Hopetel: è un complesso di alloggi multipiano “di transizione” situato nel tessuto urbano della griglia di torri per uffici tra le 22 °-14 °-6 ° e 7°Avenue di New York City.
La recente crisi economica, l’aumento della disoccupazione e i “senza fissa dimora” sono tra le questioni più urgenti che gli Stati Uniti si trova ad affrontare. Le “città delle tende”, rifugi improvvisati di persone che hanno perso le loro case, dilagano in tutto il paese.
Il progetto propone una soluzione transitoria per accogliere il numero crescente di cittadini, tra questi anche componenti della classe media, che hanno perso la loro casa a seguito della crisi economica e immobiliare o a seguito delle calamità.
Costituito da uno scheletro in acciaio, comprende diverse e numerose unità abitative indipendenti ridotte all’essenziale, i vari servizi (lavanderia, deposito, docce, bagno, cucina) sono comuni al fine di promuovere le interazioni sociali tra i residenti assicurando loro sicurezza e protezione e sono distribuiti lungo i vari piani.
Sulla sommità delle torri è previsto un grande parco pubblico che guarda a 360° la città, lontano dall'intensa vita urbana pur mantenendo un legame visivo diretto con la metropoli.
Ideato dal giovane Asaf Dali di Los Angeles, questo progetto è stato inserito con la menzione d'onore tra i top 35 al 2011 Skyscraper Competition, tra le soluzioni più realistiche, perché diversamente dalla città tentacolare "a tenda", l’ Hopetel è centrato su una soluzione di minimo ingombro del suolo cittadino, sviluppandosi esso in verticale nella sua densità abitativa.
Questa proposta, scrive l’architetto nella sua relazione, intende evidenziare il problema urgente dei senzatetto presentando un edificio volutamente trasparente in modo da incoraggiare la comunicazione con l’ambiente circostante nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica.