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attualità, politica, cultura

 

 
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Cade anche l'Olanda: il modello MONTI-MERKOSY è alla frutta!

Post n°183 pubblicato il 24 Aprile 2012 da r.capodimonte2009
 

 

Anche la ricca e benestante Olanda cade sotto i colpi della Merkel e dei suoi amici. E anche là, come accaduto alla Lega Nord. Il partito di destra, Partito per le Libertà di Geert Wilders, alleato col Berlusconi locale, Mark Rutte, pappagallo delle imposizioni di Bruxelles che avrebbero portato l’Olanda alla recessione, se ne va sbattendo la porta, costringendo Rutte alle dimissioni, dopo aver proposto, come Monti, disposizioni gabellari da suicidio.

L’Olanda è un paese molto più serio dell’Italia: ora Wilders pagherà le conseguenze di quest’alleanza stupida, dopo che il suo partito (definito ovviamente razzista e fascista) stava per raggiungere la maggioranza, con un programma di dismissioni dall’euro e di rilancio dell’economia. Rutte, invece, come è accaduto qui, tenterà una grossekoalition con i socialisti, Berlusconi insegna. Toccherà vedere se l’elettorato olandese l’accetterà o ridarà mandato, come in Francia, alle estreme.

Come vedete tutte le situazioni di risulta si assomigliano: lo sconquasso portato dai burocrati tedeschi e dai loro lacchè, come i professori nostrani, all’interno dei più progrediti paesi d’Europa hanno la stessa finalità: favorire i grandi gruppi bancari e, quindi, assimilare il potere dell’Euro a quello di una moneta unica tedesca, in grado di dominare l’Europa. E questo prelievo forzoso di energie e lavoro porta alla catastrofe.

Qualcosa certo si muove, come in Francia, dove il presidente uscente si è reso conto quanto costa leccare la sottana al gauleiter tedesco, e presto si rifletterà anche da noi, viste le spinte “indipendentiste” che da certe parti della politica stanno scompaginando le sicurezze cristalline di un Monti, ormai ombra di se stesso. Attaccato perfino dalla Corte dei Conti, gli sta andando male anche l’operazione Lega, il partito che teme di più: ormai i giudici delle tre procure coeve, non possono far altro che sperare che i giornali continuino a sparare su Bossi & C. Adesso inventano bustarelle da parte della Finmeccanica, senza alcuna minima implicazione né logicità, visto che ministri della Lega non si sono mai affacciati a dicasteri economici. L’errore probabilmente è sulla parola Lega, al posto della parola Nord, sarà senz’altro sfuggito la parola Coop, noi crediamo. Ma ai media di regime poco importa. Loro vivono di Monti e della febbre di disperazione e dolore che quest’uomo si porta dietro, come gli sciacalli.

La cosa più comica accaduta ieri sera in Tv è stato, però, l’exploit, a Rapporto Carelli, dove era presente un Francesco Storace gongolante della sua recente visita a Marine Le Pen, quale unico rappresentante di Destra che la stessa riconosce in Italia, del vecchio anfitrione Furio Colombo, uomo che per trent’anni ha utilizzato i quattrini della Farnesina per vivere in America a fare il “corrispondente di parte”, il quale ha definito il partito della Le Pen, il partito fascista di Vichy, poveretto, credendo di essere ancora a Radio Kabul, insieme a Ruggero Orlando. Questa gara su chi è più o meno fascista, ci porta all’altra, di chi è più o meno antifascista.

Quel che sta accedendo in queste ore a Roma,  dove, mentre Costantinopoli cade, si discute del sesso degli angeli.  Tutto parte dal fatto che l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, restata recentemente vedova del suo più famoso iscritto, quel Rosario Bentivegna, autore dell’attentato di Via Rasella, che costò la vita a 330 innocenti delle Fosse Ardeatine + un bambino che passava davanti alla bomba e che i tribunali “antifascisti” si sono fin’ora rifiutati di riconoscere, quest’anno ha deciso, del tutto autonomamente, in quanto associazione privata, di non invitare per il 25 Aprile, né il Comune di Roma né la Regione Lazio, retti ambedue, si sa, da due ex appartenenti alla Xa Mas, repubblichini di Salò tutt’ora in servizio, caldeggiatori delle leggi razziali del ’38 e noti assassini prezzolati, Gianni Alemanno, sindaco di Roma e Renata Polverini, governatore del Lazio!

Il primo se l’è presa con filosofia è ha detto che, giustamente, si tratta di un’associazione di privati cittadini e può decidere di invitare chi vuole. La Polverini, invece, s’è imbufalita e ha fatto ricorso ad un altro emerito della Resistenza, il nostro Presidente della Repubblica, protestando perché non potrà cogliere le essenze afrodisiache della manifestazione partigiana.

Pur restando netto e invalicabile il nostro dissenso storico e morale nei confronti del fenomeno resistenziale così come ce l’hanno fatto digerire non  tanto i partigiani stessi, perché sarebbe logico, e così pure i comunisti, che sarebbe logico ancora di più, visto che ne sono stati i protagonisti assoluti nel bene e nel male, ma proprio i cosiddetti ex-fascisti. I quali, ad immagine e somiglianza di coloro che nel dopoguerra piroettarono di 360° a favore del nuovo regime (di nomi ne sono pieni i libri di storia e le loro carriere politiche), con un ritardo di quarant’anni, si sono allineati all’antifascismo, quello più bigotto, non quello obbiettivo che tutti condividiamo, per meri motivi di immagine e comodo.

Cari Alemanno e Polverini, pensavate che bastasse andare a fare i turisti in Israele, a portare i fiori al museo dell’Olocausto? O a presenziare alle manifestazioni delle Fosse Ardeatine col lutto al braccio? O a cacciare via dalle scuole e università i giovani che contestano certi partigiani che vengono invitati a ripetere, a novant’anni suonati, le solite menzogne, di come sono stati bravi a cacciare i tedeschi e i fascisti, quando nel ’46 ancora assassinavano gente innocente per vendetta? O a credere di superare le proprie contraddizioni ideologiche dando le case agli zingari anziché alle famiglie povere italiane?

Adesso l’ANPI vi scarica e vi affibbia da capo l’epiteto di “luridi fascisti”. In fondo, fate un breve exursus vitae, e ricordatevi del ’68. Allora vi vergognavate di essere chiamati così o combattevate a testa bassa per dimostrare che non eravate “luridi”, ma “puliti, puri e intangibili” al contrario degli altri? Oggi, purtroppo, siete al potere, e come gli altri, fate piangere, e non siete né puliti, né puri né intangibili. Anzi contribuite ogni ora ad affossare questa meraviglioso paese un metro di più.

Non meravigliatevi che chi ha preteso di rivoltare la storia con la coerenza del sangue non rispetti chi ha rivoltato la propria faccia con l’incoerenza del profitto. Il gioco è questo. E’ amaro come la vergogna, che vi è comune.

ITALIADOC

 

 
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