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Il commissario agli Affari Economici e Monetari dell’UE, Pierre Moscovici, figlio del sociologo israelita rumeno, Serge Moscovici, uno dei più importanti seguaci del “kalergismo”, cioè quella dottrina che riconosce alle minoranze etniche un’influenza sociale predominante sulle maggioranze (e quindi la necessità di espandere il multiculturalismo etnico per mettere in ginocchio le originali fonti del pensiero e della tradizione dell’occidente), ha detto che concederà all’Italia la “flessibilità” richiesta, in quanto il Presidente del consiglio Renzi è in difficoltà a causa del  grave pericolo populista che sovrasta l’Italia. Quindi, questo sagace massone, non l’avrebbe concessa se non ci fosse stato il pericolo per l’agente delle lobby che in Italia indossa la livrea di capo del Governo, di perdere il referendum; come a dire che l’UE, in mano a questa genìa di oscuri manipolatori dell’alta finanza, non opera più in base ai famosi parametri di Maastricht, ma solo in base agli accordi che vengono prese nelle logge della B’nai Brith. E poi hanno il coraggio, costoro, di criticare la Brexit, la saggia mossa della Gran Bretagna, che non ha più voluto condividere questo gioco al massacro, portato avanti dai più latenti e nefasti livelli del potere globalista mondiale, ai danni dei popoli europei.  

Dopo l’endorsement di J.P. Morgan, di Goldman & Sachs, del New York Times e del WSJ, e dell’ambasciatore americano Philips, chi altri mancava a sostenere Matteo Renzi, a livello di lobby internazionali? Mancava la grande loggia massonica di culto ebraico, B’nai Brith, quella che rappresenta i tycoon del commercio dei preziosi di Diamond Street, a New York; quella che i Presidenti statunitensi considerano a livello di “consigliera occulta”, visto che molti suoi iscritti sono all’interno del Council of Foreign Relations, presso il quale Renzi ha tenuto una prolusione che, per errore (o per dispetto), è passata in una filmato di Sky, mentre il commentatore ignorante, affermava che il nostro premier stava parlando dalle Nazioni Unite. Certo, anche il CFR è una specie di “organizzazione mondiale”, la quale, tuttavia non ha a cuore il bene dell’umanità, ma il suo sfruttamento, economico e sociale, al fine di arricchire le caste di potere statunitensi!

L’intervento del “lobbista” Pierre Moscovici, che, guarda caso, è stato posto a capo della commissione europea più strategica, quella degli Affari Finanziari e Monetari, per mantenere intatto il legame imprescindibile tra le scelte economiche dell’UE e quelle dell’alta finanza mondiale, di cui la BCE è un’affiliata, dimostra a che gioco sta giocando questa specie di “consorteria di privilegiati” che, chiusa nella sua torre d’avorio di Bruxelles, decide che cosa bisogna fare, non dell’unificazione europea, ormai lontana dalle intenzioni dei suoi membri come la stella Orione dal Sole, ma della politica dei singoli Paesi, quando questa rischia di uscire dal tracciato. Ecco, perciò i precedenti, dell’Irlanda, di Cipro, della Grecia, del Portogallo, dell’Austria, dell’Ungheria, della Bulgaria, per non parlare di cosa avvenne in Italia nel 2011, quando Silvio Berlusconi, ormai è un fatto acclarato, fu cacciato via da un golpe organizzato dal’eminenza grigia Giorgio Napolitano, che i massoni stessi dichiarano, senza mezze misure, un “loro affiliato di rilievo”.

E Moscovici, si è tradito, quando ha espresso la sua volontà di rompere i patti che obbligarono i predecessori di Renzi a strozzare il Paese, inaugurando la stagione dei governi “cooptati” dai poteri globalisti, di cui la famiglia Moscovici è un esempio eclatante, concedendo l’elemosina di sette o otto miliardi in più di “debordo” dai “compiti in casa” che pure il nostro paese meriterebbe, proprio perché ha sempre obbedito servilmente ai diktat europei; per motivazioni essenzialmente di natura politica, intervenendo a gamba tesa nella situazione italiana.

L’assoluta mistificazione delle tesi da lui sostenute (il solito populismo che avanza, mentre il suo socialismo degenere infetta il mondo!), senza minimamente considerare che il suo “pupillo” sta dividendo subdolamente il Paese in due, in nome di riforme, che tutti sanno, compreso lui stesso, non influiranno minimamente sulla crisi economica dell’Italia, pur palesando che lo scopo ultimo che l’UE pretende da Renzi, è un indebolimento ulteriore del nostro sistema, in modo tale che gli amici di loggia di Moscovici, giungano a saccheggiarlo come in Grecia; contribuisce, tuttavia, al rafforzamento di quell’opposizione ormai crescente e dilagante, che ha trasformato il referendum sulla più idiota delle riforme costituzionali, in un vero e proprio plebiscito contro il Governo, ma anche contro l’Unione Europea.

La quale si comporta come quell’animale ferito a morte, da cui bisogna star lontani, perché è pronto ad addentare perfino chi lo vuol soccorrere, negli ultimi, inesorabili istanti della propria vitalità... (ROBESPIERRE)