Mestizaje

Negro africano, asiático oriental, indio americano, africano musulmán, blanco europeo, aborigen australiano, cinco continentes en un mismo corazón

 

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LA GUERRA IN IRAQ

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Numero di vittime dall'inizio della guerra (19 marzo 2003). Dati aggiornati alle 16 del 19 marzo 2008.

Iracheni       81.881-89.760
Soldati USA                   3.990
Soldati altre naz.            308

Fonte: iraqbodycount.net, icasualties.org - da Internazionale

 

PALESTINESI E ISRAELIANI

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Numero di vittime dall'inizio della seconda intifada (28 settembre 2000). Dati aggiornati alle 16 del 19 marzo 2008. Tra le vittime palestinesi sono inclusi i kamikaze, mentre non sono conteggiate le persone accusate di collaborazionismo e uccise da altri palestinesi.

Palestinesi     5.173
Israeliani           1.067
Altre vittime          78
Totale               6.318

Fonte: Afp - da Internazionale

 

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SOLAMENTE PER PENSARE...

Ahi llega un coche official
Con su bandera nacional
Medidas de seguridad
Policia nacional
Al otro lado, la accion
Es una manifestacion
Son antiglobalisacion
CADA DIA SOMOS MAS, CADA DIA SOMOS MAS

YA ESTA BIEN, HAY QUE MATAR LA BESTIA
DESPEREDAD DE VUESTRA INDEFERENCIA
EL PODER CORROMPE LAS CONCIENCIAS
UNETE, AUN QUEDA RESISTENCIA

La cumbre ya termino
Ya ha comenzado el mogollon
Hay mas monos que en el zoo
PROTEGIENDO AL CRIMINAL
Es evidente la opresion
La policia disparò
Carlo Giulani pagò
LA VIOLENCIA POLICIAL DE UN ESTADO CRIMINAL

YA ESTA BIEN, HAY QUE MATAR LA BESTIA
DESPEREDAD DE VUESTRA INDEFERENCIA
EL PODER CORROMPE LAS CONCIENCIAS
UNETE, AUN QUEDA RESISTENCIA, RESISTENCIA

El pasado 20 de julio del año 2001
Fue brutalmente asesinado nuestro compañero carlos giuliani
Por la policia fascista italiana

Solamente por revindicar un reparto mas equitativo de la economia mundial
Solamente por adquirir conciencia,
Solamente por poner voz a la "sin voz"
Solamente por pensar...

YA ESTA BIEN, HAY QUE MATAR LA BESTIA
DESPEREDAD DE VUESTRA INDEFERENCIA
EL PODER CORROMPE LAS CONCIENCIAS
UNETE, AUN QUEDA RESISTENCIA, RESISTENCIA

EH OH, NO CALLES
EH HO, NO TE CALLES
Solamente por pensar...

 

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Alle volte mi ritrovo con la testa tra le mani e penso di essere diventato pazzo mi dico cazzo! non è reale qua mi devo calmare.
[…]
Vai a lavorare, lì ti possono sfruttare, umiliare, sottopagare, cassaintegrare, […] cazzo, morire, cazzo morire per poco più di un milione non può capitare, ma non si sa come succede ogni giorno a ben tre persone e io sarei il pazzo! mille morti l’anno è una guerra perdio ed io sono un pazzo fottuto che con una guerra in corso vado ancora in giro disarmato, un pazzo, un pazzo fottuto!

[…]

Il fatto che non sono diventato pazzo è solo che là fuori c’è qualcuno che si è messo in testa di ammazzarci tutti
[…]
Che poi non è neanche uno, perché sono tanti e sono pure tanto ricchi e potenti e sfacciati maledetti siano loro e chi cazzo li ha creati, avidi assassini senza scrupoli
[…]
I bastardi fottuti, figurati se c’hanno orecchie per sentire chi gli parla di riduzione dell’orario di lavoro, per loro se dopo otto ore di lavoro sei stanco, fai una cazzata e muori, è un peccato e manco per la tua vita quanto per la pensione che hanno cacciato e comunque hanno risparmiato rispetto all’assunzione di nuove persone a pieno salario. È questo lo straordinario obbligatorio, chi vola alle Bahamas e chi va all’obitorio e dovremmo pure dirgli grazie perché “offrono” lavoro

[…]

Alle volte mi ritrovo con la testa fra le mani e penso, penso e rifletto: in Italia c’è un conflitto una guerra che fa più di mille morti all’anno tra lavoro e mala sanità, e dimmi tu se questa qua non è pulizia etnica cos’è come si chiama?
Quando uno che c’ha i soldi può avere tutto e uno che ne ha di meno non ha diritto nemmeno a un letto in un ospedale quando sta male e se vuol farsi curare deve pagare solo che coi soldi che gli danno quelli del lavoro interinale c’è l’affitto da pagare, il bambino da mantenere e cosa cazzo vuoi pagare un dottore quando non sai nemmeno se tra due mesi c’avrai ancora un fottuto lavoro, perché il lavoro interinale non è altro che una prestazione occasionale di lavoro manuale, non qualificato, esattamente il caso in cui il rischio d’incidente sul lavoro è quintuplicato e tutto questo non è capitato, ma è stato pensato, progettato e realizzato dal padronato in combutta con l’apparato decisionale dello stato
[…]
È evidente il disegno criminale o no? O sono io che sono pazzo?
Povera vita mia - 99 Posse

 
 

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MI FATE VOMITARE!!!

Post n°19 pubblicato il 28 Aprile 2008 da jackflash77

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Ho visto il documentario di Claudio Lazzaro (Nazirock)…è sconvolgente…ed è altrettanto sconvolgente venire a sapere che in alcune città è stata vietata oppure, a seguito di minacce, è stata cancellata/rimandata la proiezione di questo documentario in quanto Forza Nuova minaccia di ricorrere alle vie legali per diffamazione…sì avete letto bene per diffamazione. In questo paese ormai allo sbando non si possono neanche più chiamare le cose col proprio nome, se si dà dei fascisti e si documenta l’attività di un movimento/partito che si ispira chiaramente all’ideologia fascista e nazista si rischia di essere denunciati o comunque si passano “grane legali”, mentre si può tranquillamente fare comizi in cui si incita all’odio e alla violenza, fondare partiti e movimenti di chiara ispirazione fascista e senza doversi preoccupare di nulla.

Sinceramente mi chiedo perché mai questi signori, mi riferisco a Roberto Fiore (segretario nazionale di Forza Nuova), Luca Romagnoli (segretario nazionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore) e Adriano Tilgher (segretario nazionale del partito politico Fronte Sociale Nazionale, che ha aderito alla coalizione di Alternativa Sociale con Alessandra Mussolini) siano in libertà; a parte che ognuno di loro ha nel suo passato condanne per attentati e altre belle cosine legate agli anni della strategia della tensione, però al di là del passato mi chiedo perché ora è permesso a questi signori di inneggiare al duce, promulgare falsità e revisionismi storici senza che nessuno dica niente, nel silenzio dei partiti e dei media. Questi partiti hanno “vita facile” nel pescare adepti tra i ragazzi, sfruttandone l’ignoranza e l’avversione verso la politica e i principali partiti, ma bisogna stare attenti e vigilare perché quei ragazzi poi potranno compiere gesti anche violenti credendo di esserne legittimati. Un altro aspetto molto molto preoccupante sono le connivenze tra questi movimenti come Forza Nuova e le curve degli stadi, abbiamo già visto (l’anno scorso a Catania) cosa può succedere se si organizza e si sfrutta la rabbia di questi ragazzi, le conseguenze possono diventare devastanti.

Quindi compagni stiamo attenti, stiamo con gli occhi aperti su quello che succede nelle nostre zone e nelle nostre città per non consegnare pezzi di territorio a persone che conoscono solo un modo per affrontare i problemi ossia repressione e violenza; hanno vinto le elezioni…hanno cominciato già con le ronde…non concediamogli altro!!!

RESISTENZA ANTIFASCISTA!!!

 
 
 

STORIE DI ORDINARIA CITTADINANZA

Post n°18 pubblicato il 22 Aprile 2008 da jackflash77

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Sabato pomeriggio ho partecipato alla manifestazione a Rho contro lo sgombero del centro sociale La Fornace e contro l’EXPO 2015. Questa è la cronaca di quello che ci dobbiamo aspettare per far sentire la nostra voce fuori dal coro.

Il concentramento è alla stazione F.S. di Rho, la giornata è splendida, calda e soleggiata probabilmente anche madre natura è con noi…il tempo di organizzarsi e aspettare ancora un po’ di gente e si parte. Il corteo non è molto numeroso, circa un 500 persone, però ci facciamo sentire con musica e cori; sfiliamo lungo le strade di Rho in modo tranquillo e pacifico (come ovvio che sia) e tutto procede nella normalità, finché non arriviamo alla fine del percorso autorizzato. Lì ci troviamo la strada sbarrata da un cordone di polizia e carabinieri che ci dice che non possiamo proseguire per arrivare sino alla fiera per non “disturbare” il Salone del Mobile, ma la cosa assurda non è tanto questa, quanto il fatto che oltre a non farci raggiungere la fiera, non ci fanno neanche andare come liberi e privati cittadini a prendere la metro. Di quelli che componevano il corteo rimangono i ragazzi del La Fornace, i ragazzi del Cantiere, qualcuno di Sinistra Critica e qualcuno dei sindacati (SdL e CUB) in totale una 50 di persone prevalentemente ragazzi; siccome non ci fanno raggiungere la fiera né prendere la metro si decide di occupare un incrocio poco più avanti, seguono dei momenti di “tensione” in cui gli sbirri si muniscono di scudi e alcuni ragazzi si coprono il volto. Non succede niente per fortuna, anzi si comincia a contrattare una soluzione, nel frattempo noi (gli stessi 50 di cui sopra) continuiamo a occupare l’incrocio circondati, e dico letteralmente circondati, da 4 cordoni di polizia e carabinieri; dopo una mezzoretta, si decide che chi non è di Rho può andare a piedi a prendere la metropolitana, mentre gli altri ripercorreranno il percorso della manifestazione a ritroso per tornare alla stazione F.S.. Quindi partiamo per andare alla metropolitana (un 20-25 ragazzi) ma dopo neanche 100 m veniamo fermati di nuovo dalla polizia che ci sbarra il passo…altri attimi di tensione, il corteo appena ripartito vedendo che non ci facevano passare si ferma subito e dei ragazzi vengono in nostro aiuto, si rimane fermi altri 10 minuti non si sa perché poi decidono (i poliziotti) di scortarci fino alla metropolitana, quindi la scena che si presenta agli occhi dei passanti è: un gruppo di 20 ragazzi circondati da un cordone di polizia (tipo arrestati, mancavano solo le manette) che camminano in mezzo alla strada per arrivare alla metro………..una volta arrivati alla fiera ci fanno aspettare nel parcheggio altri 20 minuti una navetta ATM, saliamo sulla navetta senza poliziotti ma con 3 agenti della DIGOS che “gentilmente” ci scortano fino ai tornelli della metropolitana.

Questa la cronaca…notate anche voi qualcosa di strano? A me è sembrato un atto di “leggera” intimidazione nei confronti di ragazzi che semplicemente protestano contro un progetto che devasta il territorio in cui vivono…un esempio di che politica useranno le forze dell’ordine durante le manifestazioni? Staremo a vedere…l’esordio non è stato certamente dei migliori!

 
 
 

NOTTE FONDA PER LO STATO ITALIANO

Post n°17 pubblicato il 22 Aprile 2008 da jackflash77

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Scusate l’assenza……..

Mi sto ripigliando ora da una settimana di merda…il risultato elettorale ha avuto su di me un effetto devastante; mi sono svegliato martedì mattina dopo i risultati con un nervoso indicibile e pure con un senso di oppressione che mi smorzava il respiro. Mi ci è voluta praticamente una settimana e una buona dose di sostanze “calmanti”…sono allibito e senza parole di fronte alla “risposta” degli elettori ai partiti, il boom della Lega e la scomparsa della Sinistra dal parlamento sono, ovviamente, gli argomenti che mi hanno lasciato con quella sensazione.

Riguardo alla Sinistra ho ben poco da dire, hanno ottenuto quello che meritano secondo il mio punto di vista, hanno passato 5 anni (2001-2006) a riempirsi la bocca e a riempire le piazze con belle parole e “buoni” sentimenti, poi una volta ottenuta la fiducia (anche se risicata nei numeri per colpa dei brogli del nano – non dimentichiamolo) hanno deciso, in nome della governabilità, di “ripudiare” tutto ciò che contraddistingue una forza di sinistra, ovvero la difesa del lavoro non precario, dei lavoratori, il pacifismo, l’antiimperialismo e mettiamoci pure la laicità dello Stato. Dopo 2 anni di governo così e una campagna elettorale a elemosinare voti non per dare vita a un progetto nuovo, ma per la semplice esistenza...direi che il minimo che potevano aspettarsi era questo e questo è stato; ora miei cari ex-parlamentari, rimboccatevi le maniche e tornate a fare e a essere (soprattutto) un partito di sinistra!

La vittoria “schiacciante” della Lega qua al nord dà il “polso” di quanto male siamo messi quassù……la gente ha votato in massa per dei razzisti, xenofobi, secessionisti che preferiscono non pagare le tasse e fare le ronde per cacciare dei presunti criminali dalla loro città…….bene che sappiano questi signori che anche se in parlamento la sinistra non c’è più, questo non vuol dire che è scomparsa nel Paese…anzi penso che “siamo” più incazzati di prima e ci faremo sentire!!!

 
 
 

Meglio aborto oggi che Ferrara domani!

Post n°16 pubblicato il 04 Aprile 2008 da jackflash77

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Il Platinette Barbuto non conosce vergogna…oltre a presentarsi alle elezioni con una lista farsa che ha come programma la negazione di un diritto sacrosanto, ha fatto di più…anzi fa di più…va a fare comizi in giro per l’Italia!!! L’altro ieri ha deciso di andare a tenere un suo bel comizio medievale a Bologna, peccato che i centri sociali abbiano organizzato una manifestazione contro questo comizio. Ovviamente quello che è successo, è in tipico stile italiano ovvero il Platinette Barbuto si è presentato scortato dalla polizia, ha provato a tenere il suo comizio, è stato insultato e quasi (purtroppo solo quasi) menato ed è poi “scappato” sempre scortato dalla polizia; in tutto ciò, sempre perché in Italia le cose le si fa per bene, i manifestanti sono stati caricati dalla polizia. Reazioni a questo fatto? La solidarietà del mondo politico a quel coglione obeso…MA CHE CAZZO! E del fatto che una ragazza di 20 anni è stata picchiata? E che addirittura il capo della digos abbia schiaffeggiato un poliziotto perché usava troppa violenza? Niente? Nessuna dichiarazione che mostri un minimo di sdegno per il comportamento della polizia? Il fatto che al coglione bisogna garantirgli la parola mentre ai manifestanti sono riservate solo manganellate non sconvolge nessuno? Beh…a me ancora sì, l’ennesimo esempio di che pasta è fatta la polizia italiana e pure la politica visto che pure il “rosso” Bertinotti si è mosso subito per mostrare al coglione la sua solidarietà………….su quest’ultima cosa non ho commenti, solo insulti! Ecco il racconto dell'inviata de Il Manifesto.

Marianna la faccia di quel poliziotto se la ricorderà bene e anche l'impugnatura del manganello che l'ha colpita così vicino all'occhio sinistro. E' livida di rabbia Marianna e si tiene il ghiaccio appoggiato sulla botta che si sta visibilmente gonfiando. «Ho intenzione di denunciarlo, sicuramente lo farò», dice.
La studentessa di 21 anni era come tante altre giovanissime in prima fila ieri pomeriggio durante la contestazione in piazza Maggiore del comizio di Giuliano Ferrara arrivato a Bologna con la sua lista pro-life. Una contestazione radicale fatta di fischi, insulti, lanci di ortaggi e uova ma praticata da persone a mani nude. E sulla quale in serata si è espresso il sindaco Sergio Cofferati per condannarla: «È inaccettabile che una piazza venga trasformata nel luogo dell'intolleranza. Tutti devono essere in condizione di poter sostenere pubblicamente le proprie tesi e le proprie opinioni e a nessuno deve essere impedito di parlare», ha detto il sindaco.
Non è stata l'unica, Marianna, a ricevere una bastonata a freddo dagli agenti del reparto mobile di Bologna. In una gestione decisamente pessima della piazza si sono viste manganellate gratuite e calci a chi aveva la sfortuna di finire a terra. Addirittura un celerino ha preso una ragazza per i capelli e si è beccato un sonoro schiaffo dal capo della Digos bolognese Vincenzo Ciarambino che gli era subito dietro. Un uomo con un bimbo in braccio ha denunciato che alla sua compagna incinta di sette mesi è stato dato un calcio. Insomma un tardo pomeriggio pessimo quello bolognese di ieri che si è concluso con la presa simbolica del palco e la distruzione del manifesto della lista antiabortista. Alla fine i manifestanti hanno contato quindici persone contuse lievemente. A fare le spese dei tafferugli anche un cronista di Repubblica e un fotografo. Il primo ha rimediato dei punti sulla testa. Durante la bolgia che si è creata mentre Ferrara scendeva dal palco, ha ricevuto una sedia sul capo, forse indirizzata proprio al giornalista. Lo stesso che non è certo rimasto a subire la contestazione in modo ghandiano e ha a sua volta rilanciato un pomodoro che gli era stato tirato. Nessun reale motivo scatenante per l'intervento dei celerini ma molto nervosismo che si respirava già dall'inizio visto che in contestatori erano riusciti ad eludere la chiusura di piazza Maggiore con le transenne arrivando molto presto nel pomeriggio.
All'appello dei centri sociali bolognesi hanno risposto circa duemila persone, le uniche presenti nella piazza. Se non fosse stato per loro al comizio di Ferrara ci sarebbero state sette militanti. E infatti al suo arrivo l'animatore della lista «Aborto? No grazie» è quasi contento di tutta quella pubblicità. «I fischi sono la sostanza della democrazia, hanno l'identico valore degli applausi», ha dichiarato Ferrara. Mentre la contestazione cresceva al suono di «fascista, buffone, vergogna» i ragazzi del centro sociale Tpo riuscivano a portare sotto il palco lo striscione «Fuori i corpi dal vostro controllo». Ma la tensione ha iniziato a salire sul lancio dei pomodori e quando un gruppettino ha tentato di conquistare il palco ed è stato respinto. Poi le manganellate e la fuga del giornalista verso l'automobile protetto dalla polizia e circondato dai manifestanti. La sua auto è stata raggiunta da un paio di bottiglie.
In piazza rimangono solo gruppi di persone a urlare verso la polizia. C'è anche Marianna. E' ancora lì perché vuole rivedere l'agente che l'ha picchiata, vuole sapere il suo nome. Lui c'è, protetto da quel casco che tanta impunità è valsa alle violenze della polizia. E infatti è il primo che viene fatto salire sul cellulare.

Viola Valentini – Il Manifesto – 2 aprile 2008

 
 
 

Vicenza: riparte la democrazia?

Post n°15 pubblicato il 01 Aprile 2008 da jackflash77

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E se fosse solo l’inizio di qualcosa? E se questo “esperimento” portasse veramente all’elezione alla carica di sindaco della rappresentante del Presidio Permanente Cinzia Bottene? Che bell’esempio sarebbe per la nostra democrazia finita così in basso dall’utilizzo che ne è stato fatto da parte dei nostri dipendenti! Aver letto questa notizia mi ha riempito di speranza, se davvero i vicentini voteranno in massa per la Lista Civica Vicenza Libera sarebbe il più fulgido esempio di democrazia partecipata e “dal basso”. Sarebbe un esempio per quei giovani (e non) che finora non hanno trovato sbocchi al loro essere attivi nella società, persone a cui sono state chiuse le porte in faccia…
Di seguito trovate un’intervista alla candidata sindaco Cinzia Bottene pubblicata da Il Giornale di Vicenza.

Il movimento del “No” è diviso in tante liste? È vero, ma noi siamo il traino. Al ballottaggio? Non ci venderemo, deciderà l’assemblea di Marco Scorzato (Il Giornale di Vicenza) Partiamo dalla fine, via il dente via il dolore: giovedì scorso, a due settimane dalle elezioni comunali, tre esponenti del Presidio vengono perquisiti nelle loro abitazioni dalla Digos. Lo dispone, nell’ambito dell’indagine sull’attentato all’oleodotto del luglio 2007, il pm Paolo Pecori. Il padre di Massimo, candidato sindaco Udc. Che è concorrente, nella corsa al Palazzo, proprio della leader del Presidio Cinzia Bottene, candidata a capo della lista “Vicenza Libera”. Boom. Scoppia la polemica. «Non giudico - attacca la Bottene - rilevo solo l’inopportunità di disporre le perquisizioni alla vigilia del voto. Sono passati otto mesi dall’attentato, aspettare due settimane non avrebbe cambiato nulla. Anzi, il pm avrebbe evitato le contestazioni. Comunque non mi preoccupo, già in altre occasioni ci hanno criminalizzati, soprattutto alla vigilia delle manifestazioni, ma i vicentini hanno risposto senza farsi influenzare». Chiusa la parentesi giudiziaria. Che cosa l’ha spinta a candidarsi? Due motivazioni. Primo: la delusione, il non riconoscermi in una politica così poco trasparente, fatta per l’autoconservazione dei partiti. Secondo: la speranza, il non rassegnarsi al “non voto”, cercare di fare una politica per gli interessi collettivi e non di bottega. Voi del Presidio siete “scesi in campo”. L’area dei comitati anti-base, invece, ha scelto di restare fuori dalla competizione e di sostenere i candidati che si impegnano per il “no”. Non rischiate di rompere il fronte? Il movimento No Dal Molin è sempre stato variegato, non abbiamo la presunzione di rappresentarlo tutto. A volte abbiamo agito uniti, ma ci teniamo all’indipendenza. I No Dal Molin sono sparpagliati in almeno sei liste. Non avete dialogato per evitare la dispersione? Con qualcuno sì ma non con le liste di partito. Dei partiti non mi fido. La Equizi? Dice che siamo troppo di sinistra, ma ha frequentato il Presidio per oltre un anno e si è smarcata alla vigilia del voto. Onestà e coerenza pagano, perciò alla fine abbiamo deciso di andare da soli. Del resto siamo stati noi il traino del movimento, quelli che finora hanno tenuto aperta la questione della base. Ancora aperta? Tutte le istituzioni hanno detto «sì» e ora c’è pure l’affidamento dell’appalto...Che la macchina sia in moto è in dubbio, però io guardo all’altra faccia della medaglia: i ritardi sui tempi d’esecuzione, le istituzioni che sentono il bisogno di riconfermare di continuo decisioni già prese, segno di debolezza. Non si è deciso nulla sulla tangenziale nord, se non che la pagano gli italiani. I 5 punti dell’ordine del giorno del Consiglio comunale stanno cadendo uno alla volta. Che fine farà l’aeroporto? E gli appalti vanno ad arricchire le coop rosse e non i vicentini. Ma non c’è solo il Dal Molin. Un candidato sindaco dovrebbe avere un programma per la città. Non accetto che ci dicano che siamo monotematici. Il nostro programma ha tre punti cardine: pace, difesa dell’ambiente e difesa della vera democrazia. In concreto, le prime tre azioni che farebbe da sindaco? Innanzitutto, preparerei un ordine del giorno in senso contrario a quello del 26 ottobre 2006. Così non darei al governo la possibilità di strumentalizzare il voto del Consiglio comunale come invece la precedente maggioranza ha consentito. Secondo, metterei mano all’Aim, gioiello della cittàspartito come una torta a vantaggio di pochi. Aim politica o no? No, la politica resti fuori dalla gestione di Aim: ci vogliono manager competenti ed onesti. Alla politica spettano solo l’indirizzo e il controllo. Terzo impegno? La salvaguardia dell’ambiente, far vivere tutte le zone della città senza dimenticarne alcune, altrimenti diventano insicure. E soprattutto metterei mano alle regole per dire basta alla speculazione edilizia. Eleggere un consigliere sarà un successo? Vorremmo entrare in Consiglio non per gestire il potere, ma per “aprire” l’Aula ai cittadini, come una scatola di vetro. Daremmo alla gente le informazioni che oggi non ha. L’altro giorno, in centro, lei ha urlato al megafono che «un’altra giunta di centrodestra sarebbe la morte della città». Un minuto dopo avete crocifisso il governo di centrosinistra. Per chi tiferete in caso di ballottaggio? Ci sono partiti che giàparlano della spartizione degli assessorati. Non ci interessa nulla di simile. Se ci corteggeranno? Ne discuteremo in assemblea, di certo non ci venderemo.
Casalinga. Da due anni, da quanto è scoppiato il caso Dal Molin, tutti la conoscono così: 51 anni, sposata, un figlio di 21 anni, quasi vicentina - nel senso che la sua casa sorge a Caldogno «a 20 metri dal confine con Vicenza». E, appunto, casalinga. Alle spalle però Cinzia Bottene ha 18 anni da impiegata. La politica, invece, è una folgorazione recente. Prima di questa tornata elettorale non l’aveva mai fatta: mai una tessera di partito, assicura, mai una candidatura. «Nemmeno vita associativa. Non ho partiti di riferimento, mi regolo in base ai momenti e alle persone candidate. Peròmai a destra». Così fino a due anni fa. Fino a quando esplode il caso Dal Molin e la casalinga diventa leader e simbolo della lotta (molto femminile) contro la base. Megafono (e pentole) in mano, guida le marce dei 100 mila e dei 30 mila, occupa la Basilica e la prefettura, sempre in prima fila. Un personaggio. Tanto che Santoro e Lerner la ospitano nelle loro trasmissioni tv. Ora la corsa a sindaco. Un bel salto, ma per molti, a questo punto, non inatteso.

Visitate il sito della lista (cliccando qua) potete trovare le iniziative (particolarmente interessante la novità della campagna elettorale in bicicletta), il programma, gli eventi delle prossime due settimane e infine la lista dei candidati al consiglio comunale.

CINZIA SINDACO SUBITO!!!

 
 
 

Se vedo un punto nero...sparo a vista!

Post n°14 pubblicato il 01 Aprile 2008 da jackflash77

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Grande rilievo è stato dato dalla stampa nazionale al recente gallinaio fascista delle candidate Mussolini e Santanché. Dicono che la monnezza e la diossina ci rovinano l'immagine, c'è da sperare che all'estero non leggano le cronache politiche, che sarebbe pure peggio. Ma tant'è: con estrema dovizia di virgolettati, nulla ci è stato risparmiato: non il nonno duce che compare in sogno (un classico della Mussolini), non il nonno duce (e dàgli) che ripudia la nipote in quanto valletta di Fini. E tutto il contorno littorio dei treni in orario e puttanate consimili. Colore locale, insomma, la tanto amata dai media «prevalenza del cretino», che vivacizza la grafica e alleggerisce il tg: due figlie della lupa che si azzuffano sul nonno sono sempre un buon trucco per non parlare di cose serie. In più, altro aspetto assai gradito ai media, si può mostrare l'effetto collaterale delle famose «donne in politica», rappresentandole nei panni di due povere isteriche, magari con l'aggiunta (par condicio) di qualche altra svaporata creatura atterrata da Marte. Sembrava già troppo una ducia, ma averne due è ben misero destino. Ma succede che la propaganda fascista non si limiti alle teorie storico-lisergiche sul glorioso ventennio, ma vada a toccare vite vere, persone, esistenze, destini. Al campo rom arriva la propaganda della Santanché. E il giorno dopo arrivano le ruspe del Comune, e questo non è un chiacchiericcio in sottofondo, il solito scemenzaio in orbace, ma cingoli e distruzione, deportazioni, retate e pogrom, un po' come ai tempi del nonno buonanima. Sulla pelle di un centinaio di persone, non clienti del Billionaire e non entusiaste dell'Expo, la campagna elettorale ha fatto uno dei suoi colpetti di teatro: la liftata gerarca che visita il campo e, subito dopo, il vicesindaco milanese di An che lo abbatte. Piccolo episodio, preziosa lezione: quando si litiga su chi è più fascista, il risultato non può essere che più fascismo. Poche righe dai media: non è divertente. Ci vorrebbe qualcuno che dice: «Non si può fare».

Alessandro Robecchi – Il Manifesto – 30 marzo 2008

sapevo che in un modo o in un altro sarei finito col pubblicare qualche dichiarazione o qualche episodio di questa campagna elettorale, mi ero ripromesso di non farlo, ma ci sono cascato …è che non sono riuscito a reprimere lo sdegno per l’ennesima azione fascista da tutti considerata normale visto il silenzio nel quale è avvenuta. In questo pezzo, uno dei miei giornalisti preferiti, accenna all’episodio che mi ha sdegnato.
Succede che alla poco onorevole Daniela Santanchè venga in mente di fare un bel giretto elettorale raccatta-voti in una zona di Milano dove è presente anche un campo ROM, probabilmente avrà pensato “Perché visto che sono qua non ne approfitto per fare un bel giro in uno dei posti che vorrei bruciare?” Ma che gran bella idea…non so come (probabilmente grazie a persone formato armadi a 4 ante) ne esce incolume, a parte qualche sputazzo per profumarla…succede poi che il giorno dopo questo campo venga sgomberato con la forza su decisione del (poco) caro vice sindaco De Corato, un altro esempio di moderazione e tolleranza. Il tutto ovviamente nel silenzio dei media principali, pronti a condannare i 25 brutti cattivi terroristi del G8 di Genova, ma un po’ meno attenti e pronti quando si tratta di tirare in ballo roghi e violenze fascisti. Io sono uno di quei “qualcuno” che dice e continuerà sempre a dire che: NON SI PUO’ FARE!!!

 
 
 

13-14 Aprile 2008

Post n°13 pubblicato il 31 Marzo 2008 da jackflash77

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Mancano solo 2 settimane a questa fatidica tornata elettorale. Prima di tutto devo premettere che da quando è caduto il governo, appositamente ho smesso di guardare tv e di leggere giornali per evitare inutili “travasi di bile” da dichiarazioni da campagna elettorale. Non ho letto i programmi, se non a grandi linee e devo dire che i programmi dei due partiti maggiori (PD e PDL) si assomigliano davvero tanto, anche se credo che quello del nano sia un programma più di facciata che reale, baderà ai propri interessi come ha fatto dal ’94 ad oggi, mentre a destare un pochino la mia curiosità è stato il programma della Sinistra Arcobaleno…eheh…cosa posso dire…il programma è ricco di buoni propositi e di belle parole, si parla ancora di lotta al precariato, di reddito minimo, di sicurezza sul lavoro, di pacifismo, di servitù militari, di ambiente…e di tutti quegli argomenti definiti “cari” alla sinistra. Ok…chi è disposto a credere ancora a questi signori? Chi è disposto a dare il proprio voto a chi ha dimostrato di tradire il proprio elettorato nel corso degli ultimi 2 anni? Soprattutto…perché dare a loro il voto? Da più parti (definite di sinistra) ho sentito parlare dell’utilità di votare per SA per garantire loro la rappresentanza parlamentare…eh no! ORA BASTA!!! Personalmente mi sono rotto i coglioni di sottostare al ricatto che bisogna votarli perché se no come si fa senza sinistra in parlamento? A parte il fatto che considero il parlamento (quello degli ultimi 20 anni) un palazzo da far saltare in aria quando c’è una riunione in seduta congiunta, poi comunque non condivido assolutamente questa motivazione per un semplice motivo…perché loro non dovrebbero essere giudicati per l’operato svolto? Si sono piegati al volere di Confindustria e alla lobby militare durante questo governo e pretendono che solo in nome dell’esistenza “noi” dovremmo votarli? NO, NO, NO! è ora che tornino a fare politica e in mezzo alla gente, nelle fabbriche, nelle rivendicazioni per le case popolari…devono mettere la faccia nelle battaglie che la popolazione sta portando avanti, per esempio a Vicenza dovrebbero mettere la faccia nelle manifestazioni del presidio, in Val di Susa dovrebbero essere a fianco dei sindaci e degli amministratori nelle loro azioni di protesta; insomma devono tornare a fare la Sinistra, solo così potranno riottenere la “nostra” fiducia.

Come già detto nel post “sulle votazioni”, a questo giro non avranno il mio voto, ma un rifiuto della scheda più una verbalizzazione in cui dirò che mi rifiuto di votare secondo una legge elettorale che snatura il mio voto non garantendomi una scelta diretta e trasparente del candidato. La legge me lo permette (art. 104) e la mia coscienza non vuole più essere ferita da voti che poi si rivelano più che inutili!

Non dico di fare come me, ma cercate di far arrivare a più gente possibile il messaggio che con questa legge elettorale non stiamo scegliendo nulla, la composizione del parlamento sarà come sempre dettata dagli interessi di questa o quell’altra categoria, di questa o quella lobby economica………..non cadete nel tranello! Utilizzate la forma che preferite, ma NON VOTATE!!! Facciamo capire ai nostri dipendenti che siamo noi a comandare e che sono loro a dover aver paura di noi non viceversa!!!

RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!!!

 
 
 

DOMENICA 16 MARZO

Post n°12 pubblicato il 14 Marzo 2008 da jackflash77

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Domenica si torna nelle grigie strade milanesi a ricordare un compagno:

16 marzo 2008 CORTEO ANTIFA A MILANO CON DAX NEL CUORE…
L’ASSEMBLEA CITTADINA CHE SI E’ SVOLTA IL 10 MARZO
AL C.O.A.TRANSITI28 INDICE
MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA A MILANO
DOMENICA 16 MARZO ‘08
IN PIAZZA VETRA DALLE ORE 17 CON CONCERTO

LOS FASTIDIOS (veneto), S-CONTRO (torino), RFT, OFV HC (como)

E CORTEO CHE ARRIVERA’ IN VIA BRIOSCHI
IN RICORDO DEL COMPAGNO DAX UCCISO DAI FASCISTI IL 16 MARZO ‘03
Assemblea Antifascista

 
 
 

SABATO 15 MARZO

Post n°11 pubblicato il 14 Marzo 2008 da jackflash77

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Serata Commemorativa per Davide "Dax" Cesare

Sabato sera allo Spazio Aurora a Rozzano (MI) c'è la Banda Bassotti in concerto in memoria di Dax (ragazzo ucciso a Milano il 16 marzo 2003 dai fascisti)

 
 
 

CHI E' IL VERO CRIMINALE?

Post n°10 pubblicato il 13 Marzo 2008 da jackflash77

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Cosa dire di fronte a notizie del genere? Come fa a non apparire lampante ad ognuno, l'enorme sproporzione tra le pene (richieste) per i poliziotti e i medici presenti a Bolzaneto nel luglio 2001 e quelle comminate ai 25 cosiddetti no global, che vorrei ricordare hanno accumulato in 25, pene per un totale di 110 anni! Mentre per i 44 agenti indagati sono stati richiesti appena 76 anni, che tanto diventeranno 0 a partire dal 2009, visto che i reati contestati vanno tutti in prescrizione l'anno prossimo. Perchè accade tutto ciò nel silenzio dei maggiori quotidiani nazionali, che riportano la notizia tra la 16esima e la 20esima pagina? Semplice, primo su tutti il fatto che in Italia non esiste il reato di tortura, quindi questi torturatori/poliziotti vengono incriminati per abuso d'ufficio...poi sicuramente c'è una questione tutta
politica, il non voler fare chiarezza sulla catena di responsabilità che ha
portato alla gestione disastrosa di quei giorni, fino ad arrivare a responsabilità specifiche di alte cariche dello Stato.
Non ho parole...pensiamo seriamente in quale democrazia stiamo vivendo...siamo veramente liberi?
Stralci dell'articolo che ripercorre quanto è successo, per non dimenticare quello che è stato:

Bolzaneto ha rivelato alcuni tra gli anfratti più biechi di quanto accadde a Genova nel luglio del 2001. In tempi in cui la sicurezza è al primo posto nei programmi pre elettorali, né Bolzaneto, né la Diaz, appaiono come brevi, seppure intense, grida di attenzione per i politici italiani. E' scivolato via, il processo di Bolzaneto, come se fosse un lato minore degli eventi di quei giorni. Perché, al contrario della Diaz, non ci sono alti papaveri delle forze dell'ordine imputati: sono solo banali uomini normali, in divisa.
L'inizio invece, era arrivato da una denuncia pubblica. Dopo avere raccolto le testimonianze dei ragazzi arrestati, che lamentavano vessazioni a Bolzaneto, i giudici hanno ascoltato direttamente il giornalista di Panorama, Giacomo Amadori, già autore a suo tempo nell'agosto 2001, dell'articolo intitolato «C'è una crepa nel muro dei G.O.M.». Quest'ultimo, rinunciando al segreto professionale, fece i nomi delle proprie fonti, grazie alle quali era giunto a conoscenza delle violenze perpetrate ai danni delle ragazze e dei ragazzi che erano transitati a Bolzaneto. L'inchiesta partì e giunse a processo con 46 imputati tra personale di polizia, polizia penitenziaria, carabinieri e personale medico. Emergono poi riconoscimenti e angoscianti racconti. Più di tutto, nelle mattinate d'aula bunker genovese, si ha la sensazione di entrare nelle traiettorie micidiali di quella caserma, stanza per stanza, metro per metro.
[...]
Il comitato d'accoglienza
Doveva essere un luogo di smistamento degli arrestati in piazza. Prima di entrare, gli arrestati venivano fatti scendere dai pullman in un piazzale antistante l'ingresso della caserma. Di fronte a loro persone delle forze dell'ordine, ricevevano, a modo loro, gli ospiti. Prima di addentrarsi nei corridoi tra le celle e l'infermeria, una dose di sgambetti, calci, insulti e minacce si librava all'esterno. Come a fare intendere che in quel luogo, nessuno avrebbe potuto curarsi di quanto sarebbe accaduto. «Con Berlusconi, con quelli come voi, facciamo quanto vogliamo». Una tra le tanti frasi dette da un esponente delle forze dell'ordine e ricordate in aula da una delle vittime.
[...]
Nelle celle. Nei corridoi. Cantando
Gambe larghe, in piedi, braccia alte al muro. E' la posizione che tutti i testimoni di Bolzaneto hanno ricordato perfettamente. Costretti per ore, senza potersi muovere e sotto le minacce e le umiliazioni verbali. «Se non urlavamo viva il duce, venivamo picchiati», persone costrette a cantare canzonette oscene, come la tremenda «un due tre viva Pinochet» e ancora la «parata» cui erano costretti i ragazzi per uscire dalle celle: braccio teso e passo di marcia, sotto la minaccia di poliziotti e agenti penitenziari.
[...]
Il medico di Napoleone a Bolzaneto
«Al medico avevo raccontato che mi avevano rotto il labbro, ma lui disse che erano fatti miei, che me l'ero fatto da solo». Non furono da meno i membri del personale sanitario di Bolzaneto. Poi c'era la visita più complessiva, quella durante la quale vennero picchiate le ferite, strappati i piercing, fatte spogliare le ragazze: lì si decideva se serviva il ricovero o l'arresto. In pratica, esito scontato.

Tratto da Il Manifesto del 12 marzo 2008.

 
 
 

Sulle votazioni

Post n°9 pubblicato il 03 Marzo 2008 da jackflash77

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DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA:

1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA

2) NON TOCCARE LA SCHEDA (se si tocca la scheda viene contata come nulla e quindi rientra nel meccanismo del premio di maggioranza) E ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO ESSERE STATA VIDIMATA) dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!"

3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA

4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio: "Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta")(D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104).

COSI' FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO, NULLO O BIANCO, SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU' VOTI!!!

QUESTA E' SOLO INFORMAZIONE, E' GIUSTO CHE QUALSIASI CITTADINO SAPPIA COSA PUO' E COSA NON PUO' FARE QUANDO VIENE CHIAMATO ALLE ELEZIONI. QUESTO MESSAGGIO NON HA LO SCOPO DI ISTIGARE NESSUNO, MA SEMPLICEMENTE DI INFORMARLO, OGNUNO E' LIBERO DI AGIRE COME MEGLIO CREDE.

Art. 104

1. Chiunque concorre all'ammissione al voto di chi non ne ha il diritto o alla esclusione di chi lo ha o concorre a permettere a un elettore non fisicamente impedito di farsi assistere da altri nella votazione e il medico che a tale scopo abbia rilasciato un certificato non conforme al vero, sono puniti con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa sino a lire 2.000.000. Se il reato è commesso da coloro che appartengono all'Ufficio elettorale, i colpevoli sono puniti con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a lire 4.000.000.
2. Chiunque, appartenendo all'Ufficio elettorale, con atti od omissioni contrari alla legge, rende impossibile il compimento delle op! erazioni elettorali, o cagiona la nullità delle elezioni, o ne altera il risultato, o si astiene dalla proclamazione dell'esito delle votazioni è punito con la reclusione da tre a sette anni e con la multa da lire 2.000.000 a lire 4.000.000.
3. Chiunque, appartenendo all'Ufficio elettorale, contravviene alle disposizioni dell'articolo 68, è punito con la reclusione da tre a sei mesi.
4. Chiunque, appartenendo all'Ufficio elettorale, ostacola la trasmissione, prescritta dalla legge, di liste elettorali, di liste di candidati, carte, plichi, schede od urne, ritardandone o rifiutandone la consegna od operandone il trafugamento anche temporaneo, è punito con la reclusione da tre a sette anni e con la multa da lire due milioni a lire quattro milioni.
5. Il segretario dell'Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
6. I rappresentanti dei candidati nei collegi uninominali e delle liste di candidati che impediscono il regolare compimento delle operazioni elettorali sono puniti con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da lire 2.000.000 a lire 4.000.000.
7. Chiunque, al fine di votare senza averne diritto, o di votare un'altra volta, fa indebito uso del certificato elettorale è punito con la pena della reclusione da sei mesi a due anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
8. Chiunque, al fine di impedire il libero esercizio de! l diritto elettorale, fa incetta di certificati elettorali è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
Per maggiori informazioni clicca
qua.

 
 
 

Boicottare Israele per aiutare la Palestina

Post n°8 pubblicato il 03 Marzo 2008 da jackflash77

Gaza-Palestina: continuano i crimini del sionismo imperialista contro il popolo palestinese.

Israele si accinge a rioccupare la striscia di Gaza militarmente.

Organizzare con metodo il boicottaggio dei preparativi e gli sponsor della Fiera del libro che si terrà a maggio a Torino. Il comitato della Fiera del Libro vuole rendere omaggio a Israele nel 60° della sua nascita invitandolo come ospite d’onore, nonostante si fosse impegnato precedentemente con l’Egitto e ignorando ipocritamente che questo anniversario rappresenta la catastrofe per il popolo palestinese, la Nakba. 

Boicottare permanentemente ed attivamente tutte le attività economiche, culturali e politiche del
governo israeliano.

Boicottare attivamente le aziende, gli enti italiani ed europei e le multinazionali che mantengono e sviluppano rapporti economici con lo stato sionista.

Israele è uno stato imperialista che occupa arbitrariamente, con la protezione degli USA e della UE, il territorio palestinese. 

Nell’ultima settimana a Gaza, a seguito degli attacchi militari israeliani, vi sono stati più di 100 morti, di cui più del 70% costituito da civili, fra i quali decine di bambini.

L’invasione da parte dell’esercito israeliano della striscia di Gaza costituisce l’ennesimo criminale attacco al popolo e al territorio palestinese. Questa operazione tende ad annientare la resistenza, il legittimo governo eletto dopo libere elezioni e le sue giuste rivendicazioni di indipendenza.

La violenza praticata dagli Israeliani anche sui civili ricordano la violenza e la barbarie del nazismo di cui peraltro gli ebrei furono vittime. Il governo israeliano, con la complicità oggettiva di Abu Mazen, vuole risolvere definitivamente la “questione palestinese”, annientando Hamas e le sue milizie. Il tutto con il pretesto che il governo di Hamas a Gaza metterebbe in pericolo l’integrità dello stato di Israele attraverso il lancio di razzi su alcune colonie israeliane.

Israele giustifica tutte le sue violenze, i suoi arbitri e i bombardamenti contro i civili come guerra al terrorismo, coadiuvato in questo dai mass media internazionali e dai governi di ogni colore politico.

Vergognose sono nel nostro paese le modalità con cui vengono date le notizie provenienti da Gaza e dai territori occupati. Gli aggrediti (i palestinesi) diventano gli aggressori; mentre gli Israeliani sono trasformati in vittime. I 21 bambini palestinesi uccisi in meno di una settimana non fanno notizia, mentre 4 morti in tre anni nelle colonie israeliane di confine diventano odiosi episodi di terrorismo.

In realtà il governo israeliano, gli USA, assieme all’UE come complice attiva, vorrebbero risolvere la questione palestinese tramite la costituzione di una “entità” priva di autonomia destinando ad essa una piccolissima area senza continuità territoriale.

Tutto ciò non avrebbe niente a che vedere con uno stato indipendente, ma molto con l’apartheid del Sud Africa prima di Mandela.

Vorrebbero costituire delle specie di bantustan, vale a dire riserve all’interno dello stato di Israele prive di qualsiasi autonomia statuale, tanti lager sotto la tutela israeliana, coordinati magari da un governo fantoccio presieduto da Abu Mazen.

Questo progetto e questo obiettivo passano necessariamente attraverso la sconfitta e l’annientamento di Hamas e delle sue milizie, del suo legittimo governo e di tutta la resistenza armata comprese quelle formazioni che ancora sono nell’orbita di Abu Mazen.

Una “normalizzazione” che non è nient’altro che una operazione di pulizia etnica. Il governo israeliano sta cercando con ogni mezzo di creare condizioni di vita talmente insopportabili per i palestinesi da costringerli ad abbandonare la loro terra. Il vero scopo di Israele e del suo alleato USA è la dearabizzazione della Palestina. Il popolo palestinese è coraggioso, ma quanto ancora potrà resistere dopo 60 anni di umiliazioni, sconfitte, tradimenti, morti e distruzione? Il diritto internazionale e umanitario è dalla sua parte eppure viene trattato sempre come un popolo di serie B che non merita l’appoggio della comunità internazionale.

La vera questione morale è la situazione in cui versa il popolo palestinese da 60 anni, che è compito di tutti noi risolvere.

Non con il “politicismo”, non con le posizioni “equidistanti”, non con l’ipocrita senso di sconfitta se le iniziative intraprese  non hanno successo immediato, ma con la determinazione e la forza che vengono dalla consapevolezza che la salvezza di questo popolo passa attraverso gli atti di resistenza di tutti noi.

Possiamo impedire che l’Italia abbia accordi commerciali con Israele? A breve termine certo no, ma si possono creare le condizioni perché questo avvenga in tempi ravvicinati, ad esempio iniziando a compiere magari degli atti tipo quelli di non comprare certi prodotti o di non frequentare luoghi in cui sono venduti i prodotti israeliani. Se guardiamo alla storia passata chi di noi avrebbe mai pensato trent’anni fa che Mandela sarebbe diventato presidente del Sudafrica?

Ebbene incominciamo a diffondere capillarmente l’informazione che l’Italia è tra i 5 maggiori partner commerciali europei di Israele; è uno dei più importanti mercati europei per le esportazioni israeliane con l’11% pari ai Paesi Bassi, segue solo la Francia con il 10% ed è superata dalla Germania con il 21% e il Regno Unito con il 18%; che le esportazioni italiane in Israele hanno raggiunto nuovi primati proprio nello scorso anno e che anche le esportazioni israeliane verso l’Italia stanno crescendo; che Israele è uno dei più importanti esportatori mondiali di attrezzature militari con il 10% nel 2007; che Israele importa dall’Italia il 4,8% delle sue importazioni totali che comprendono attrezzature militari, beni di investimento, diamanti grezzi, combustibili, beni di consumo.

Aggiungiamo che l’Italia è l’unico paese europeo in cui non vi è stata una manifestazione di piazza contro l’assedio di Gaza coordinata insieme alle altri capitali europee e che l’Italia è il paese europeo in cui la campagna di boicottaggio contro Israele si è improvvisamente arrestata, diversamente da altri paesi in Europa in cui negli ultimi tre anni si è invece consolidata.

ECCO PERCHE’ di fronte a questo quadro drammatico si impongono scelte chiare anche per chi nel nostro paese intende contribuire concretamente al sostegno della resistenza e della causa palestinese.

Quindi rinunciare o attenuare l’organizzazione del boicottaggio alla Fiera del Libro di Torino significherebbe, tra l’altro:
- subire il ricatto dei sionisti e della sinistra moderata che fanno di tutto per manipolare la realtà, mettendo sullo stesso piano il razzismo antisemita con una coerente lotta contro il sionismo e la sua politica di aggressione e di occupazione;
- avallare la confusione di chi mette sullo stesso piano la lotta e l’impegno militante contro il governo israeliano ed il suo esercito con una politica razzista contro la religione ebraica.

Con la decisione di boicottare la Fiera del Libro a Torino non si mette in discussione il diritto a praticare liberamente una religione, l’ebraica in questo caso, ma si contrasta la decennale politica di occupazione da parte di Israele di un territorio non suo e si combatte il disprezzo con cui i governi israeliani hanno sempre ignorato le risoluzioni dell’ONU contro la sua politica di espansione imperialista, di annessione e di negazione di qualsiasi diritto statuale dei palestinesi. Far ! celebrare ad Israele i 60 anni della sua nascita avallerebbe anche la strategia dello “stato di fatto” perpetrata da sempre dai suoi governi. Nel 1948 non è nato lo stato di Israele, Israele si è autoproclamato stato e non ha mai soddisfatto la condizione imposta dall’ONU, con la risoluzione 194, per rendere legittima la sua costituzione, cioè quella di consentire il ritorno dei profughi palestinesi.

Usciamo dall’ambiguità e diciamo basta al ricatto morale dell’olocausto!

Lo diciamo con la serenità di chi lotta da sempre con coerenza e determinazione contro i rigurgiti fascisti e nazisti: non abbiamo paura delle critiche scontate di una certa parte corrotta della società israeliana e di alcuni rappresentanti della comunità ebraica italiana. Non è più tollerabile il silenzio e la compiacenza verso i crimini israeliani.

E’ ora di dire basta.
In ogni città ci si mobiliti in ogni modo e con ogni mezzo per denunciare e far fermare i crimini israeliani  a Gaza e in tutta la Palestina.
A fianco della resistenza palestinese
Rompiamo l’assedio di Gaza
Abbattiamo il Muro dell’Apartheid
Palestina libera

Milano, 2 marzo 2008
L’altra Lombardia – SU LA TESTA

Associazione L'altra Lombardia - SU LA TESTA
Sede nazionale Milano
e-mail :
laltralombardia@laltralombardia.it
telefoni : 339 195 66 69 oppure 338 987 58 98
sito internet
www.laltralombardia.it

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Ancora sull'assalto a Villa Ada

Post n°7 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da jackflash77

«Contro rom e rossi» Ultrà-fascisti in guerra
Estratto da Il Manifesto del 27 febbraio 2008

Fascisti di notte e ultrà, quasi tutti della Lazio, di giorno. I ventuno protagonisti dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina da Ros e Digos a Roma si dividono tra gli assalti nei «luoghi di ritrovo della sinistra» (al Csoa Forte Prenestino, ad un concerto di villa Ada o nelle frequenti ronde a San Lorenzo), quelli ai campi rom e l'organizzazione di trasferte in giro per l'Italia, per colpire le tifoserie avverse.

[...]

Villa Ada, attacco pianificato
L'inchiesta dei pm romani Franco Ionta, Pietro Saviotti e Caterina Caputo, parte dall'assalto dello scorso 28 giugno a Villa Ada, durante il concerto della Banda Bassotti. Una aggressione programmata con cura dal gruppo di Francesco Ceci, «presso lo stadio Olimpico, verosimilmente nei pressi della manifestazione RomaEstate 2007», organizzata in piazza Vescovio e messa in atto subito dopo, attorno alle 2. «Circa 25 persone» racconterà il verbale di uno dei testimoni che provano ad entrare nella villa armati di «bastoni e coltelli» e «inneggiando al partito fascista ed al Duce». Prima dell'arrivo della polizia lanciano petardi contro i presenti e se ne vanno, lasciando a terra, ferite, due persone.
E' più o meno lo stesso gruppo, ad ottobre, che prova a mettere in atto l'unica occupazione «sociale» che Forza Nuova abbia cercato di organizzare a Roma negli ultimi tempi, scimmiottando senza riuscirci le Occupazioni non conformi di Fiamma tricolore. Con questi ultimi non corre buon sangue, per l'anniversario della strage di Acca Larentia (7 gennaio scorso) sono costretti a coordinarsi, ma poi litigano subito perché Ceci ed i suoi «hanno tentato di provocare incidenti, dopo la conclusione della cerimonia, dirigendosi verso la zona della via Appia nuova». Il 2 ottobre il gruppo di piazza Vescovio si presenta nell'immobile Atac di viale Etiopia, quartiere Africano: «Gli autori dell'occupazione - spiega l'ordinanza di 91 pagine firmata dal gip Guglielmo Muntoni - sostituivano i lucchetti d'ingresso dei locali dell'immobile ed affiggevano un cartello in metallo recante la scritta Forza nuova, federazione romana». L'occupazione dura poco, in dieci giorni è tutto finito.

 
 
 

ACHTUNG!!!

Post n°6 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da jackflash77

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Penso di essere di fatto scomunicato e credo di non essere il solo...è una bella sensazione se mi fermo a pensarci. Direi che sono quasi orgoglioso di esserlo.

Certo che se lo sono io, lo è anche il blog e quindi per estensione...CHIUNQUE LEGGE QUESTO BLOG, DIFFONDE CIO' CHE LEGGE E VEDE QUA O SOLTANTO PENSA DI POTERLO FARE UN GIORNO, E' DA INTENDERSI SCOMUNICATO DALLA santa chiesa!

Attenzione gente che Lei vi vede da lassù!!!
P.S. Per info sulla scomunica clicca
qua

 
 
 

Ho un rigurgito antifascista...

Post n°5 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da jackflash77

Assalti alle caserme dopo la morte di Sandri. Arrestati 20 estremisti di destra. Molti di loro sono ultras laziali. Eseguite una cinquantina di perquisizioni

ROMA - Una ventina di simpatizzanti dell'estrema destra, alcuni vicini a Forza Nuova, ed in gran parte ultras laziali, sono stati arrestati stamane a Roma nel corso di un'operazione dei carabinieri del Ros e Digos romani. Gli arrestati fanno parte, secondo gli inquirenti, di una struttura criminale protagonista di atti di violenza, anche di matrice politica, tra i quali gli assalti alle caserme di Ps in occasione della morte di Gabriele Sandri e l'irruzione ad un concerto rock della Banda Bassotti a Villa Ada. In corso ci sono anche una cinquantina di perquisizioni.

Tra i reati contestati associazione per delinquere, devastazioni, lesioni, porto di oggetti contundenti. Per coloro che risultano coinvolti negli scontri dell'11 novembre scorso dopo l'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, è scattata anche l'aggravante del terrorismo, la stessa già presa in esame in occasione dei primi arresti per l'assalto alla caserma di via Guido Reni.

Quattro gli indagati coinvolti nei fatti di Villa Ada (fine giugno dello scorso anno) quando una ventina di persone a volto coperto ed armati di bastone fecero irruzione durante il concerto della Banda Bassotti ferendo due persone. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Gip Guglielmo Muntoni su richiesta dei Pm Pietro Saviotti, Franco Ionta e Caterina Caputo.

Ok...questa la notizia...che dire...speriamo abbia un seguito questa indagine e non finisca insabbiata in qualche armadio polveroso.
Le aggressioni dei fasci continuano e solo poche di queste salgono agli onori delle cronache nazionali, spesso queste rimangono impunite per "complicità" delle forze dell'ordine (ha ancora senso chiamarle così...?). Sono stufo di due pesi e due misure.

ANTIFASCISTA SEMPRE!!!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: jackflash77
Data di creazione: 20/02/2008
 

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IL POPOLO È UN BAMBINO

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Il popolo e' un bambino. Fa tante domande e tu non gli puoi dire la verità sennò quello ti mette in difficoltà. Per esempio io c'ho un figlio si chiama Robertino Casoria, è il peggiore della classe. Mi ha detto "papà cosa sono i terroristi?" Io gli ho dovuto dire la verità, gli ho fatto:
"ti ricordi quando eri bambino e a Natale ti ho detto che sarebbe arrivato Babbo Natale?
Tu eri un bambino intelligente e non ci hai creduto. Ma poi la notte io sono andato a mettere i regali sotto l'albero e la mattina appresso quando li hai visti hai subito cominciato a credere che li aveva portati Babbo Natale. Hai pensato che se c'è il regalo significava che c'è anche il barbone che lo porta con la slitta e le renne.
E invece ero sempre io.
E i terroristi sono la stessa cosa.
Qualcuno dice che ci sono i terroristi e tu non ci credi. Poi scoppia 'na bomba, crollano un paio di grattacieli e tutti pensano che se c'è l'attentato significa che ci stanno anche i terroristi che l'hanno fatto....ma è tutta una bugia, è sempre papà che zitto zitto di notte fa scoppiare la bomba e poi dà la colpa ai terroristi"

...

Il popolo è come un bambino.
Se gli metti paura ti ubbidisce subito.

Ascanio Celestini

 

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Dicono che non puoi fumare erba, dicono che è illegale, che ti rende ribelle.... ribelle contro chi?

 

SONO STATO QUI PRIMA E TORNERÒ QUI DI NUOVO.

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"Sei andato a scuola? Sai contare?"
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"Sì, so contare"
"Sai camminare?"
"So camminare"
"E contare e camminare insieme lo sai fare?"
"Sì! Penso di sì!"
"Allora forza! Conta e cammina! Dai...1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8..."
"Dove stiamo andando?"
"Forza! Conta e cammina! 9...90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99 e 100! Lo sai chi ci abita qua? A? U zù Tanu ci abita qua!"
"Cento passi ci sono da casa nostra,cento passi!"

E’ nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio. Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare. Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato. Si sa dove si nasce, ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore. "Ma la tua vita adesso puoi cambiare, solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada".
Allora…1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

"Noi ci dobbiamo ribellare"

 

Poteva come tanti scegliere e partire, invece lui decise di restare. Gli amici, la politica, la lotta del partito…alle elezioni si era candidato. Diceva da vicino li avrebbe controllati, ma poi non ebbe tempo perché venne ammazzato. Il nome di suo padre nella notte non è servito, gli amici disperati non l'hanno più trovato. "Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare la storia di Peppino e degli amici siciliani"
Allora…1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto. La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l'alba dei funerali di uno stato. "Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare la storia di Peppino e degli amici siciliani".
Allora…1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! ...1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! …1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

"E' solo un mafioso, uno dei tanti"
"E' nostro padre"
"Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!”

I Cento Passi - Modena City Ramblers

 
 

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