Sol Levante

"Mortale, caro Asdrubale, mortale! Come devo scrivertelo? Mortale, non immorale. Dissi che il tuo atteggiamento mi sembrava destinato ad avere un effetto mortale sulla nostra relazione, non che lo trovassi immorale; sebbene io debba convenire che tutto ciò che è distruttivo è di per sé immorale.

Neppure al termine immorale assegniamo il medesimo significato: tu ci leggi un languido indulgere a desideri inconfessati ed inconfessabili; io invece ascrivo all'immoralità ogni azione che sembra percuotere i tamburi dell'ingiustizia, dell'incoerenza, della falsità e della mancanza di chiarezza; come per compiere un maleficio che spinga i viventi ad affondare nei liquami della mancanza di un orizzonte e di un progetto. Non comprendi questo mio pensiero? Ti cade addosso quasi fosse una tegola che non comprendi da dove si sia staccata? Ecco, è questa tua incapacità a desiderare di capire ciò che dico ad essere immorale e mortale. Lascio cadere una rosa sfatta sul cadavere della nostra relazione quasi fosse un estremo saluto a ciò che non potrà più tornare."

"Come sai, caro amico mio, ogni essere umano è mortale; ma non è il cedere a un languido sentimento di tristezza, per questo destino, a renderci imperfetti.

Li senti i tamburi che ritmano il battito dei nostri cuori? Scendi con la mente al di sotto delle nebbie dell'ignoranza, oltre il marciume e i liquami della disonestà e della diffidenza, ancora più giù dei mille frantumi della tegola rotta di ogni relazione dissoltasi nell'incomprensione. Ecco è lì, proprio sul fondo, che potrai trovare, tu come anch'io, quello che ci rende allo stesso tempo perfetti ed imperfetti: la tensione a risalire e mutare, con la forza delle nostre braccia, ogni cosa che ci affossa, nel suo contrario."

Non mi devi chiedere scusa anzi... Mi hai divertita molto... Hai un sacco di fantasia... Gli somigli molto a Rattled.

Rattled è un amico di lunga data, è un tipo decisamente acuto e perspicace anche se si camuffa e non si dà arie del sottuttoio. Ogni tanto ci divertiamo dentro il virtuale, ognuno a modo proprio, a snidare un po' di intelligenza ed umanità senza manierismi. Ci punzecchiamo a vicenda per vedere se il morbo di Alzheimer non ci abbia già rapiti. Scusa se mi sono permessa di farlo nel tuo blog.

E questo è ciò che vuoi?

Secondo me alimenterà in maniera spropositata il suo orgoglio e lo istigherà a dimostrare di non essere quello a cui potrebbe essere rivolta la lettera.

Oddio dici che gli piacerà? :D

Questa è dedicata a Rattled.skeleton, è una parodia della sua versione: "Amorevole Skeletrino Scrikkiolante, tesoruccio del mio cuore, lo so, lo so che, nelle tue fantasie più perverse, tu immagini d'essere Rambo. Ogni notte fantastichi di fiondarti con un salto mortale dentro il letto di una Lei vogliosa, che ti rivolga uno sguardo languido, a nascondere i desideri più lascivi. Nel sogno il battito del tuo cuore accelera, accelera e accelera ancora, come mille tamburi che suonino contemporaneamente. Datti tempo, non hai più l'età per certe cose. Non vorrei che orride bave facessero seguito all'aritmia che minaccia il tuo cuore. Finiresti col doverti cercare un alibi e asserire di scorgere qualcosa di terribile ed inusitato, magari dei liquami stillare da un foro nel tetto. Dai che non regge la scusa che Alien, il mostro extraterrestre, abbia spostato una tegola e ti fissi con i suoi otto occhi fiammeggianti. Trova qualcosa di plausibile per giustificare il fatto d'essere andato in bianco. Su, su, la prossima volta forse andrà meglio. Lo sai che ti voglio sempre bene. Firmato: la tua "tarlata-mente" preferita"

Mi fa piacere tu ti stia appassionando se scorri il blog ne trovi altri con parole diverse. :)

Ciao Kikkodiriso, ti disturbo ancora, mi appassiona questo gioco, ci riprovo:

"Quello che tu, Signore di un gioco mortale, vuoi da me, è oltre il buonsenso; nulla ha a che fare con una schermaglia tra uno sguardo languido e uno duro come acciaio della più forte tempra. Quello che vuoi è sottomettermi alle tue voglie, sottrarmi la forza di oppormi ai tuoi ordini anche quando fossero contro la mia dignità. E' inutile che tu usi strumenti a percussione: i tamburi, come fossero "tam-tam" per richiamare i tuoi sottomessi ad una cerimonia per la mia iniziazione. Io non ci sarò: la mia autostima e le mia indipendenza cadranno inclementi sul tuo intento come una tegola che scompagina e distrugge qualsiasi programma, qualsiasi strategia irrispettosa di dignità e valori. Ti lascio solo, con l'unica compagnia della tensione del tuo gioco destinato a non avere soddisfazione."