La vita secondo Katy

.. a volte la penso così!

 

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Nickname: katyusha1
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 38
Prov: MI
 

CONOSCIMI

NOME: katia
ALTEZZA: 1.64
CAPELLI: castano scuro
OCCHI: verdi/azzurri
N.SCARPE:39/40

CIBO PREFERITO: spaghetti (fatti in qualsiasi modo) - crostacei
DOLCE PREFERITO: tutto ciò che abbia la nutella
BEVANDA PREFERITA: tè
ALCOLICO PREFERITO: martini / caipiroska fragola
BIRRA PREFERITA: bud

SPORT: adoro il pattinaggio
HOBBY: surf in internet, scrivere
INTERESSI:cinema, poesia
MUSICA:qualsiasi genere, purchè non sia fastidiosa

CARATTERE: difficile, nevrotica, isterica, generosa e dolce (con ki se lo merita), sensibile, semplice, disponibile con chi ha bisogno.

 

JANUARY

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Chiedi, e se posso, ti risponderò!

Se hai bisogno di conforto, di una parola buona , di un consiglio, o anche solo di sfogarti, chiedi, farò il possibile per essrti utile! 

 

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L'amica Sfiga

Post n°162 pubblicato il 11 Giugno 2007 da katyusha1

Bhè, io ci ho tentato, ma la sfiga è una cosa che proprio non riesco a cacciare via!
Dovrò andare a Lourds prima o poi..non si sa mai! O forse i miracoli su di me non hanno effetto!
Vi racconto come è andata...
...nuovo posto di lavoro, nuova gente, e mannaggia a me, e alla mia timidezza, quello che sarebbe stato il mio capo, mi spiega brevemente il lavoro mi lascia delle cose da fare, le faccio. non mi dice + nulla e poi puf, sparisce per appuntamenti... Bene... 
Faccio una settimana a non sapere cosa fare, lui se ne sta molto sulle sue, non mi dice mai un cazzo, lo vedo pochissimo, ed io sn lì imbarazzata con la consapevolezza di non fare un cazzo, ma anche con l'imbarazzo di non sapere cosa fare anche perchè non c'era nessuno che per lo meno mi seguisse per i primi giorni!
L'unica è risp al tel quando non c'è, la gente è sempre molto incazzata, perchè non ha avuto indietro i suoi soldi (in quanto si tratta di una società di recupero crediti) e lì devo inventare balle.. quando c'è il capo presente passo le chiamate al lui, anche perchè lui è l'unico che sappia dirgli qualcosa... ma a quanto pare non andava nemmeno bene che gli passassi le chiamate..
Venerdì pomeriggio, dopo aver atteso mezz'ora ad aspettare che qualcuno mi aprisse la porta in quanto sprovveduta di chiavi, finalmente il "capo" mi apre chiedendomi se fosse molto che aspettassi!
Dunque, mi fa accomodare e bellamente mi dice che io in qst settimana non ho imparato un cazzo e dalla settimana prossima posso anche non venire! Ci credo Chi cazzo c'era ad insegnarmi qualcosa? Va bhè Meglio così!

Questo era un lavoro da figli di puttana (parole del "capo") ed io figlia di puttana non sono!(parole mie)

 
 
 
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Un blog di: katyusha1
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IL PASSERO SOLITARIO G.LEOPARDI

D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio, 
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia vóto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirornmi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
 

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