Astio

al di la' della coscienza di me stessa,specchiata nella luce ideale del suo amore al cui cospetto i miei difetti erano abbagliati sino a scomparire! questa sono io,ironica creatura incapace di porre termine al suo dolore in risata....questa sono io,vanitosa vamp che nello specchio dell' ostentazione vede il suo ego levitare...artefice della mia disperazione,ventenne spiazzata dalle verita' del mondo!

 

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Una volta c'ero io...

Post n°11 pubblicato il 10 Novembre 2007 da astioke

Una volta c'ero io che dormivo sui libri!
Alcuni treni percorrono solamente la strada di andata,il verso contrario è troppo difficile da compiersi perche' trascina con se' i pensieri del vissuto viaggio,quella commistione assurda di periodi ipotetici uniti al presentimento di errore!
Una volta c'ero io e mio padre che leggeva per me i suoi libri...mi propinava amore e sogno nella realta' iperurania di pagine troppo labili per avre consistenza in un mondo di artificio.
Una volta c'ero io e la mia irrequietezza:il disincanto attese anni prima di potermi possedere e mio padre in pochi giorni comprese che chi si rifiutava di constatare la freddezza meccanica della quotidianita',sua figlia,si era spenta zolla a zolla come una striscia di terra durante una pioggia inconsueta.
Una volta c'ero io che smisi di leggere e dormire sui libri;cominciaia riassumere la mia breve esistenza in periodi stringati e prosaici incurante di una perdita,bloccata in aridita'!
Bloccati,inbottigliati nel traffico mentre De Gregori dipingeva dinanzi ai miei occhi Irene che con una sigaretta si guardava allo specchio,quasi come me quando la noia mi assaliva.
Guardavo,guardando le strade assolate e la piacente volgarita' del mio paese,immaginai la melanconica aria delle stradine di periferia di Milano ed io correndo all'albra lasciavo alle spalle il mio osceno desiderio di appartenenza a luoghi bruciati dalla salsedine e dove l'acqua è solo un pretesto di nitidezza.
Quel biglietto era gia' nel mio cassetto,sotto il mio letto...come i miei libri!
-i miei capelli sono serpenti neri senza ordine,vaghi con andamento incerto alla ricercadi un elastico che li stringa tutti insieme alla radice...-
Una volta c'ero io in una favola che mi ero scritta da sola,un biglietto Napoli-Milano che bruciava la borsa ed un mare di appunti sull'atene del II sec. d.C.;in stazione tra abbracci e raccomandazioni ,il mio volto sincero e fiducioso diresse lo sguardo verso il finestrino che lentamente assorbiva il mio mondo all'indietro.
(...) ero come una scatola vuota che la tensione delle aspettative teneva aperta!

 
 
 
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Un blog di: astioke
Data di creazione: 29/09/2007
 

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