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LA FISICA E LA TRASMISSIONE DEL PENSIERO

Post n°10 pubblicato il 17 Settembre 2014 da MinoucheLaGatta
Foto di MinoucheLaGatta

Leggeremo il pensiero,registreremo i nostri sogni per rivederli o mostrarli agli amici,ci connetteremo a Internet col pensiero,potremmo conversare a piacimento con versioni digitali dei defunti e forse vivremo per sempre,anche se disancorati dal nostro corpo.<<O per lo meno,ci sono buone probabilità che tutto questo accadrà,perchè in università e centri di ricerca già si stanno studiando questi ambiti,esistono in molti casi dei prototipi e la loro realizzazione,non violando le leggi della fisica,sarà più questione di ingegneria che di fantascienza>> ci assicura Michio Kaku,fisico teorico alla City University di New York,cofondatore sdella teoria di campo delle stringhe,ma soprattutto divulgatore scientifico fra i più noti nel mondo,che in questi giorni e' in libreria con "Il futuro della mente".Perchè un fisico scrive un libro sul futuro della mente?...<<Nella Via Lattea abbiamo cento miliardi di Stelle,nel cervello abbiamo un numero simile di neuroni.Per trovare una cosa più complessa del cervello umano,ossia un ipotetico cervello extraterrestre più evoluto di noi,dovremmo viaggiare almeno fino alla stella più vicina,Proxima Centauri,distante  4,23 anni luce dalla terra.Universo e mente sono i due misteri più grandi della scienza...ma anche a far luce sui misteri della mente sono oggi i fisici,grazie ai progressi della risonanza magnetica,nell'elettroencefalogramma,nella Tac,nella tomografia a emissione di positroni.E' cosi' che negli ultimi 15 anni si sono scoperte più cose sul cervello che in tutta la storia precedente dell'umanità.E potremmo svelarne tutti i segreti : cos'è la coscienza,dove nasce l'intelligenza,come facciamo a pensare?...prendiamo la telepatia e la telecinesi.Fino a qualche anno fa solo la fantascienza diceva che queste cose erano possibili.Oggi lo dice la fisica.Usando la fisica possiamo infatti leggere le immagini che si formano nel cervello quando vediamo qualcosa.Lo fa Jack Gallant,neuroscienzato dell'Università della California : grazie alla risonanza magnetica e ad algoritmi che abbinano una biblioteca di immagini agli schemi di attività del cervello corrispondenti,Gallant può estrarre dalla nostra corteccia visiva un'immagine,rozza e sfocata,di quello che vediamo.Riesce a "leggere" le parole del nostro monologo interiore.Certo,al momento, c'è un limite a tutto ciò : per posizionare gli elettrodi bisogna rimuovere porzioni di cranio,e quindi si è verificato solo su volontari durante operazioni chirurgiche a cervello aperto fatte per curare l'epilessia.Ma in futuro potremmo farlo in modo più "soft".E potremmo scambiarci ricordi e sogni digitalizzati,proprio come facciamo oggi con i filmati su Youtube.Ma come si fa a registrare un ricordo?...Theodor Bergher della University Southern California è riuscito a farlo.Ha insegnato ad un topolino a spingere due levette in sequenza per ottene acqua.Questo apprendimento corrisponde ad un preciso insieme di segnali elettrici nel cervello del topo.Lo scienziato ha isolato proprio questi segnali tra i milioni di impulsi rilevati nel topo.Poi ha rimosso il ricordo dal topo tramite un farmaco.Infine ha passato al topo una sequenza di impulsi elettrici identica a quella "registrata" prima,e ha visto che il topo ricordava quali levette premere per l'acqua.I ricordi,quindi,si possono registrare nella loro forma di segnali elettrici.L'obbiettivo ora è realizzare un pacemaker celebrale che possa aiutare i malati di Alzheimer : premendo un pulsante il paziente potrebbe riaquistare nozioni basilari come il proprio nome,quello dei familiari o il proprio indirizzo.D'altra parte il Darpa,ossia il braccio scientifico del Pentagono ha appena dato il via a un progetto che entro quattro anni dovrebbe realizzare la prima protesi esterna per la memoria.Il progetto si chiama Restoring Activ  Memori,e non è un caso se il suo acronimo sia Ram come la memoria dei computer.Io credo che la nostra memoria non funziona in maniera molto diversa da Google : quando memorizziamo qualcosa gli assegniamo un marcatore.Poi,al momento del recupero,ottimizziamo le ricerche ritrovando i marcatori...<<Magari,tra qualche decennio,potremmo vivere le esperienze altrui.Invece di vedere un film,potremmo vivere in prima persona momenti ed emozioni altrimenti riservate solo a pochi eletti : vincere la finale dei mondiali di calcio o un premio Nobel,volare nello spazio e così via.E naturalmente scopi molto più pratici,come acquisire,con un cli,tutto il sapere di un laureato senza spendere nemmeno un giorno sui libri.E poi potremmo inviare e ricevere pensieri via Internet>>.Tra quanto tempo?...<<Ci sono già le basi : Miguel Licolelis,lo scienziato che ha permesso ad un paraplegico di dare il calcio di inizio ai mondiali brasiliani grazie ad un esoscheletro robotico,è riuscito a far sì che i segnali neurali di un gruppo di ratti tenuti in un laboratorio alla Duke University,convertiti in impulsi trasmessi attraverso Internet,raggiungano un secondo gruppo di ratti,in Brasile,e facciano compiere loro azioni preordinate.Mentre alla Washington University di Seattle due neuroscienziati,Rajesh Rao e Andrea Stocco,hanno realizzato nel 2013 la prima comunicazione diretta cervello-cervello tra umani : un segnale neurale inviato dal primo che ha mosso il braccio destro del secondo.Certo,non è clamoroso come quello che vediamo nei films,ma è la prova che in linea di principio è possibile una brain net,una Internet delle menti.Una rete dei cervelli potrà rivoluzionare le vite dei nostri pronipoti.Potremmo fare immersioni totali nelle menti altrui.E saremmo più empatici di oggi,perchè sarà immediato vedere il mondo con gli occhi di un altro.Registrare tutti i ricordi di una persona su un computer,è un pò come creare una copia digitale,un replicante.E questo apre la prospettiva più rivoluzionaria per il futuro : l'immortalità,non biologica,ovviamente,ma tecnologica.Se gli scienziati del futuro riusciranno a registrare su disco l'intero "connettoma" di una persona,ossia la mappa neurale di tutte le connessioni neurali del suo cervello,allora le esperienze e senzazioni di quella persona non finiranno con la sua morte.Se abbiamo il nostro genoma e il connettoma sui Dvd,è teoricamente possibile ricreare una versione digitale di noi stessi.Un giorno potremmo avere degli ologrammi che replicano l'aspetto fisico dei nostri defunti e sono dotati di tutti i loro ricordi.Un ologramma di nostro padre non solo sembrerà lui,ma parleraà come lui,avrà i suoi ricordi e le sue esperienze.La sua personalità in breve.Potremo conversare con lui.Quello che abbiamo visto nell'ultimo film di Superman,dove Russel Crowe,padre di Superman,rivive sotto forma di ologramma,sarà possibile.Un giorno potremo avere una vera e propria libreria di anime.Così potremo conversare con i nostri antenati.Questo significa che noi (o meglio un un nostro clone digitale che ha una copia identica dei nostri neuroni,pensa e reagistra proprio come noi e ha tutti i nostri ricordi) potremmo vivere per sempre.Ma non finisce qui : siccome nel modello d'onda di un raggio laser si possono comprimere quantità di informazioni,potremmo inviare il nostro connettoma all'interno di un raggio laser,verso le stelle.Sarebbe un modo di esplorare la Galassia liberi dai vincoli e dai rischi della materia.Su ogni pianeta che visiteremo con astronavi robotiche,potremo costruire stazioni capaci di captare questi "viaggiatori laser",e usare i bit contenuti in un raggio per ricostruire copie digitali di noi stessi su questi altri pianeti>>...E' il momento di decidere le sorti dell'acceleratore di particelle americano,e un membro del congresso chiese a uno dei fisici del progetto : "Troveremo Dio con questa macchina"? il fisico rispose,in modo onesto ma assai poco accattivante,"Troveremo il bosone di Higgs"...Io avrei risposto che l'acceleratore avrebbe potuto ricreare alcune delle condizioni iniziali dell'Universo,sarebbe stato insomma una "macchina della genesi".Minouche.

 
 
 
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Un blog di: MinoucheLaGatta
Data di creazione: 15/06/2014
 

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