Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 
Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
« Anche il Consiglio d'Eu...La vicenda de IL SOLE 24... »

No global e black bloc a servizio delle caste

Post n°1535 pubblicato il 13 Marzo 2017 da r.capodimonte2009
 

“Il Senso di Smaila per la Neve”, è un romanzo di Peter Hoeg, in cui una giovane inuit suo malgrado scopre un delitto, solo in base alle tracce sul ghiaccio. Hoeg ci perdonerà se adoperiamo il suo sillogismo, adattandolo a quel che è accaduto a Napoli, ma che ormai accade quasi sempre, quando si tenta di protestare, ma, guarda caso, nel senso che più fa comodo al regime: e quindi parliamo de “il senso dei centri sociali per la rivoluzione”, in cui queste “associazioni di protestatari al soldo del Ministero degli Interni”, fanno finta di indagare sui pericoli, più o meno evidenti, che il potere nel nostro Paese, rischi di passare dalle caste, al popolo. E, come Smaila nel romanzo, solleva un tornado contro tutti e contro tutto, pur di scoprire la verità, essi fanno finta di fare la rivoluzione mettendo a ferro e fuoco le città! Una rivoluzione fasulla, in nome della falce e martello, quindi di un modello arcaico che non ha neppure resistito alla caduta di un muro, sarebbe il “delitto” che il popolo imborghesito non vuole ammettere come verità!

Qualcuno potrebbe obiettare: ma allora voi difendete Salvini, che per anni ha detto peste e corna dei meridionali, e poi adesso va laggiù a caccia di consensi. No, perché avremmo accettato da subito le proteste di quei giovani che si fossero organizzati in una critica contro le due facce della Lega, ma non in nome di un vetero-comunismo incappucciato.

Il motivo è di una realtà lapalissiana: chi costruisce la violenza contro i nemici di questo regime, che nel Sud d’Italia è il meglio rappresentato, ed è quello che specula e svaligia le sue ultime speranze di rinascita,  è, amico di questo regime, e con i suoi atti estremi dimostra che è disposto a sorreggerlo fino al massimo rischio, e cioè che ci scappi il morto.

E i morti, lo sanno bene i vari Renzi, Grasso, Boldrini, Mattarella, ecc., che poi se ne adornano come infiorate di sangue, servono al regime per tirare a campare, e dire, “per fortuna che ci sono io!”.

Le azioni carnascialesche che compiono quegli uomini di paglia mascherati da canaglie vigliacche, ripetiamo, non solo contro Salvini, ma contro chiunque tenti di adombrare pericoli per le lobby al potere (li abbiamo visti al servizio della polizia, fotografati e mascherati, dentro i cortei dei docenti, degli operai, degli ambientalisti, degli anti-europeisti, cioè di tutti coloro che si oppongono ai dettami di questi nostri governi radiocomandati), contengono, infatti, zero di ideologismo, ma 100 di barbarie, cioè distruzioni e legnate: quello che più paradossale è, che vengono fatti puntualmente scontrare con le forze dell’ordine (quasi sempre la polizia!), come se si assistesse a un filmaccio di serie B, dove gli uni le danno e gli altri le prendono, in un canovaccio drammatico, che poi, al dunque, quando ci scappa il morto, diventa per il regime un modo per autoelevarsi in termini ovviamente “antifascisti”, a favore dell’ordine, della libertà e della democrazia, nei modi più scontati, che si usano dal lontano Sessantotto!

In questo modo la protesta vera, che è quella, alla fine, di chi vorrebbe studiare, lavorare, essere assistito nella salute o essere rassicurato nelle periferie, viene occultata dal “fervore rivoluzionario” di questi mercenari al servizio del capitale e dei poteri forti. Non è un caso che gente come Murdoch e Soros siano sospettati in prima persona!

La controprova sta tutta nella paura che costoro dimostrano nei confronti delle adunate grilline, che pure, in termini di anti-regime sono le più affollate e drastiche, ma che non hanno dietro ombrelli di alcun genere, intendiamo, ad esempio, sindacati di regime, che come costoro, fanno finta di difendere le categorie, e si adattano a questo teatrino.

I grillini sono il popolo, e di questo, cioè delle masse senza mediatori, i cialtroni in maschera, hanno un timore atavico: il popolo è come uno tsunami, è lento a ripartire, ma se lo fa non lo si ferma più, e i primi a cadere sarebbero i traditori!

Non troverete sindacalisti o alti dirigenti di polizia feriti dai black bloc, e difficilmente troverete black bloc che restano in  galera più di un paio di giorni: i loro ex-dirigenti si sono piazzati tutti nel regime, attraverso fondazioni, partiti, enti, e profumatamente pagati: ricordiamo Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, il missionario Comboniano Alex Zanotelli, e i portavoce di alcuni centri sociali, come Luca Casarini, presente particolarmente nel Nord-Est d'Italia e Francesco Caruso, presente  soprattutto nel Sud. 

E mentre costoro, come giustamente li definiva Lenin, sono i “rivoluzionai da caffè”, che, dopo aver sbrindellato città e idee, si ritirano a godere i privilegi promessi dai loro padroni, il popolo è in lacrime, e la repubblica ridotta come un colabrodo, svaligiata dai loro compagni di avventura, parlamentare e industriali, in giacca e cravatta. (ROBESPIERRE)

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

mozillastmonellaccio19acer.250iltuocognatino2karen_71diabolikas0m12ps12robert.sstaff.communityLibannawintour0Miele.Speziato0rossella1900.rlucylla_sdCWBriggs
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963