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Adesso Napolitano s’è accorto di Grillo: “Se ci fossero qui i partigiani ci penserebbero loro a sistemare le cose a colpi di mitra!” Questo è quello che il comico genovese ha risposto alla tiritera di idiozie pronunciate il 25 aprile a Pesaro dal Presidente, davanti a una platea di baccalà. Bersani si è offeso, non si sa bene perché, o perché Grillo ha osato ricordare che un popolo ridotto in miseria può anche andare in piazza a sparare (come è accaduto in Argentina) e i primi a cadere sarebbero quelli che “per definizione”, avrebbero dovuto difenderlo dagli abusi dei padroni o perché la paura fa 90 e Grillo non demorde. Ora, a meno che le solite procure ormai avvezze non scopriranno che Grillo è in combutta con l’Eni e si divide le mazzette col cane a sei zampe, l’uomo ha la strada aperta per le urne politiche, dove non è escluso che una cinquantina di suoi deputati andranno a scompaginare quel che già non sarà scompaginato, con soddisfazione di tutti quelli che ce l’hanno con lui, incolpandolo di tutto quanto, al contrario, è colpa loro!

Anche i quotidiani si sono accorti di quel che la consorteria giudici-governo sta combinando ai danni di Finmeccanica. Noi ve lo proponemmo appena Passera si affacciò dal suo ministero: l’uomo della finanza vaticana era stato messo lì per “svendere” i nostri gioielli di Stato agli stranieri, soprattutto i francesi (ma anche americani, cinesi e indiani); e per svendere c’è bisogno di “distruggere” un’azienda dal punto di vista della credibilità, e in questo i nostri magistrati “di punta” sono meglio dei nostri giornalisti “di punta” in quanto ad invenzioni e teoremi. Come se fosse una novità che in tutte le transazioni con l’estero, e chi ha lavorato in un’azienda esportatrice lo sa bene, esistono “ufficialmente” dei “mediatori” internazionali che pretendono le loro royalties sui grandi affari. Non è certo un reato, questo, ma per i nostri soloni in toga sì. Mediare un affare di duecento milioni di € con l’India (e come è messa l’India lo abbiamo veduto anche con altre vicende che sappiamo) è del tutto normale. Perché Orsi, che è un galantuomo, non dovrebbe aver negoziato tangenti se non con gli stessi indiani per vendere gli elicotteri? Sono loro che pagano il prezzo e la Finmeccanica offre la merce. E che corbelleria sarebbe negoziare tangenti per creare soldi neri così da foraggiare i partiti italiani? Perché i partiti hanno bisogno di altri soldi? Non  basta quel che ci hanno già mostrato, che ne hanno di avanzo?

In realtà questi teoremi non convincono più nessuno, solo certa feccia della carta stampata che vive di sussurri e grida, tanto è scaduta. E non si spiegherebbe perché di giornali, costoro, ne fanno vendere sempre meno.

In realtà Passera ha promesso a Monti che dovrà incamerare altre mazzette miliardarie dalle svendite delle aziende di Stato, perché le banche hanno ancora bisogno di tanto, tanto denaro liquido. E le logge che governano i nostri giudici si sono allineate nel distruggere le basi fiduciarie di queste aziende, in modo che le Borse ne facciano carneficina e il loro prezzo scenda. E lo scontro si allarga anche ai “sotterranei”, dove si è innescata una lotta sordida, non appena si è avuto sentore (e quelli di sentori se ne intendono!) che la pattuglia scelta dagli americani per ridimensionare l’Italia era incapace di portare a termine il lavoro. Ed ora, stufi di promesse, arrivano ad attaccare l’alleato numero uno dell’operazione Monti, l’Opus Dei di Comunione e Liberazione, e questo mette Casini all’angolo. Ma che l’accordo demoniaco tra poteri forti laici e poteri forti cattolici, avrebbe avuto vita breve per definizione, ve lo anticipammo, a meno che, appunto, Monti non si fosse dimostrato un deus-ex machina. Ma i sondaggi a picco, il fatto che stoltamente le sue manovre lacrime e sangue, insieme ai doni munifici della BCE siano serviti sì e no a saziare neppure la metà dei bisogni impellenti delle banche italiane, ed ora di soldi non ce ne sono per la ripresa economica e il Governo non sa più che pesci pigliare, coi partiti che finalmente si accorgono del “grande inganno”; ci aggiungiamo che l’antipolitica sta crescendo nel paese di ora in ora, nonostante il terremoto leghista (anche quella della Lega è antipolitica, se è vero che vuole ritornare alle origini), e i risultati delle elezioni francesi sono non un campanello d’allarme ma una campana a morto; detto questo l’ “intesa” contronatura si è spezzata ancora prima di nascere, e gli americani, preoccupati anche dalle elezioni interne che rischiano, per la prima volta di veder bocciato un presidente alla seconda elezione, si tirano fuori e si mettono a guerreggiare, come fanno sempre, per loro conto. E le prime vittime sono i loro ex-alleati con cui volevano dividersi le spoglie dell’Europa, la finanza cattolico-massonica dell’Opus Dei. Infatti cosa fa Standard & Poor’s? Declassa la Spagna, dove si sta svolgendo un esperimento di governo “a massoneria bianca”, come se ce ne fosse bisogno! Non vi ricorda niente l’operazione? A settembre non accadde così anche da noi? E perché i mass-media improvvisamente si sono azzittiti sulle situazioni europee più drammatiche, come Grecia, Ungheria, Spagna, Portogallo, Olanda, Austria? Compresi quei giornalisti “santi” di Sky che, in base al processo che si sta celebrando a Londra attorno al loro padrone Murdoch, invece sono dei veri diavoletti? Perché nessuno dice che la Grecia sta costando alle nostre finanze esauste 30 miliardi all’anno di aiuti, quando nessuno ha più bisogno di aiuto dell’Italia del Governo Monti? Come faranno i professori a trovare risorse per la sola riforma del lavoro, 10 miliardi, se lo spread si mantiene sui 400 punti? Voi credete veramente che Monti non stia già pensando ad una nuova manovra restrittiva? Cosa lo trattiene è il gioco delle tre carte: se andare alle urne anticipatamente, con la vittoria della Sinistra, ma con un governo ballerino, stiracchiato a destra da un coacervo di partiti o ciò che ne resta, pieni di livore (ex-PDL, Lega, Grillo, Partito della Nazione, FLI, Radicali, forse anche Di Pietro?) e allora ritornerà Visco e già sappiamo cosa significa, altre tasse. Oppure arrivare a maggio del 2013 (impresa pressocchè impossibile senza altre manovre aggiuntive), col rischio di far uscire vincitore dalle elezioni Storace, Grillo, la Lega, e un PDL svuotato al centro, e forse anche pezzi di UDC), insomma un lepennismo all’italiana.

In entrambi i casi, però, Monti sarebbe morto e sepolto. E con lui chi lo ha voluto e appoggiato.

R.S.