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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
« Il M5S si schiera con gl...Il M5S rischia di scomparire! »

Il vero ed inequivocabile volto dell'Unione Europea

Post n°1636 pubblicato il 04 Ottobre 2017 da r.capodimonte2009

E c’è ancora qualcuno che si arrabatta sul senso del referendum catalano: era il caso di farlo, senza attendere il via dall’Unione Europea? E’ valida la risposta del 90% dei sì, su il 42% di votanti (gli altri 58%, però, sono stati estromessi dai seggi con la forza!)? Non si rischia di spezzettare l’Europa in tante “secessioni” (a tal uopo è stata messa in circolazione su facebook una cartina idiota, che riporta l’Europa del XVIII secolo!)? L’unità nazionale della Spagna non si tocca, visto che la storia insegna come ci si è arrivati (con una guerra civile!); ecc. ecc.

Solo chi veramente non ha seguito questa vicenda come di solito fanno gli ignavi, cioè senza una propria opinione, ma con un certo fastidio che è andato a rompere le loro certezze conformiste, ha ben compreso che alla fin fine questo referendum vale zero, di fronte alla violenza perpetrata da quella entità autoritaria che si chiama Unione Europea: che non obbedisce, badate bene, alla democrazia degli eletti (a parte un parlamento che non ha poteri, e che consuma solo denaro pubblico!), in quanto formata da una serie di commissari cooptati dai partiti moderati e neo-liberisti, accucciati attorno ai falò dell’alta finanza e della massoneria. E sono proprio queste due ultime “matrigne” che determinano i rapporti tra i 27 Paesi, che vi gravitano attorno, riunificati soltanto da una moneta unica che ha l’unico scopo di calmierare il dollaro (e quindi sale sempre, impedendo alle economie più deboli di esportare in concorrenza), e da un club di lobbisti che hanno rianimato il peggior fantasma della storia: l’imperialismo revanscista tedesco!

In un recente libro dal titolo De Bello Civili, l’autore Riccardo Scagnoli, senza saperlo, ha evocato una “Catalogna Italiana”, in una vicenda “ucronica” che vede l’Italia, colpita da una secessione leghista, con un Governo debole e incapace di fermarla, perché una parte delle forze armate si schiera a favore dei reprobi; e allora invoca l’intervento di un’Unione Europea, che assomiglia molto a quella che è intervenuta in Spagna. La storia si conclude con una “ribellione popolare” generalizzata, che, ben lungi da aderire al modello secessionista, è concausa proprio della prepotenza e dell’arroganza di un’Europa sorda alla sovranità e all’autodeterminazione dei suoi popoli: che non è detto debbano per forza coincidere con le intenzioni di qualche territorio o regione, di rendersi indipendente dalla madre patria. E che porterà l’Italia a riacquistare la propria dignità e potenzialità economica, sociale e culturale.

Fin qui il racconto, ma c’è da considerare che il governo più ballerino del continente, nato da un compromesso letale, che ha respinto i “populisti” di Podemos all’opposizione, quello di Rajoy, non avrebbe mai scatenato una repressione di tipo “franchista”, se non avesse avuto la copertura diretta di Bruxelles: tutta la strategia per assaltare i seggi, per picchiare cittadini inermi che si recavano alle urne senza fare del male a nessuno, “obbedienti” alle decisioni dell’autorità costituita, appunto il Governo catalano, mirava a fermare la democrazia, diventata improvvisamente un grave rischio per le lobby europeiste che, dopo la Brexit, sanno che ogni squilibrio politico, rischia di espellerle per sempre dalla concezione stessa di “Europa Unita”. E non è un caso che sia scesa “segretamente” in campo, mascherata da “guardia civil”, la famigerata milizia interforze Eurogendfor, in cui sono utilizzati poliziotti anti-sommossa tedeschi, francesi e italiani, e già felicemente utilizzata ad Atene per tacitare il popolo greco a bastonate. Qui ha perfino sparato, certo, pallottole di gomma, che, tuttavia, possono uccidere se colpiscono punti nevralgici, e in ogni caso, ti portano in ospedale!

E’ chiaro, perciò, che si è trattato di un’operazione di brutale repressione, aldilà della giustificata “forzatura referendaria”, che è stata adottata soprattutto dalla Merkel, come segnale per chiunque osi mettere i bastoni tra le ruote di questo soggetto politico, guidato dalla Germania solo ed esclusivamente, per accrescere se stessa: i modi di questa crescita, tuttavia, i tedeschi non li apprezzano poi tanto, se la CDU è uscita bastonata dalle recenti elezioni!

Che dire dell’Italia, a parte che si è distesa, come il solito zerbino che è, davanti a Monsieur Junker, condannando i catalani in nome di non si sa cosa? Costoro, infatti, si erano dichiarati pronti ad entrare nell’Unione, e  si erano limitati a spogliarsi di ogni “malcelato tentativo di strumentalizzazione” da parte della stampa più bugiarda del mondo, quella italiana, su presunte tentazioni golpiste di destra: richiamando, senza mezzi termini, il ricordo che le Brigate Internazionali, guidate da Togliatti e da Nenni, hanno lasciato a Barcellona, l’ultima roccaforte repubblicana, durante la Guerra Civile!

Ora è evidente che la battaglia che sta conducendo la "gauleiter" neo-nazista che ambisce trasformare l’Europa in un suo protettorato, esattamente come accadde settant’anni fa, non fa eccezioni: se ella avesse potuto, il giorno dopo la Brexit, avrebbe invaso l’Inghilterra, una perdita nefasta, che, col tempo, si rivelerà drammatica per costei e per i suoi disegni egemonici. Oggi i movimenti politici che stanno sorgendo per combattere a favore della libertà dei popoli, specie il M5S, debbono considerare che, in caso di affermazione, sarà la forza e la violenza cieca delle milizie di Stato vendute ai regimi, a determinare o meno il destino delle democrazie. A meno che i popoli, come quello catalano, diano l’esempio di come si fa opposizione, e alla fine, si vince. (ITALIADOC)

 

 

 
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