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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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L'Italia in mano alle minoranze di potere: il regime è sotto assedio!

Post n°1308 pubblicato il 06 Aprile 2016 da r.capodimonte2009
 

Da quel che è emerso in questi ultimi giorni, attorno a quel che resta del prestigio “rottamatorio senza se e senza ma” dell’ex-sindaco di Firenze, con famiglia  a carico della magistratura per inchieste da brividi, e lui stesso accusato dalla Corte dei Conti di aver sperperato 600.000 € di scontrini fiscali, quand’era amministratore pubblico (contro i 25.000 dell’ex-sindaco Marino, cacciato via come un cane!), e del suo “cerchio magico” di parenti, conoscenti, amici, collaboratori, faccendieri che “opportunamente” ha collocato nei posti chiave della nazione, facendo finta che fossero tutti ad una “scampagnata”, mentre si doveva gestire uno Stato, oltretutto ferito a morte dagli intrighi e dalle paranoie di uomini cooptati da un presidente della Repubblica in odore di massoneria, collegato coi poteri forti, e del tutto avverso ai dettami democratici e costituzionali; da quel che è emerso, dicevamo, sulla stampa, italiana ed estera, e in base alle reazioni della politica, si evince che la crisi è a un passo dal suo deflagrare.

Da una parte, ben asserragliati dalla parte del premier, ci sono:

-un 10% delle famiglie italiane con reddito alto o altissimo, che da questo Governo stanno ottenendo il meglio per moltiplicare le loro ricchezze, con la concessione di favoritismi fiscali e bancari (pensate all’IMU prima casa per tutti, l’assistenza sanitaria gratuita per tutti, i bonus distribuiti a redditi che li raddoppiano, la cartolarizzazione dei debiti, la scarsa propensione per il fisco di colpirle, se non una-tantum, le maglie larghissime della fuga di capitali, che continua imperterrita, attraverso le multinazionali off-shore, di cui alcune sono intestate addirittura a uomini di Governo (sic!); la facilità di pesare, con larghe complicità, alla sistemazione dei propri figli o parenti in posizioni di prestigio, e di godere, all’interno delle franchigie offerte dai sindacati padronali, in primis Confindustria”, di grandi possibilità di corrompere o concutere con le spalle coperte!); e che quindi sono incollate al dovere di difenderlo e di votarlo.

-l’80% dei media, sia cartacei che televisivi, espressione della maggior parte delle classi di cui sopra, che sbugiardano, attraverso un giornalismo brutalmente conforme, ogni minimo avvenimento che sia sfavorevole al regime, sostengono il trasformismo imperante, che vige come fosse una vera e propria normativa di Stato, martellano le coscienze dei meno accorti sui vantaggi dell’essere il Paese, invece vittima dell’Unione Europea e dei suoi intrighi. I quali media hanno concluso un patto tra questa funzione mendace e il finanziamento che il Governo riconosce ai loro esausti bilanci.

-buona parte della burocrazia, vera mosca cocchiera del conservatorismo più bieco, preoccupata che tra i due mali, un Governo che amministra il Paese nel modo peggiore e la ricopre di responsabilità che il più delle volte la porta dritta dritta in galera, e l’avvento di un Governo “rivoluzionario”, opta per la prima soluzione, che alla fine salva “capre e cavoli”, mentre la seconda la porterebbe sul banco degli imputati, che hanno rovinato l’Italia, strappandola da quei posti inossidabili che hanno fatto la sua stolida fortuna.

-una non indifferente parte della magistratura, convinta, dall’avvento del “rottamatore”, e dopo la caduta della politica ostica di Berlusconi ad opera di Napolitano, che finalmente avrebbe potuto rientrare nei gangli istituzionali del potere giudiziario, separato dagli altri due, l’esecutivo e il legislativo. Un breve sogno, in quanto il “napolitanismo” e poi il “renzismo” si sono mostrati con facce ben lungi dall’essere migliori di quelle precedenti, con un Presidente della Repubblica, autocrate e menzognero, legato alla massoneria e ai poteri globalisti, e con il suo “pupillo” fiorentino, cooptato senza passare dal giudizio popolare (come si usa fare nei regimi totalitari!), che si è costruito attorno una corte, di valvassori e valvassini, che non solo ha orecchiato quella berlusconiana, ma l’ha superata in termini di incapacità e impreparazione, ma anche di collusione con la criminalità, politica e organizzata. Così, questi magistrati, alcuni collegati con certi poteri paralleli, hanno dovuto riaprire gli occhi: una parte, un occhio solo, perchè ha compreso che la sua è una lotta impari, tra politica collusa e onestà professionale, e si è schierata, come è d’uso, con la maggioranza, per coadiuvarla nello sconquasso, e goderne i favori, partendo dal presupposto della sua intangibilità, a suo tempo respinta dal popolo italiano, con un referendum. Si sa quel che il popolo italiano crede di contare, che poi la politica smonta, pezzo per pezzo. Un’altra parte, invece, li ha aperti entrambi, reagendo con durezza, e sta applicando la legge, inquisendo perfino il cuore stesso del “moloch partitico e parlamentare” che difende l’establishment. Ed è quella che Renzi sfida ogni giorno, e che ha già in mano le carte e i testimoni che lo manderebbero in  galera in mezz’ora (lui e i suoi complici, di famiglia e non): ma è spiazzat a e costretta a desistere, dal comportamento della “sfinge” quirinalizia, e a rinviare i termini per i processi, perché non se la sente di percorrere le strade “partigiane” attraversate, e visti i risultati, diroccate, dalle procure di Tangentopoli, assumendosi responsabilità politiche vere e proprie. E mentre il Quirinale gioca al gatto col topo, in un modo ancora più lesivo di chi lo ha preceduto, scattano le prescrizioni, e Renzi si salva!

-i vertici delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, che, nella montagna dei loro secretati salotti carrieristici, in un numero esuberante di alte cariche, che servono soltanto ad incamerare prebende, dentro organizzazioni che fanno acqua da tutte le parti, intaccate, in più casi, dalla corruzione, sostengono ovviamente il regime che dà loro l’ossigeno necessario a resistere, in una futilità nazionalistica ormai decaduta, trascinata nel fango da poteri occulti, che stanno svendendo l’Italia allo straniero, sia in termini militari che economici che etici. E, addirittura, si sono costituiti in “tribunali speciali”, ormai presieduti da poteri remoti, come l’Eurogendfor, che colpiscono ogni forma di contestazione, legata pure alla drammatica situazione interna, nei mezzi, negli uomini e nelle risorse, trasformando l’entusiasmo, la professionalità, il dovere dei sottoposti, in squallidi “yes men” ciechi e sordidi: in quella guerra “tra poveri” che Pasolini aveva previsto così bene.

-la maggior parte dei lavoratori cosiddetti “congeniali” al potere: parliamo degli stessi poliziotti, finanzieri, carabinieri, impiegati di banca, di Equitalia e dell’AdE,  e della Sanità, o di quelli, un po’ più congeniali, addirittura “collusi” con le attività sindacali o corporative o ministeriali o burocratiche; tutti perfettamente allineati e coperti di fronte agli abusi che il potere politico, finanziario e fiscale compie ogni giorno sui più deboli, e loro si prestano a questa “macelleria sociale”, “perché obbediscono agli ordini”, come face Mengele nei campi di sterminio nazisti, senza minimamente considerare, da bravi mercenari della carriera o conigli ruggenti che dir si voglia,  che sono l’arma bianca e insanguinata di un regime autoritario composto da lobby e oligarchie, di cui loro non faranno mai parte! Costoro hanno tutto l’interesse a sostenere il “renzismo”, che, nella valutazione codarda delle sue “riforme”, li rappresenta degnamente. Attenzione, però, perché se venisse il giorno che clamorosamente questo dovesse cadere, il popolo non se la prenderà tanto con i capi della “collusione” ma con gli attori più a portata di mano; gli stessi che l’hanno ucciso negli ospedali, bastonato per strada durante cortei di giuste proteste, suicidato dopo avergli sequestrato casa e lavoro, spedito all’estero a morire, facendo il mercenario di una nazione straniera, privato delle medicine e dell’assistenza, o addirittura derubato dei propri risparmi!

Questa è la situazione, e questa è la conclusione: il Paese è diviso un due parti, ¼ vive per il regime e con il regime, ¾ vive sotto il regime e contro. Il tempo stringe, per l’oligarchia di potere, e dio non voglia che, al suono del gong, si scatenino le pur sacrosante vendette! (ROBESPIERRE)

 
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