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attualità, politica, cultura

 

 
« Il Presidente della Repu...USCIRE DALL'EURO NON E... »

Ci tocca tifare per Hollande. Le grandi manovre di Casini e Alfano per non sparire. La Destra francese e quella italiana

Post n°181 pubblicato il 23 Aprile 2012 da r.capodimonte2009
 

Le  elezioni francesi stanno dando il colpo di grazia a Monti, e questo per due ordini di motivi. Primo, perché chiunque vinca oltralpe, se sarà Hollande con più incisività, non sarà più tanto amico della Merkel né di Monti, che è uno dei suoi lacchè, e quindi pretenderà che l’Europa passi dalla politica del rigore e quindi della recessione e quindi della rovina a favore dell’unica matrice tedesca, a una politica di vera ripresa economica, basata sul rilancio della domanda interna dei vari paesi, tra i primi quelli latini. E’ chiaro che questo tipo di approccio sarà anche una presa d’atto della intrinseca crisi delle banche e, a quel punto, si pretenderà da loro la verità: se sono esauste si dovrà scegliere tra forzosi aumenti di capitali che ne concentrino ancora di più le più deboli con le più forti, oppure che dichiarino default e intervenga la Banca d’Italia e la BCE per deciderne le sorti. Banche come quelle attuali servono solo ad affossare l’Europa, ad ingrassare la speculazione e i loro manager. Non sono certo utili né alle famiglie né alle imprese. In questa visione andrà a perdersi anche l’accordo sul fiscal compact, e vedremo se i nostri “lungimiranti” parlamentari si renderanno finalmente conto della idiozia di averlo inserito nella nostra Costituzione. Ma che volete farci! Questa carta costituzionale è ormai come la pelle dei cog…ni, visto che sua eccellenza il Quirinale se la tira dove meglio crede quando meglio gli fa comodo, ma si è dimenticato proprio dell’art. 1, quello che ha affidato alla gestione della sua amica Fornero, e che recita: “La Repubblica Italiana è fondata sul lavoro”!

Il secondo motivo è l’avanzata ormai generalizzata delle estreme, soprattutto della Destra, in Francia rappresentata da Marine Le Pen, il cui programma, nonostante quel che sostiene la stampa italiana, non è affatto demagogico e fumoso, anzi, ha abbandonato i toni surrealistici e fascisti di suo padre per scendere gradatamente su un piano più consono ai giovani e alle masse lavoratrici, che l’hanno premiata. La Le Pen sostiene, tra l’altro, quel che noi stiamo ripetendo da un anno, cioè l’abbandono dell’euro quale moneta unica e il ritorno al franco  francese svalutato come moneta di scambio per implementare le esportazioni e combattere il monopolio tedesco. Ma si parla anche di una diminuzione dell’età pensionabile, di uno stipendio minimo garantito per tutti e di una riforma del lavoro in termini di cogestione ancora più accentuata di quella della Germania. Si tratta di un “antipasto” di quel che succederà da noi a maggio, dove accanto all’ecatombe del PDL, ci sarà anche una batosta non indifferente del PD e una sostanziale tenuta della Lega, ma anche un aumento non indifferente de La Destra e di Cinque Stelle, quello che ABC teme di più.

E che questa consapevolezza sia nell’aria lo si è capito dalla mossa di Casini, il quale è convinto di poter arginare la fuga a Destra e a Sinistra, con il suo aborto neo-democristo, il Partito della Nazione, dove convergerà la peggiore, più scontata e più corrotta classe dirigente del Paese, quella dei Pisanu, dei Fini, dei Rutelli, dei Formigoni, quella della fondazione Maugeri come del San Raffaele, quella del governatore della Sicilia Lombardo e dei vari Cuffaro, benedetta, però, dai Caltagirone e da sua eminenza Tarcisio Bertonee la sua finanza vaticana. E dall’altra mossa, in vero più scontata e meno credibile della coppia Alfano-Berlusconi (e che sia tutta tattica per salvarsi il didietro lo dimostra il ricorso  alle Liste Salva-Italia, in cui, pensate si ritroveranno gli stessi capilista del PDL!), che parlano di grandi effetti speciali, cioè di un’ alleanza paradossale con Cordero di Montezemolo, che piacerebbe tanto ai poteri forti, quelli opposti alle banche dai tempi degli Agnelli e dei De Benedetti., e che covano astio nei confronti di Monti & Soci, Sempre poteri forti sono, che pensano ai loro privilegi imprenditoriali, ma almeno non sono liberisti, ma conservatori e vicini al Paese. Costoro non si fidano del cavaliere, meno che meno adesso che è di nuovo al centro di bufere giudiziarie, e mai lo appoggeranno. Ecco perché il PDL è solo e subirà la tracimazione maggiore, e ben gli sta. Dalle nostre parti l’operazione “svendita” è già iniziata con incontri sempre più ravvicinati tra UDC e PDL marchigiano, in vista di “trasferimenti” che vengono dati per certo. D’altra parte i democristi tornano dai democristi, come deve essere: questa gente pensa alla torta da spartire, non agli ideali che non ha mai avuto, se non quelli, ogni santa domenica di sbattere il petto in chiesa, augurandosi che l’umanità muoia di fame e soffra sempre di più, per consegnarla a dio. E loro? Loro sono come i 144.000 prescelti tra i Testiomini di Geova, gli unici a poter salire in Paradiso, soprattutto per i loro meriti terreni!

Detto questo, le elezioni francesi finiranno tra quindici giorni, ma le speranze per il nano si assottigliano e i sorrisetti di scherno scompaiono dal suo volto rugoso di mistura razziale, condannato proprio dall’estrema destra che ha sempre tentato di surclassare, ma solo per chi c’è cascato!

Altra cosa da sottolineare e che riprende i nostri allarmi, e quella relativa agli accadimenti della Lega, che si stanno sgonfiando come un plumcake venuto male. L’avvertimento lanciato da Maroni contro i servizi segreti di rivelare che erano stati loro a “spiarlo” quand’era ancora ministro dell’Interno, ha convinto i giudici ad abbandonare quella strada minata. Questo ha permesso l’accordo definitivo con Bossi e la corrente di Calderoli (l’unica incognita resta Zaia e i veneti), e ha messo allo scoperto che l’offensiva mediatica contro la Lega è basata sulla confusione, all’uopo creata da Woodcock e soci, tra il denaro dei rimborsi pubblici, tenuto in banca allo 0,5% d’interesse e investito al 5-6%, cosa che non è affatto vietata dalla legge (e i “ladri” avrebbero approfittato di questo aggio, pari a circa 1 milione di €), e quello derivante da finanziamenti privati, compresi le quote stipendio dei parlamentari, che con quelle si pagano gli affitti! E la dimostrazione è che avvisi di garanzia non se ne vedono! Questa non sottile differenza tra quanto sostenuto dai mass-media e dai giudici correi, cozza con le idiozie dette da Alfano, dopo la diffusione dei sondaggi sul gradimento degli italiani verso l’accordo ABC sul finanziamento dei partiti. Alfano (e ci dispiace ammettere che ci ha deluso in modo globale) parla del PDL o di cosa sarà in futuro, di “movimento autofinanziato” e questo ha fatto ridere a crepapelle tutt’Italia! Come se non si sapesse chi “autofinanzia” da sempre il partito, di cui è padrone assoluto, e non smetterà mai di essere così, finchè lui vivrà. Quindi bando alle corbellerie! Piuttosto il cavaliere quei soldi li anticipa, poi li rivuole dallo Stato. E’ un po’ come le emittenze del digitale, lui “giustamente” pretende che lo Stato gliele regali e gli altri le paghino. Non vuole che nel Codice penale sussista il reato di concussione cui è abbonato, né quello di falso in bilancio, perché i suoi di bilanci, basati sulle chiacchiere ed evanescenze pubblicitarie delle sue reti, zoppicano, come quelli delle banche di cui si serve, per incrementare le sue ricchezze, a scapito dei colleghi imprenditori più piccoli che chiedono invano affidamenti.

Ma il cavaliere adesso non ha tempo per capire: da quella terribile sera in cui Napolitano lo minacciò avvertendolo che certi personaggi di oltre oceano, guidati dalla City londinese (vedi Murdoch), feriti a morte dalle inchieste su certe forme “invasive” adottate dai suoi giornalisti per incastrare i politici ( e questo a dimostrazione che i giornalisti di Sky sono come tutti gli altri e non sono certo degli angeli!), erano disposti a comprarsi a quattro soldi l’impero berlusconiano, dopo una settimana di cure al ribasso. E l’uomo scomparve in una notte, abbandonando capre e cavoli, cioè il suo partito e i suoi elettori, sotto una pioggia di monete e di sputi.  Lui da quella notte non si è più ripreso: è perfino riuscito a fare del male al suo Milan, con certe ingerenze di cui non si sentiva alcun bisogno; ed ora sta portando definitivamente a picco quel che resta della sua creatura. Di solito questa si chiama “genesi storica”: qualcuno dice che quando si recò in Israele, contrariamente all’ex-missino Fini, non volle sottoporsi alla sceneggiata del kippah né tanto meno alla visita teleguidata al Museo dell’Olocausto, Yad Vashem, e allora i rabbini gli avrebbero lanciato contro un “cherem” una maledizione! Sarà vero?

Per ultimo vi riferiamo di due esponenti del Governo. Il primo detto “faccia di morto” è l’economista Vittorio Grilli, amico personale di Tremonti, ora suo nemico, il quale viene mandato in giro da Monti a tappare le falle e poi rilascia dichiarazioni spavalde, se non compromettenti, perché non è furbo come il suo capo. Ieri, in una conferenza a New York, dopo una visita agli amici di Wall Street, ha voluto dire che in Italia è superata la fase acuta e che ci sarà una belle ripresa nel terzo trimestre. Idiozie. Poi ne ha sparate altre due: migliora l’accesso al credito, e soprattutto lo “spread è sovradimensionato”! Ma come, se il FMI ha detto che la ripresa avverrà sì e no (se l’Italia esisterà ancora) nel 2017e il segretario al Tesoro americano Geithner (altro uomo della Goldman & Sachs) proprio ieri ha dichiarato che la UE fa ripensata se si vuole superare la crisi interna dei vari paesi! Che dire poi dei soldi messi a disposizione da Mussari e riservati alle imprese che per averli dovranno versare cauzioni! E di quanto spergiurato fino a ieri da Grilli e dai suoi accoliti che lo spread era la base di tutti i riferimenti per salvare l’Italia! Oggi “faccia di morto” ci informa che qualcuno lo “sovradimensiona”, cioè lo manovra, ci specula sopra. Dal mese di settembre 2011 gli gnomi della BCE stanno spostando lo spread come meglio pare loro, d’accordo con Draghi, Grilli, Monti, la Fornero e tutti i loro consimili d’Europa, ormai lo sanno pure i bambini! Meno che A, B e C.

A proposito della “mietitrice”. Ieri ha voluto fare la spaccona, sfidando gli studenti incazzati di Torino, dove lei impera, con figlia e marito,  che le hanno lanciato contro uova marche e pomodori. Stranamente quella stessa polizia che lascia che i black-block assaltino impunemente negozi e beni dei cittadini e mettano a ferro e fuoco le città, ieri ne hanno malmenato una decina armati non di mazze ferrate, ma di cespi d’insalata.  E nonostante che la scorta della ministra si infoltisca sempre più: ora siamo a ventitrè uomini.

R. Scagnoli

 
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