
 

Quattro



Qui, un circolo vizioso che ripercorre le stesse strade. Un gioco, non sono qui -> qui -> iononsonqui -> qui ecc ecc (ma vaf... ecc)


Potabile, la noia dei contenuti quando tutto è già visto e l'interessante è precluso ai sensi. (e poi che titolo insulso)


Laggiù, c'è solo silenzio, noioso certo ma dipende dai giorni. (il fatto che "posti" a rovescio mi ha sempre fatto affiorare i nervi)


Grigio, praticamente un'inutile frullatore


 

Ultimi Commenti


 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/05/08 alle 22:45 via WEB
,,il cieco di sorrento chiede l'elemosina,,
 

 
IO.OI
IO.OI il 18/05/08 alle 18:34 via WEB
La piccola vedetta lombarda è troppo indaffarata a cogliere nemici
 

 
quattroAzero
quattroAzero il 18/05/08 alle 09:36 via WEB
mica sempre
 

 
IO.OI
IO.OI il 17/05/08 alle 17:09 via WEB
Ad ogni respiro del mattino capisco che grande dono la vita mi abbia dato ad ogni tristezza che nego sento una possibilità dentro di me morire dammi un sapore di qualcosa di nuovo che mi tocchi, mi stringa, che mi metta in sesto mandami una luce guida che splende attorno a questa mia vita buia Respira l'anima in me respira il regalo del tuo amore per me respira la vita che hai coperto prima di me respira per farmi respirare Per ogni uomo che costruisce una casa una contratto per se stesso combatte contro lo scorrere di bugie e fallimenti, che noi tutti conosciamo A quelli che hanno e a quelli che non hanno Come si può vivere con quello che hai? Dammi il tocco di qualcosa di sicuro potrei essere felice ancora di più Respira l'anima in me respira il regalo del tuo amore per me respira la vita che hai coperto prima di me respira per farmi respirare respira la tua onestà respira la tua innocenza nei miei confronti respira le tue parole e liberami respira per farmi respirare Questa vita ti riserva le cose più strane i sogni che facciamo di quello che la vita ti porta le altezze più alte che posso girarti attorno di seminare i semi dell'amore su un terreno di pietra Respira Respira Respira l'anima in me respira il regalo del tuo amore per me respira la vita che hai coperto prima di me respira per farmi respirare respira la tua onestà respira la tua innocenza nei miei confronti respira le tue parole e liberami respira per farmi respirare.


Midge Ure, Breathe.


 

 
IO.OI
IO.OI il 15/05/08 alle 01:08 via WEB
Non mi avevi detto che ricordavi così bene le linee del mio volto, che per parlarti era necessario passare attraverso il colore delle foglie. Avevi pure scordato che io non ho mano per contare gli anni nei tronchi degli alberi. Eppure quel cielo misto di nuvole e raggi, quel profumo denso di inverno finito, quel silenzio che solo noi riusciamo ad ascoltare a volte quando siamo soli mi hanno fatto ripensare a te. Ai giorni in cui arrancavo cercando di seguirti dentro favole che non conoscevo. Alle notti in cui le storie intorno, non importavano a nessuno. Ai minuti passati ad attendere una pioggia che non si degnava di arrivare. Ai secondi in cui il mio sangue scorreva su batuffoli di cotone fino a diluirsi nello sguardo. Non mi avevi detto che ricordavi così bene il ritmo dei miei respiri, che per guardarti l'anima era necessario oltrepassare una corteccia indurita dalle intemperie. Avevi pure scordato che io non ho gambe per attraversare cespugli di rovi. Eppure quell'aria mista di umido e calore, quel profumo denso di primavera novella, quel passare del vento tra le fronde ormai abbondanti di frutta e fiori e vita mi hanno fatto ripensare a te. Ai giorni in cui ti camminavo affianco legata ad una mano che calma ti aspettava. Alle notti in cui canzoni hanno coronato illusioni credute irrealizzabili. Ai minuti in cui la mia mano volava, in sella ad una penna, nell'immensità del bianco. Ai secondi in cui perdere l'equilibrio era la cosa più logica che la mia pelle potesse fare. Ma perché non mi hai mai detto che insieme si può dimenticare la propria natura e diventare cielo, vento, foglia e silenzio… anche se solo per un attimo?
 

 
IO.OI
IO.OI il 10/05/08 alle 16:17 via WEB
Vede, chi si guarda
 

 
IO.OI
IO.OI il 10/05/08 alle 00:17 via WEB
Sono pieno di perle...
 

 
laureta1977
laureta1977 il 07/05/08 alle 09:03 via WEB
Bella questa!
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/05/08 alle 01:32 via WEB

Dimenticavo

Naturalmente piove.


 

 
IO.OI
IO.OI il 02/05/08 alle 00:54 via WEB


Mi scusi un caffè.


In dettagli è spezzata la realtà. Granelli di sabbia di una spiaggia, gli atomi della materia, d'attimi l'eternità. Non si può conoscerli tutti, ma che importa. Se si è mossi da una paziente curiosità se ne raccoglierà abbastanza da affermare, “vedi, questa è una rosa”. Una piccola bugia, un peccato veniale.



Grazie



Zenone per negare il movimento affermava che la distanza tra due punti è insuperabile, in quanto illimitatamente divisibile per due e costituita quindi, da una serie infinita di segmenti. Non è possibile descrivere completamente ed esaurientemente una sfera, oggetto semplice ed intuitivo, ma il tentare è un viaggio, breve ed inutile forse ma piacevole ginnastica per una mente atrofizzata.



Mi scusi. E lo zucchero?



Credo che il pensiero abbia fatto qualche passo in avanti rispetto a Berkeley, giusta o sbagliata che sia la direzione. Un vescovo anglicano che crede in dio e non che una rosa sia tale mi ha sempre lasciato perplesso. L'incomunicabilità è la mela del fondamentalismo. Il dubbio, le domande irrisolte, la curiosità che ne scaturisce mi spingono ad indagare, le certezze monolitiche al contrario mi sono sempre sembrati spaventapasseri posti a guardia di giardini inviolabili.



Devo essere rimbambito, ma sa il naso è un limite che raramente varco prima di mezzogiorno.



La mera somma algebrica dei frammenti di un tutto è inferiore paradossalmente al suo insieme, nelle persone, negli oggetti come nelle parole. Quella differenza che alberga fra le righe e che divide il giocare a palla in un prato dal farlo in un campo di grano. La prova empirica, la rosa con le sue radici nascoste, l'inutile e illogica risposta alla domanda “che fare con una palla in mano quando sei in mezzo ad un campo di grano” (questione filosofica aspramente dibattuta), l'effimera follia che mi trattiene. I pezzi mancanti del puzzle nascondono una parte del paesaggio, manca quasi tutto il cielo, un petalo, una spina, ma nel tempo un'idea del “tutto” è stata ormai codificata in quel nome dato al fiore, a ciascuno il suo per carità, ma la discussione lo scambio di idee il confronto rimane possibile, l'incomunicabilità che fa rispondere “sto bene grazie” è solo pigra approssimazione. Se si avesse tempo, si potrebbe esporre l'anamnesi completa delle ultime cinque generazioni, ma tra questo e un mugugno distratto vi sono molteplici livelli di conoscenza, che se indagati faranno giungere al quel punto in cui si intuirà la rosa, e dando un'occhiata all'orologio, risponderemo “Ah l'incomunicabiltà, quale problema irrisolto del nostro Tempo. Spero le passi presto, sarà un male di stagione. Scusi ma devo andare sa com'è.”



Quant'è?



Ma le idee acquistano vita con le parole, e queste pareti bianche è il loro mondo. Chiunque passi lasciandone traccia, credo sia disposto a correre il rischio di cambiare le proprie, di scambiarsi pezzi di quel puzzle rosa. L'unico limite dello scritto è che viene assorbito da un unico senso, e quindi ci vuole tempo nel trascrivere anche un solo pensiero. Se posso trarre le mie conclusioni a questo breve viaggio, non credo che il problema risieda nella mancanza d'interesse, la curiosità è una qualità molto diffusa in questa specie, ma piuttosto nella mancanza del tempo. Una dialogo frammentario, che occuperebbe lo spazio di un caffè. La cosa curiosa è che col vicino occasionale al bancone del bar parleresti al massimo di caldo e pioggia, qui d'incomunicabilità, come de niente.



Arrivo... Quei dannati spicci, sempre a nuotare sul fondo.



L'abitare in sfere di cristallo, magnifiche costruzioni certo, ma pur sempre prigioni, illude di poter vedere senza essere contaminati dal vento che spira all'esterno, vento gelido o soffocante a seconda delle stagioni, ma sempre aria nuova ed in movimento che sorregge e rimescola continuamente le idee e i pensieri di chi osi oltrepassare quel confine trasparente e lasciarli liberi. Se poi il varcare quel fragile confine facesse esplodere come una bolla di sapone alcune a forse tutte le nostre certezze, sarebbe solo la prova che erano appunto effimere illusioni.



Arrivederci, e grazie per la chiacchierata.



 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963