Creato da italiarepubblicana il 30/12/2008
cultura e politica repubblicana nella sinistra italiana

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Messaggi di Aprile 2009

Le Regioni a statuto speciale nel federalismo fiscale

Post n°56 pubblicato il 29 Aprile 2009 da italiarepubblicana
 

 Postiamo volentieri un articolo dell'amico Prof. Gilberto Muraro, Presidente onorario AMI Padova. Articolo già pubblicato su alcuni quotidiani locali. 

 

 "Si sa che le Regioni a statuto ordinario hanno sempre provato una forte invidia verso i privilegi di quelle a statuto speciale. L’opinione pubblica di quelle Regioni sperava vivamente che   il federalismo fosse l’occasione per ripartire su un piede di parità: tutte speciali o tutte ordinarie, ma tutte uguali. Naturalmente nulla di tutto ciò è accolto nel disegno di legge delega che sta ora all’esame della Camera, per il semplice motivo che una legge ordinaria non può eliminare le difese costituzionali della “specialità”. Di riflesso questo spiega perché le Regioni a statuto speciale hanno   prestato poca attenzione all’argomento. Ma è ora di interessarsene, perché anch’esse saranno coinvolte.

Il disegno di legge, infatti, chiama tali Regioni, “nel rispetto degli statuti speciali, a concorrere al conseguimento degli obiettivi di perequazione e solidarietà e all’esercizio dei diritti e doveri da essa derivanti”. Le norme di attuazione dovranno tener conto “delle funzioni da esse  effettivamente esercitate e dei relativi oneri, considerando anche gli svantaggi strutturali permanenti, ove ricorrano, e dei livelli di reddito pro capite”.  In pratica ciò significa che  , in nome della perequazione e della solidarietà, una parte del gettito  tributario ottenuto nelle Regioni ricche deve essere girato dallo Stato alle Regioni povere e che tra queste ci saranno anche alcune Regioni a statuto speciale. Ma quanto  e come e a chi? Questo si vedrà nei decreti delegati  che entro  due anni dall’approvazione della delega, probabilmente entro l’autunno 2011, dovranno precisare i criteri operativi  e i numeri in gioco. Dovranno anche definire i costi standard dei servizi  regionali, in modo che i flussi perequativi finanzino i bisogni soddisfatti in modo efficiente, non gli sprechi che si annidano nella  spesa storica. 

Per le ricche Regioni a statuto speciale del Nord il disegno di legge prevede tuttavia  anche una soluzione alternativa. Anziché dare  risorse all’esterno, esse possono  concorrere indirettamente alla solidarietà interregionale e ad aiutare  il bilancio dello Stato  assumendo a proprio carico nuove funzioni  sin qui svolte dallo Stato. E pare che almeno il Trentino Alto Adige si sia chiaramente espresso per questa soluzione. Ma anche qui , tutto da precisare. Perché in questa ulteriore devoluzione di funzioni, fino a un certo punto  paga la regione in nome della perequazione; oltre un certo punto le Regioni avranno diritto a “un finanziamento aggiuntivo attraverso forme di compartecipazione a tributi erariali e alle accise, salvo quanto previsto dalle leggi costituzionali in vigore”. Naturalmente, nessuna idea su quali potranno essere le funzioni nuove né sulla linea di confine  tra il dare e il ricevere  né sulle forme del dare e del ricevere.

L’intero disegno di legge contiene concetti generali  in attesa di precisazioni. Ma l’art. 25 , dedicato alle Regioni a statuto speciale, supera tutto il resto per livello di indeterminazione.  I giochi sono quindi tutti aperti e si svolgeranno in sede di definizione dei decreti delegati, da qui al 2011. L’unica cosa per ora sicura è che con il federalismo fiscale anche queste Regioni si giocano il futuro delle loro competenze e dei loro bilanci. E allora è bene cominciare a discuterne a fondo."

MURARO  Gilberto                                                  

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

a qualcuno piace lo zero

Post n°55 pubblicato il 26 Aprile 2009 da italiarepubblicana

NUMMERI
di Trilussa

- Conterò poco, è vero:
- diceva l'Uno ar Zero -
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l'azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so' li zeri che je vanno appresso.
1944

 

E non è che da allora gli zeri siano diminuiti, anzi.

solo che adesso sono degli zeri in libertà 

Edera Rossa

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Paisiello e gli altri

Post n°54 pubblicato il 23 Aprile 2009 da italiarepubblicana

Nell'ultimo numero della Rassegna Storica del Risorgimento italiano, Antonio Caroccia ricorda come nella biblioteca del Conservatorio di Pietro a Majella a Napoli sia conservata una copia manoscritta del Salvum Domine servum tuum di Giovanni Paisiello. Al titolo seguono tre nomi Giuseppe, Gioacchino e Ferdinando, i primi due dei quali sono cancellati. In realtà si trattava di Giuseppe Bonaparte, di Gioacchino Murat e di Ferdinando iV (poi Ferdinando I ) i quali, a turno, chiedono a Dio la  benedizione , o meglio la chiedono grazia alla musica di Paisiello. La musica rimaneva la stessa anche quando cambiavano i potenti per i quali Paisiello lavorava. Egli si trovò a lavorare per committenti che furono anche in lotta tra loro, ma quasi sempre se ne uscì indenne. Oltre alla sua musica , la cosa più importante per lui sembrava essere la possibilità di crearsi una serena vecchiaia in compagnia dell'amata moglie, e soprattutto cercar di essere lontano da Napoli il meno possibile.   Questo illustre precedente non basta a farci consolare alla vista di quanti pubblicisti, politici e giornalisti sono pronti a cambiar casacca, perchè questi vogliono farci credere di fare quello che fanno per intima convinzione  e per il bene collettivo. Paisiello invece non nascose mai di amare la musica che componeva per quello che essa rappresentava e non perchè fosse particolarmente attratto dal comittente di turno. Forse per questo la sua musica fu grandissima.

 Decisamente meno grandi quanti nel cambiar casacca fingono di crederci.

 

                                                                                Edera Rossa

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

A proposito di 25 Aprile

Post n°53 pubblicato il 20 Aprile 2009 da italiarepubblicana

.

All’avvicinarsi di ogni 25 Aprile tornano gli inviti a manifestazioni di riconciliazione fra tutti gli italiani. Ritengo sia forse da ricordare come la via della  rincociliazione non passa attraverso generici abbrasons nous, ma sia già stata indicata attraverso la creazione di una carta costituzionale che da spazio a tutte le opinioni . Credo vada aggiunto che un’analisi sul passato ci obbliga a fare più conti col presente di quanto solitamente non facciamo.  Il punto è che non credo che il fascismo sia stato una sorta di lunga preparazione a Salò , per cui i caratteri di quel movimento vanno visti unicamente in funzione del momento della violenza e di tutto il resto che quell'ultima fase ha indicato nella coscienza collettiva degli italiani. Il fascismo è stato anche psicologia di massa comportante l'idealizzazione dell'antipolitica, l'esaltazione della furbizia italica. E' stato una continua lode delle qualità del singolo mentre si massificavano le coscienze, è stato un accordo mercenario con la chiesa da parte di un miscredente, nel fascismo si esaltavano alcune delle caratteristiche del carattere degli italiani che credevano che Giordano Bruno per il passato o Matteotti per quello che era il loro presente, alla fin fine se l'erano voluta. Il fascismo è stato il diventar partito di un certo maschilismo da casino, è stato la vittoria dell'italico " si fa ma non si dice", è stato la retorica fatta politica. Per questo, perchè credo che il fascismo non sia stato nella storia italiana solo un improvviso arrivo di briganti come sembrava credere Croce, ma un emergere in un momento di crisi di antichi mali, credo che parlare di fascismo ed antifascismo sia un fare i conti con la nostra storia di sempre. E Berlusconi molti di quei mali li impersonifica in maniera tale da far pensare che esageri per cogliere l'applauso dei peggiori che forse sono i più.

Edera Rossa

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

grazie lucrezio

Post n°52 pubblicato il 18 Aprile 2009 da italiarepubblicana

Un grazie a Lucrezio per questo suo messaggio , a cui speriamo ne seguano numerosi altri. un grazie per la sua partecipazione , ma prima ncora un grazie per aver sollevato dei problemi di metodo a cui tutti i repubblicani nella sinistra ( come lui preferisce dire) si trovano a dover dare una risposta. 

Anche con questo modesto blog cercheremo di far proposte che guardino al futuro. Ugo la Malfa sottolineava l'esigenza di fare una politica "di sinistra" e non soltanto "da sinistra"; era l'invito ad una battaglia politica nella quale non basta innalzare una bandiera perchè tutto quello che si fa venga da questa trasformato in qualcosa di valido di per se stesso. Del resto essere repubbliani significa anche credere che le persone hanno una loro nobiltà per ciò che esse fanno e non per il fatto di discendere da magnanimi lombi. E questo vale anche per i soggetti politici.  Siano i cittadini semmai ,  quando ci sarà nuovamente una proposta repubblicana degna di questo nome, a ritrovarvi i segni della nostra storia.

L'espressione Repubblicani nella sinistra non faccia credere, però, che si possano essere repubblicani nella destra. Da quelle parti l'edere si sbiadisce, diventa color pisello, e ben sappiamo quale princicpessino era tanto infastidito di ogni cosa che trovava nel centro-sinistra, quanto ora disponibile a baciare ed a mangiare qualsiasi rospo che viene offerto dal signorotto di Arcore.                                Edera Rossa

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

lucafbgiancarlosanna2010franchilmreamimimmaminkialo_snorkienzageminiroca.delugecky1OrfeoCarlomarinelli.raffaellamarsegliaenricoitaliarepubblicanaale61veletty67sabbianeisandali
 

Ultimi commenti

Il popolo ha gridato il suo abbandono/ il popolo si è...
Inviato da: parolelente
il 13/06/2011 alle 19:21
 
non é commento, né critica. Solo...
Inviato da: Rosalba
il 30/12/2010 alle 23:29
 
Caro Antenoride, il tuo commento torna, purtroppo, molto...
Inviato da: lucrezio
il 29/11/2010 alle 01:14
 
Non si capisce bene perche certi media ce l'hanno con...
Inviato da: Paolo
il 25/11/2010 alle 19:40
 
campano come possono,l'importante è mettere soldi da...
Inviato da: quercia_anna
il 24/11/2010 alle 18:38
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963