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Vigilia di elezioni, grande vigilia: è la prima volta, da quando Giorgio Napolitano compì il colpo di stato, avallato dalla Troika e dalla Casa Bianca, e determinò la fine della democrazia italiana, così come scritta nella Costituzione, cooptando all’esecutivo personaggi decisi ad obbedire ai suoi ordini, e a quelli dello straniero, che portassero ad un indebolimento progressivo dell’economia italiana, alla conquista silenziosa e progressiva del potere da parte delle lobby e delle consorterie partitiche più corrotte, e alla distruzione della classe media, impoverendola, unitamente alle piccole  e medie imprese; è la prima volta in cinque anni che il popolo italiano ha in mano lo strumento per bloccare questa offensiva nefasta, che sta spingendo il nostro paese alla perdita definitiva di sovranità e di ogni progresso civile.

E’ la prima volta che una classe politica, soprattutto espressa da un partito che si è istituzionalizzato come una forma vampiresca di autoritarismo malavitoso, in questo sorretto da talune caste che gli si sono vendute, come quella dei giornalisti, dei banchieri, dei giudici (la maggior parte), dei burocrati-manager, della grande impresa, vede messo in discussione il suo progetto neo-liberista e globalista di spogliare l’Italia di ogni risorsa, ma anche di ogni valenza economica e tecnologica, svendendone, senza ritegno, i grandi agglomerati industriali e finanziari, che si era guadagnata in settant’anni di sacrifici, a lacrime e sangue, e che ora finiscono in pezzi nelle fameliche mascelle dei tycoon arabi e asiatici, o nei fondi speculativi.

E’ la prima volta che un’intera opposizione, che ormai ha superato nei numeri reali, e non nel trasformismo delle ex-gang di Forza Italia, la stessa maggioranza, si coagula per sostenere i candidati espressi da quel partito, il PD, che è il protagonista selvaggio di questo assalto alla diligenza!

Se il popolo italiano, finalmente, riuscirà a comprendere, non più restando a casa, ma andando numeroso alle urne, per smacchiare finalmente tutto il sudiciume di vergogne e di menzogne degli uomini che sono stati imposti senza il suo consenso democratico, allora il primo passo sarà stato fatto, e la sicumera del padrone e la retorica dei suoi schiavi, finalmente saranno spazzate via, e Matteo Renzi e tutti i suoi complici, fermati.

Perché dopo le elezioni amministrative, suonerà la campana del referendum, e non sarà mai stato così facile che il no possa vincere su truppe ormai sbandate, e con un condottiero azzoppato!

E’ l’ora! Se la gente ha dato mandato al M5S di rappresentare tutte le opposizioni e tutto il popolo sottomesso e martoriato, votarlo non significa condividerne per forza le opinioni, ma affidargli intanto il compito di abbattere il tiranno. Le rivoluzioni, tutte le rivoluzioni, debbono pensare prima di tutto ad abbattere i tiranni: poi la ricostruzione dovrà essere, per forza, figlia del compromesso tra tutti i protagonisti. Le ideologie debbono arretrare, di fronte ai muri di ingiustizie, malanimo e corruzione, perché ognuno sia libero di ribellarsi, e di contribuire al rovesciamento del regime, alla sua disintegrazione forzata. E la forza della democrazia, è il voto, almeno fino a che questo, non divenga merce di contrabbando, o resti relegato a minoranze che poi lo strumentalizzino, quando si riduce ad astensione...

Disse Maximilian de Robespierre: “I grandi princìpi sono come le mongolfiere, volano alto; ma tengono la rivoluzione lontana da terra!” (R.S.)