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Post n°391 pubblicato il 19 Settembre 2007 da Billieholiday
Questo titolo mi colpì all'istante Due parole che accostate, rappresentano un mondo di stati d'animo, una condizione dell'anima, umori in contrasto, ma al tempo stesso in sintonia. Poi Lessi il libro E ci trovai spunti davvero interessanti, originali, veri Non parlerò del libro di Sandro Veronesi, di cui tra l'altro è in lavorazione il film, anche perchè magari a qualcuno verrà voglia di leggerlo... Parlo dell'idea centrale, del concetto primario che tiene in piedi la storia. L'elaborazione del dolore, e il suo inaspettato superamento. Il protagonista si sorprende di non avvertire il dolore per la perdita della moglie che amava, forse perchè troppo preso ad attutirlo per il bene della piccola figlia. O forse no Questo è l'elemento che mi ha colpito di più, l'idea fortemente controtendenza, il coraggio di ammettere che spesso, chissà per quale meccanismo, non si soffre così come si sarebbe immaginato, ipotizzando la perdita di qualcuno. C'ho ragionato sopra e il caos calmo che mi porto dentro ha preteso una spiegazione. Ce ne sono diverse in realtà, almeno per me; provo ad analizzarne alcune. La preparazione al dolore, alla perdita, l'abitudine alla perdita, determinata dal fatto che niente nella vita è dato per sempre, fino all'estremo epilogo. Ho imparato a comprendere che durante il nostro cammino le persone se ne vanno, avevo poco più di quattordici anni, quando ho iniziato ad accettare mancanze ed ho proseguito, più tardi da donna, a chiudere porte dietro persone di spalle. Mi sono preparata ogni giorno alla perdita, allenata costantemente, ho costruito più su me stessa che sugli altri, così che una volta venuta meno una presenza, avevo sempre la certezza di contare su me stessa, su quel che sono, su quel che valgo, sulle mie debolezze e sulle mie mancanze, così come sulle mie forze. Un soldato in trincea, giorno dopo giorno, evento dopo evento, stagione dopo stagione. Penso che sia fondamentale puntare su se stessi, costruire e coltivare Sono convinta che esiste un valore, che è quello della dignità, più forte di qualsiasi cosa, persino più forte dell'Amore... Credo che sia importante insegnare ai bambini, non tanto a vincere, quanto ad imparare ad accettare le sconfitte, ricominciando ogni volta, senza se possibile, perdere entusiasmo e fiducia. E questo è quel che mi dico ogni giorno e che mi sento di dire alle persone che amo. |
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