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attualità, politica, cultura

 

 
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Bagattelle per una rivoluzione

Post n°684 pubblicato il 11 Dicembre 2013 da r.capodimonte2009
 

La canea di stato, guidata dalle tv di regime, Sky e Rai, e dai media ormai tutti filo-renziani, Il Corsera, La Stampa, La Repubblica, Il Resto del Carlino, ecc. (e paradossalmente, Il Giornale!). ha dato addosso senza se e senza ma a tutti coloro che hanno “visto”, perché non sono ciechi, quel che è accaduto a Torino. Noi abbiamo avuto la fortuna di rivedere il mini-dv di un nostro amico cameraman della Rai, e possiamo confermarvi quanto segue:

-ad un certo punto una cinquantina di poliziotti con il casco e gli scudi hanno abbandonato il presidio davanti alla Regione Piemonte, proprio nel momento in cui il grosso del corteo “apolitico” dei “forconi” giungeva in piazza; i tafferugli tra gruppi di destra e i carabinieri erano già avvenuti e la piazza era piena di fumogeni, ma il corteo non era ancora giunto.

-gli agenti si sono portati, stranamente, in testa al corteo e hanno cominciato a marciare con la gente, come se volessero impedire a questo di mischiarsi con i  gruppi “eversivi”, lasciando i manifestanti sconcertati.

-alcuni dirigenti dei “forconi”, allora si sono portati in mezzo a loro, chiedendo spiegazioni, e molti hanno reagito dicendo che “la protesta era condivisa, perché la polizia viene trattata alla stregua di tutti gli altri cittadini, anzi peggio!”

-a quel punto, informati, i manifestanti hanno cominciato a chiedere a gran voce, applaudendo, che questi “ragazzi coraggiosi”, mostrassero il volto; e allora è accaduto che si togliessero tutti il casco, e nella piazza è successo il finimondo.

-molti cameramen presenti, sono stati costretti dai giornalisti che li accompagnavano per la cronaca a smettere di riprendere. Qualcuno, come la giornalista di Sky e quella di Rai3, hanno preteso che fosse loro consegnato il mini-dv (e infatti tutte le tv hanno trasmesso poi le stesse, timide immagini, di quattro o cinque poliziotti, ripresi da un angolo morto, senza casco, dopo aver fatto sparire quelle originali!).

Che i fatti siano questi e non altri lo spiega anche l’atteggiamento contraddittorio del SIULP, il sindacato di polizia aderente alla Triplice. Subito dopo che i poliziotti “traditori” si sono riassestati al loro posto, se ne è fatto vivo un altro, subito blandito da tutte le tv, che ha dichiarato di “negare assolutamente che l’atteggiamento dei suoi colleghi fosse un atto di solidarietà con i manifestanti.” Peccato che nella trasmissione di Pomeriggio Sky delle ore 15 condotto da Paola Saluzzi, uno dei dirigenti del SIULP, Felice Romano abbia affermato tutt’altro. Pur dichiarando che la polizia non si fa tirare la giacca da nessuno, ha ammesso, in parole povere (lui non era presente, ma certo avrà visto i video della polizia) che se fosse andata così, e cioè se i colleghi si fossero schierati a favore dei manifestanti, non ci avrebbe visto un atto sconvolgente, ma semplicemente “la dimostrazione del punto in cui il Governo ha ridotto il problema sicurezza, riducendo al minimo gli organici, sottopagandoli e costringendo gli uomini ad anticiparsi gli straordinari di tasca propria”. E aggiungeva: “invece di buttare dalla finestra miliardi per migliorare la flotta militare e comprare gli F35 forse avrebbe fatto meglio a rifinanziare le forze dell’ordine!”

QUESTA E’ LA VERITA’, IL RESTO SONO MENZOGNE DI REGIME!

In episodi precedenti, altri poliziotti avevano manifestato tutta la loro rabbia, arrivando addirittura a minacciare il potere costituito che “se continua così, prima o poi vi lasceremo passare”, riferendosi ai manifestanti, in questo caso gli operai dell’Alcoa!

Diversamente dalle cassandre in lacrime e lutto, come le sette donzelle renziane che albergano nella sua segreteria, siamo certi di non aver assistito alle prove generali di un golpe, ma non possiamo neppure ignorare la novità di questa sollevazione popolare “apolitica”, e quindi, secondo il regime, “qualunquista”, alla quale guardano con “malcelata speranza” anche i giovani poliziotti, ma noi siamo convinti, anche tanti carabinieri e finanzieri mandati allo sbaraglio.

Non sappiamo, invece, se la base delle nostre forze dell’ordine, conosce  un’altra verità, come probabilmente sanno il sindacato di polizia, il COCER, la GdF, e soprattutto i papaveri che ne sono a capo. I quali, guarda caso, non emettono sillaba su quanto di devastante i Governi della Troika stanno apportando al problema sicurezza, che non è solo guerra alla mafia, ma anche “ordine pubblico”. Capataz e generali pensano piuttosto a rinfocolare i loro grassi stipendi, non quelli della “carne da cannone” che viene spedita per le strade o nelle zone terremotate o allagate! La motivazione? Si chiama Eurogendfor (Forza di Gendarmeria Europea), una “forza di polizia multinazionale super-pagata”, impunibile, perché non ha “regole d’ingaggio”, e quindi anche la licenza di uccidere, guidata da uno sparuto gruppo di funzionari europei, un po’ la ricopiatura delle polizie comuniste pre-caduta del muro, in grado di intervenire laddove le polizie locali si “rifiutino” di manganellare i propri “fratelli”. Questa “polizia segreta”, avallata da gente di origini borboniche, come Angelino Alfano, e tiranni da strapazzo come Olii Rehn, ha già fatto le prove generali in Grecia, dove ha manganellato e ucciso durante le manifestazioni popolari contro la Troika, e, si dice, sia anche colpevole di aver assassinato un dirigente comunista e subito dopo uno di Alba Dorata, per mettere i due partiti l’uno contro l’altro!

Presto questa “gendarmeria” arriverà anche qui, sempre che non ci sia già, perché quel che è accaduto lunedì è sintomatico: il regime cede, comincia a cedere, nonostante il golpe strisciante di Napolitano, e soprattutto l’avvento del giovane “despota”.

E visto che la maggior parte dei ”frollocconi” che sono già corsi sotto le sue bandiere, lo hanno fatto soprattutto perché è “giovane”, come se la gioventù, da sola, potesse risolvere tutti i problemi, e non fosse a volte, prerogativa dei peggiori regimi (nel 1922 Mussolini aveva 39 anni, nel 1933 Hitler ne aveva 44, nel 1926 Stalin ne aveva 48), sentiamo cosa dice lo storico Tertulliano: “Quando Commodo, all’età di trent’anni, salì al trono imperiale di suo padre Marco Aurelio, avvelenato dai congiurati, tutti gridarono che era giovane, un fisico atletico, sapeva circondarsi di belle donne, era un buon parlatore; dimenticarono chi era il grande saggio imperatore assassinato, dissero che rappresentava vecchi usi e gualcite filosofie, e che Commodo avrebbe ridato respiro e libero arbitrio alle genti. Fu così che egli, uomo degenere, pose le basi per la caduta dell’impero di Roma!”

Da lunedì Matteo Renzi parla per bocca dei suoi dodici “apostoli e apostole”, mentre finisce di fare il sindaco: un sinedrio di personaggi giovani, fanatici e integralisti del “nuovo”, come l’Ayatollah Komeini chiamò la rivoluzione islamista, che hanno il compito di “stabilizzare” il regime, di “puntellarlo”, proprio nel momento in cui si mostra più debole; e verrà  fatto senza alcuna pietà, perché costoro non sanno né cos’è la pietà, né cos’è la miseria, né cos’è il sopruso, ma sanno bene cos’è il regime, entro il quale sono cresciuti, e che già gli ha dato tanto, ricchezza e privilegi.

Renzi si circonderà di lacchè, perché gli serve propaganda, di inquisitori, perché gli mantengano pura la sua autarchia, di agenti  provocatori, perché dovrà dimostrare tutto e il contrario di tutto.

A tutti coloro che non hanno veduto il rischio “vero” del nuovo “despota”, rammentiamo, dopo aver letto, in una nota del compagno “intellettuale” Fabrizio Rondolino,  che la rivolta dei “forconi” è la solita minestra qualunquista, condita di populismo, senza capo né coda, e soprattutto vuota di proposte, quel che disse Trotskj a chi gli chiedeva in cosa sarebbe sfociata la rivoluzione: “Non lo so” rispose. “Le rivoluzioni non legiferano, sono un vento ignaro e impetuoso.”

Se fosse meno ruffiano e più comunista, Rondolino avrebbe capito la lezione: è inutile cercare contenuti in una rivoluzione: la sua stessa ragion d’essere è la cancellazione totale di ciò che c’era precedente, senza tentennamenti. Quel che viene dopo è un’altra cosa, perché è essa stessa a suscitarlo: proposte inusitate, riforme azzardate, programmi alternativi, che sono figli del dibattito, dell’ansia di cambiamento, del rifiuto di ciò che è scontato, e dell’accettazione di ciò che innovativo. Un insieme di meccanismi multipolari, un orologio che si ricarica da solo, coscienze e pragmatismi che si animano e predispongono il nuovo modello. Da un vortice di vento una costruzione, prima efimera, poi sempre più stabile, fino a consolidarsi nel tempo e nella storia…. Questo è come la descrivono i futuristi.

Se vogliamo parlare di “rivoluzione” in Italia, essa non potrà essere che “globale”, perché il Paese poggia su un regime dai piedi d’argilla, marcio fino alle midolla, irreversibilmente perduto. Si tratta di una “creatura” amebica, multitentacolata, che si è sovrapposta e cibata di altre precedenti entità, sommandone le incongruenze, le contraddizioni, le efferatezze, le pedanterie, che sono penetrate profondamente in ogni ganglio della società, devastandolo.

Ecco il motivo per cui la prima operazione dovrà essere necessariamente l’elisione, la resezione, l’amputazione, altro che la ricerca di “contenuti”: per i contenuti, che sono tanti per quanti non ce n’erano nel vecchio apparato, ci sarà tutto il tempo. Ora vanno tagliati quei tentacoli, liberati quei gangli, ridato fiato a quegli opercoli che immettono aria pulita, in mezzo alla nebbia malsana in cui il popolo era costretto a vivere, dove la verità era un simulacro di se stessa.

La vera rivoluzione “non legifera”, “abbatte, travolge, pulisce”.

Sono rivoluzionari i “forconi”? Lo sono i cinquanta poliziotti che sfilano senza casco? Lo sono quelli che invocano da lungo tempo la rivoluzione, senz’altra consolazione che la solitudine, perchè altrimenti, di trasformismi e di compromessi, essa potrebbe morire prima di nascere?

Forse non siamo alle prove generali, ma i regimi che avocano a sé un “despota” sono già alla  fine. (Robespierre)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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