Creato da La_Chambre_d_Isabeau il 10/09/2006

Quaderno a righe

scusate sto imparando a scrivere

 

 

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Ghost writer

Post n°340 pubblicato il 05 Giugno 2007 da La_Chambre_d_Isabeau
 




- Glieli taglierei con un rasoio da barbiere quegli occhi diffidenti!!!

L’urlo disperato echeggia nella stanza illuminata dal riverbero azzurrino del monitor del pc.
Con violenza la donna scaglia a terra il posacenere che si sbriciola, inondando il linoleum di ceramica e cenere.
Si alza, incurante dei minuscoli tagli che si procura sulla pianta dei piedi nuda e ricomincia a percorrere, quattro passi in ogni direzione, la stanza.
E’ inchiodata a quegli occhi ombrosi da dieci giorni. E venerdì deve consegnare il romanzo.
E’ una ghost writer, scodella, uno al mese, romanzetti rosa per una nota collana: Love and passion. Lettore medio: casalinghe annoiate e anziane ricoverate in cronicari.
Sono cinque anni che si rivolta in mezzo a situazioni sempre uguali. Un lui, una lei, l’altro, un imprevisto, il dramma, un po’ di sesso – ma senza scadere nella volgarità – e l’ immancabile lieto fine in cui tutti si amano.
- Andrea perché hai quegli occhi cauti?
Urla di nuovo rivolta alla pagina di Word.
L’ha creato lei Andrea.
Stavolta il direttore editoriale le aveva detto: - Jane, il prossimo lo voglio ambientato in Italia: magari una musicista, là sono tutti artisti vero?
Ed ecco, prendere vita nei bytes di un hard disk: Sara, la sognatrice, Luca lo stronzo e Andrea l’angelo.
E sugli occhi guardinghi si era accanita la maledizione degli scrittori: non riuscire nemmeno a scrivere una sillaba.
Aveva pensato ad un'altra trama, ma i suoi personaggi non ne avevano voluto sapere di farsi cancellare. Si erano cristallizzati in quella posa: lei che suona rapita, lui commosso e l’altro a rodersi il fegato.
- Che mi hai fatto Andrea?
Singhiozza disperata.


Continua

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CINQUE PEZZI FACILI

PRIMAVERA

La primavera senza una foglia che potesse venir rovesciata dal vento, nuda e luminosa come una vergine di scontrosa castità, di sdegnosa purezza,  si distese sui prati con gli occhi spalancati e attenti e del tutto indifferente a quel che facessero o pensassero quanti guardavano.

Gita al faro
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