Creato da IO.OI il 24/03/2008
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Ultimi commenti

l'intuito sarà d'aiuto
Inviato da: marycadgl
il 25/05/2009 alle 23:33
 
E 3 sia.
Inviato da: Anonimo
il 17/06/2008 alle 22:49
 
buona la 3
Inviato da: quattroAzero
il 16/06/2008 alle 23:16
 
Non avendo compreso appieno la domanda mi sento libero di...
Inviato da: Anonimo
il 07/06/2008 alle 00:24
 
,,perchè mai?
Inviato da: Anonimo
il 06/06/2008 alle 00:04
 
 

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Quattro



Qui, un circolo vizioso che ripercorre le stesse strade. Un gioco, non sono qui -> qui -> iononsonqui -> qui ecc ecc (ma vaf... ecc)


Potabile, la noia dei contenuti quando tutto è già visto e l'interessante è precluso ai sensi. (e poi che titolo insulso)


Laggiù, c'è solo silenzio, noioso certo ma dipende dai giorni. (il fatto che "posti" a rovescio mi ha sempre fatto affiorare i nervi)


Grigio, praticamente un'inutile frullatore


 

Ultimi Commenti


 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/04/08 alle 16:15 via WEB
E' andata a fare l'impegnativa dal medico.
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/04/08 alle 13:01 via WEB
interessante. manca la sardegna.
 

 
IO.OI
IO.OI il 21/04/08 alle 13:09 via WEB

Stop, non puoi andare da nessuna parte.
Vagamente claustrofobico, ma anche rilassante. Fermati qui e aspetta che le strade si dipanino.
Un cartello indubbiamente metafisico, come lo è "tutte le direzioni". Nel caos del traffico, magari di un luogo che non conosci, appare questa tranquillizzante scritta. Essere sicuri di non sbagliare è sempre rassicurante.
Rimane nello spettatore solo una domanda. Ma gli altri, quelli che svoltano nelle altre strade, dove mai andranno.

 

 
laureta1977
laureta1977 il 21/04/08 alle 09:39 via WEB
P.s. Ma tu l'hai mai capito per esempio il cartello "tutte le direzioni"?
 

 
laureta1977
laureta1977 il 21/04/08 alle 09:39 via WEB
Grande sta foto, ma mi chiedo in che direzione potesse andare uno che capitava lì... ;)))
 

 
IO.OI
IO.OI il 14/04/08 alle 13:06 via WEB
Grazie...
Anche se non capisco quale soglia abbia oltrepassato.
 

 
xxbansheexx
xxbansheexx il 14/04/08 alle 03:47 via WEB
Benvenuto (BANS)
 

 
IO.OI
IO.OI il 12/04/08 alle 18:13 via WEB
Sono un discreto mimo
 

 
fata_dibosco
fata_dibosco il 11/04/08 alle 23:39 via WEB
:) ...eheeheh!
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/04/08 alle 21:37 via WEB
Si può arrivare a capire che cosa significhi pensare solamente quando siamo noi stessi a pensare e per poter arrivare a pensare dobbiamo essere pronti e ben disposti ad immergerci in questa attività che più di ogni altra ci distingue dalle fiere; proprio come loro, anche noi abbiamo un corpo, anche noi proviamo degli impulsi biologici, anche noi viviamo: ma ciò che solo noi possiamo fare e anzi dobbiamo fare, per porci su un gradino incommensurabilmente superiore, è pensare, interrogarci su ciò che ci circonda e, soprattutto, sulla nostra esistenza, che schizza via in ogni istante ed è incontenibile tanto più si cerca di capirla, proprio come l'acqua ci sfugge da ogni parte quando proviamo a stringerla in mano. Nel pensare risiede la dignità degli esseri umani e, a maggior ragione, non dobbiamo far finta di niente, perché come uomini la questione ci riguarda tutti: e il pensiero padre di tutti gli altri è quello filosofico, poiché tenta di interpretare la realtà, nella quale a pieno titolo rientrano tutte le altre forme di pensiero (la matematica, la fisica, la storia, ecc.); la filosofia è al di sopra di ogni altro pensiero perché non si limita al tentativo di illustrare il funzionamento della realtà, ma tenta anche di spiegare perché la realtà proceda in quel modo e nel far ciò fa leva sulla ragione, cioè sulla facoltà che più di ogni altra è tutta nostra: la fisica prova ad interpretare il mondo, la religione prova a motivarlo avvalendosi di espedienti extra-razionali; la filosofia, dal canto suo, prova a interpretarlo e a motivarlo basandosi esclusivamente sulla forza della ragione, poca magari, incapace di gettar luce su ogni cosa, ma tanto più apprezzabile se si tiene in considerazione che è l'unico baluardo conoscitivo di cui disponiamo, l'unico faro a cui far riferimento nel nostro percorso. La filosofia rifugge dai postulati e in ciò risiede la sua grandezza: non accetta nulla per scontato, né che per due punti passi una sola retta né che il mondo esista o sia stato creato da Dio; non solo prova a risolvere problemi, ma ne solleva anche di sempre nuovi, senza mai accontentarsi dei provvisori traguardi cui è pervenuta. Ogni volta che chiarisce un problema, quasi per insoddisfazione, apre nuovi fronti, semina nuovi dubbi e subito si getta a capofitto per risolverli. Ed è proprio nella capacità di seminar dubbi più che di raccogliere certezze che si rivela diversa da ogni altra disciplina: solo partendo dai dubbi e sollevandone di sempre nuovi si potrà giungere a qualche fioca certezza; se si parte da certezze si fanno conquiste che poggiano su fondamenta instabili, poiché come assolutamente certo non bisogna prendere nulla, ma bisogna muoversi con circospezione e con assennatezza, vagliando ogni singola ipotesi con la propria ragione, senza credere, ingenuamente, che la verità stia sempre e solo da una parte. Ma la filosofia ha il dovere di interrogarsi sulla realtà di ogni giorno, per provare a risolvere questioni pratiche, senza avvitarsi su riflessioni sganciate totalmente dal mondo che ci circonda; una filosofia che invece scivolasse nei meandri dell'astrattismo più radicale e si scatenasse in fantasmagoriche descrizioni di realtà che non sono quelle umane andrebbe respinta con impeto, in quanto l'uomo è pensiero calato nella materia e deve pertanto tenere sempre conto del mondo materiale di cui è parte integrante e deve provare a conferirgli una chiave di lettura accessibile a tutti gli altri uomini. Proprio in questo risiede la specificità del pensiero filosofico: nel sollevare dubbi (e nel provare a risolverli) su tutto ciò che riguarda l'uomo e le sue realizzazioni. Pertanto la filosofia non è un sapere autonomo, dotato di suoi oggetti specifici e inaccostabili a quelli delle altre discipline: tutti gli altri saperi sono anzi suoi figli, in quanto tutti mirano, in diversi modi e dietro maschere differenti, a raggiungere un barlume di sapere in diversi campi e la ricerca del sapere è prerogativa peculiare della filosofia. Può poi anche chiarire le altre discipline e i loro oggetti: la matematica lavora coi numeri senza, propriamente, chiedersi che cosa siano; spetta alla filosofia condurre un'indagine sulla loro essenza e sul loro significato, tanto più che se non si provasse filosoficamente ad interpretare il significato dei numeri, che senso avrebbe la matematica? Ma la filosofia può anche essere intesa come un ponte di raccordo tra le altre discipline, come un punto di riferimento costante a cui volgere lo sguardo quando ci si sente disorientati: la fisica legge il mondo in termini matematici, ma è solo la filosofia che può chiarire (o almeno avanzare delle ipotesi) il perché. Proprio per questo lo studio dei vari filosofi va presentato come modello di pensiero a cui ispirarsi, non come verità indiscutibile dalla parte della quale schierarsi fanaticamente e fare il tifo, tanto più che la maggior parte dei sistemi filosofici elaborati nel corso della storia, letti in trasparenza con il senno di poi, risultano rigurgitanti di errori; se un matematico o un fisico commettono un errore nell'elaborazione di un teorema sono destinati ad inabissarsi sui fondali dell'oblio, mentre ancora oggi si continuano a studiare filosofi i cui sistemi sono traboccanti di errori, ma il cui merito risiede appunto nell'essersi sforzati di conferire un senso al mondo intero, spiegandone i motivi e le modalità. Ciascuno di noi, a modo suo, è filosofo e agisce nel mondo ispirato da una propria e personale concezione della realtà.
 
 
 
 

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