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Cosa accadrà in Italia se il 4 dicembre dovesse prevalere il SI’?

Non è affatto vero che tutto proseguirà come prima, anzi l’Italia si potrà vantare di aver cambiato la Costituzione, per migliorare l’efficienza politica e amministrativa della macchina statale e istituzionale. Arriveranno, invece, le “vendette”, che dureranno qualcosa come un anno e mezzo, tanto manca alla scadenza della legislatura. Qualsiasi regime totalitario, è quello instaurato da Napolitano lo è, una volta consolidato, anche se il consolidamento avvenisse sull’unghia (così potrebbe solo vincere il SI’!), farebbe di tutto per eliminare i suoi avversari, con tutti i mezzi leciti e illeciti possibili. Se si esclude a priori l’immediato ricorso alle urne per approfittare del momento, e in base alla riforma senatoria e a quella elettorale, entrambe studiate a tavolino, quali tipiche istituzionali di tipo fascista, ottenere la maggioranza assoluta (e non ci si illuda che la Consulta intervenga, ripiena com’è di personaggi già proni al potere politico, altrimenti sarebbe già intervenuta sull’Italicum, senza aspettare il risultato del referendum!); a meno che Mattarella “crei” una crisi di Governo artefatta, e sciolga le Camere, prima ancora del giudizio costituzionale, e sarebbe un nuovo colpo di Stato, Renzi utilizzerà questo lungo periodo per imporre tutta una serie di pateracchi, atti a consolidare il potere delle lobby e delle caste, grazie alle quali sta in piedi: appoggiandosi, ovviamente al Parlamento trasformista che si è costruito (a cui si allineerà immediatamente anche la c.d. “minoranza PD”), ad un Senato dove detiene la maggioranza totalitaria (pensate che su 115 senatori, alle minoranze ne spetterebbero 20!), ai poteri forti, cioè Confindustria e banche, con le quali concorderà; con la prima un nuovo e più radicale Jobs Act, in cui al lavoratore sarà definitivamente strappato ogni residuo diritto, anche a livello di indennizzo economico, mentre le imprese si vedranno moltiplicare le franchigie sui contributi lavorativi, che poi, come al solito, non corrisponderanno a nuovi investimenti, ma solo ad un aumento dei profitti, da ricollocare nei paradisi fiscali; con le seconde, si applicherà brutalmente il “bail in” distruggendo i residui risparmi degli italiani, utilizzandoli come capitali con cui ripatrimonializzare gli istituti gestii dal crimine in colletto bianco!

Nella seconda fase, Renzi si farà aiutare dalla magistratura corrotta, che di solito accorre al capezzale del vincitore da che mondo è mondo (si pensi a come si comportò durante il fascismo e il comunismo!), per incastrare l’opposizione, specie il M5S, esattamente nel modello che fu utilizzato contro Berlusconi, obbedendo ai dettami della massoneria. E ovviamente rafforzando lo “stato di polizia” in previsione di summovimenti sociali ormai inevitabili, che i sindacati decotti non riusciranno più a contenere.

L’operazione sarà concordata con Bruxelles, la quale ci “imporrà”, a monte però di un accordo con il Governo, nel modello già rodato in Grecia, la Troika, e quindi la perdita definitiva della sovranità nazionale: perciò arriveranno, tristemente, la riduzione dei salari e delle pensioni, un aumento vertiginoso delle tasse, l’abbattimento definitivo dello “stato sociale”, e la svendita dei residui asset pubblici a favore di cinesi, americani e tedeschi. Si eviterà, naturalmente, una tassa patrimoniale, che favorirebbe la messa in evidenza anche della vera evasione fiscale, e un riequilibrio dei censi, mentre il fisco aggredirà in modo bestiale i cittadini più poveri, incrementando la massa dei diseredati, senza pane e senza casa.

Alla fine Renzi sarà come Tsipras: si dirà che avrà salvato l’Italia da una fine ben peggiore, e lo potrà fare solo grazie al suo partito e a quelli che si accoderanno, con il solito metodo mafioso, al carro del vincitore.

Questa fotografia lugubre non è una previsione campata per aria, ma una realtà che è già nei fatti: Renzi già oggi dimostra che non ha più minimamente a cuore i problemi del Paese, ma pensa solo ad arrivare ad un SI’ anche di pochi voti sul NO, per formalizzare il nuovo autoritarismo, e i peggiori metodi di governo alla sudamericana. Autoritarismo che, all’estero sarà propagandato, dai media di regime, e dalla diplomazia, dalla cultura dei venduti e dei ruffiani e dagli usurai, accorsi a comprarsi le spoglie del nostro paese, come esempio di democrazia; e tutti coloro che oseranno opporsi al nuovo corso saranno terroristi,  facinorosi, e meschini.

Qualcuno, un giorno, scrisse ad un amico, in una preveggenza incredibile: “...C'è una grossa novità, 
l'anno vecchio è finito ormai, 
ma qualcosa ancora qui non va. Si esce poco la sera compreso quando è festa,
 e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra, 
e si sta senza parlare per intere settimane,
 e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione,
 e tutti quanti stiamo già aspettando: 
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, 
ogni Cristo scenderà dalla croce
, anche gli uccelli faranno ritorno.

 Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno, 
anche i muti potranno parlare 
mentre i sordi già lo fanno. 

E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi 
ma soltanto a una certa età; 
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, 
saranno forse i troppo furbi 
e i cretini di ogni età...” (R.Scagnoli)