Dovrà passare ancora molto tempo, io credo, prima che la donna possa sedere al suo tavolo a scrivere un libro senza scoprire un fantasma da uccidere, una pietra da scagliare con rabbia.
Virginia Woolf
Il giorno e la notte sono i viaggiatori dell' eternità. Così passano gli anni. Coloro che pilotano una barca o conducono un cavallo per i campi fino a che soccombono sotto il peso della vecchiaia, viaggiano anch'essi senza tregua. Tanti grandi uomini del passato sono morti sulle strade. A mia volta sono stato tentato dal vento che sposta le nubi, colmo com'ero da tanto tempo dello stesso desiderio di errare anch'io. |
- Tu odi l'America, non è vero?, disse. - Odiarla - disse. - Non riesco a provare nessuna emozione; la terra di per sé non mi interessa... Non riesco a pensare in termini di confini. Per me quelle linee immaginarie non sono più reali degli elfi o dei folletti. Non posso credere che indichino veramente l'inizio o la fine di qualcosa di importante per un essere umano. Le virtù e i vizi, il piacere e il dolore attraversano le frontiere a loro piacimento. - Come sei cambiato - disse. - Le guerre mondiali serviranno pure a qualcosa - dissi. Altrimenti che scopo avrebbero? |
Era l'ultima lite, almeno questo era chiaro. Ma benché l'avesse presentita da giorni e forse da settimane, nulla poteva placare l'ondata di rabbia e risentimento che gli stava montando dentro. Era lei dalla parte del torto, e s'era rifiutata di ammetterlo. Ogni argomento che lui aveva provato a opporre, ogni suo tentativo di mostrarsi conciliante e ragionevole gli era stato distorto, contorto e ribaltato contro. Come s'era permessa di tirare in ballo la serata – del tutto innocente – che lui aveva passato con Jennifer alla Mezzaluna? Come s'era permessa di definire "penoso" il suo regalo e di sostenere che aveva un'aria "sfuggente" quando glielo aveva dato? E come s'era permessa di tirare in ballo sua madre – sua madre, proprio così – accusandolo di andarla a trovare troppo spesso? E con l'aria poi di trarne conclusioni sulla sua maturità; peggio, sulla sua mascolinità... Jonathan Coe – La casa del sonno – Giangiacomo Feltrinelli Editore, traduzione di Domenico Scarpa |
Era il 1942 ed in Vico Sant’ Anna di Palazzo n. 52 c’ erano 188 gradini da percorrere in discesa, di corsa, per salvarsi dalle bombe. A quaranta metri sotto terra i napoletani avevano organizzato un’ altra città dove trovare rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale. C’ era tutto: cucine, bagni, elettricità. Si poteva stare seduti, sdraiati, fare lunghe passeggiate nei reticoli dei cunicoli sotterranei che univano le diverse zone di Napoli. Nelle grandi cave di tufo, intonacate per difenderle dall’ umidità, si parlava di politica, di storia, di quello che si sarebbe fatto una volta fuori. Ci si innamorava, ci si lasciava; si cercava di accaparrarsi un piccolo spazio, di farlo proprio per custodire i pochi averi portati nel sottosuolo. Si cercava di lasciare il segno del proprio passaggio su questa terra e sotto questa terra, come testimoniano i numerosissimi graffiti riportati alla luce dagli speleologi dell’ Associazione Laes. E così, gradino dopo gradino, passo dopo passo, oggi si può nuovamente scendere nel ventre di Napoli, madre amorevole con i suoi visitatori, cui offre un ventaglio di esperienze che coinvolgono tutti i sensi: il caldo avvolgente (o il fresco in estate, grazie al microclima costante del sottosuolo), il suono del silenzio, la luce soffusa del vecchio impianto elettrico, l’ odore dell’ aria pura non inquinata costituiscono gli elementi di un impedibile viaggio multisensoriale alla scoperta di una delle grandi meraviglie di Napoli: il suo sottosuolo, teatro e testimone di mille storie umane. <http://www.lanapolisotterranea.it> Napoli Sotterranea - Associazione Laes tratto dal supplemento Charme |
Post n°299 pubblicato il 25 Aprile 2007 da La_Chambre_d_Isabeau
In perfetta sintonia con l' idea iniziale, l' iniziativa "Era una notte buia e tempestosa", tratta dal blog, Autoestinguente si trasferisce da me. Di seguito trovate l' incipit. Buon divertimento a tutti. E' libero? Il ragazzo, affannato, si lascia cadere sulla poltroncina del treno. Si guarda attorno con aria sconvolta , ignorato dagli altri passeggeri. Questa notte sono stato in chiesa a pregare, esala rivolto al nulla. |
CINQUE PEZZI FACILI
PRIMAVERA
La primavera senza una foglia che potesse venir rovesciata dal vento, nuda e luminosa come una vergine di scontrosa castità, di sdegnosa purezza, si distese sui prati con gli occhi spalancati e attenti e del tutto indifferente a quel che facessero o pensassero quanti guardavano.
Gita al faro
Virginia Wolf
Virginia Wolf
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