Creato da Clandestina_74 il 13/06/2008

I miei sfoghi

semplicemente la mia vita

 

 

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Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 07 Settembre 2008 da Clandestina_74

Quindi disse - La ringrazio si stava prendendo cura di Alessandra

- Non si preoccupi! Arrivederci.

Pronuncia quelle parole, mentre cercavo il pacchetto di sigarette nella borsa, le mie mani tremavano quell'uomo aveva uno strano ascendente su di me, quando riuscii a trovarle e nè portai una alla labbra, prontamente lui mi porse l'accendino. Lo ringraziai e ritornai alla festa che nel frattempo era entrata nel vivo, come previsto fu molto estenuante per me e la mia collega occuparci dei bimbi presenti alla festa: erano scatenati e spesso li trovavamo negli angoli più reconditi del parco. Isomma per quel giorno sembra di stare in un asilo.

Conclusasi la festa salutai tutti e quasi scappai via.

Ero esausta, inoltre sapevo che Emilio mi attendeva nel parcheggio e che un mio ritardo avrebbe scatenato l'ennesimo dissapore, ed era mia intenzione evitare ogni attrito, le risfessioni di quel pomeriggio mi avevano portato alla conclusione che dovevo dare alla nostra relazione ancora una possibilità anche se l'uomo che avevo incontrato alcune ore prima e che invano avevo tentato di scorgere per l'intera durata della festa mi aveva sconvolta dal momento che sembrava che i suoi lineamenti si fossero impressi a fuoco nella mia testa. Mi ripetevo cge si trattava di una cosa normalissima avevo visto un bell'uomo era naturale che mi avesse colpito e speravo che la vicinanza di Emilio cancellasse come per incanto quel volto ma non fu cosi, anzi, davanti al mio fidanzato la bellezza di quell'uomo misterioso era ancora più marcata.

- Ciao Michela, hai un viso stanco! Devi smetterla di lavorare in questo posto sai che la cosa non mi piace. Questo fu il suo saluto. Decisi comunque di lasciar cadere quella provocazione ero troppo stanca per sostenere uno scontro con lui, volevo solo tornare a casa, farmi una doccia e rilassarmi. Il mio silenzio ottenne l'effetto di scongiurare il litigio e permise a lui di lanciarsi in un lungo monologo nel quale espose i suoi progetti matrimoniali, eventualità che io non avevo ancora preso in considerazione ritenedomi ancora giovane per fare un passo tanto importante e definitivo, inoltre volevo prima laurearmi. Inoltre ad allontanare quell' eventualità, influiva la consapevolezza che qualcosa nel nostro rapporto non andava era qualcosa di indefinito, ma mi lasciava molte preplessita sulla riuscità di una nostra eventuale vita coniugale. Emilio non aveva mai fatto mistero del fatto che una volta convolati a giuste nozze mi avrebbe impedito di lavorare, frequentare le mie amicizie che ritenva frivole ed inutili, va da sè che la mia "testardaggine" nel voler concludere gi studi era un' altro motivo di scontro tra noi, la sua convinzione che una buona madre e moglie non possa frequentare aule di tribunali rasentava il ridicolo, a suo dire una buona madre di famiglia doveva rimanere in casa a cucinare torte e biscotti e ad occuparsi del bucato. Tutto il resto per lui era perdita di tempo. Conoscendo molto a fondo la sua mentalità era naturale che temessi di sposarlo, ero terrorizzata all'idea di divenatere come certe donne costrette ad elemosinare i soldi dal marito per andare a fare la spesa o dal parrucchiere, non erano paure infondate: Emilio era una persona la cui tacchagneria era oggetto di scherno persino tra i suoi amici più intimi. Notando il mio silenzio disse - Michela qualcosa non va?

- Nulla, sono molto stanca inoltre mi sembra di averti già ribadito che non ti voglio sposare l'anno prossimo! Voglio prima finire l'università e trovarmi un lavoro come avvocato. In che modo devo dirtelo perchè ti entri in testa?

Lui mi guardò minaccioso, accosto la macchina con una brusca frenata e mi diede un ceffone dicendo

- Adesso la smetti, per quanto tempo ancora vuoi andare avanti a giocare ai fidanzatini? Sono quattro anni che stiamo insieme ed è ora di concludere. Oppure hai intenzione di continuare a fare la puttanella da univesità?

-Per tutto il tempo che voglio! Considerando che la nostra storia finisce qui! Fu la mia risposta

Lui impallidì. Mi strinse le mani attorno al collo e disse

- Se mi lasci ti ammazzo!

 
 
 
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