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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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Nacht der langen Messer

Post n°147 pubblicato il 01 Aprile 2010 da kit_1809
 

 “..E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare una immagine della bestia che avea ricevuta la ferita della spada ed era tornata in vita..”. [Apocalisse 13.14]

 

 

Mangialardi ha vinto, anzi, stravinto! L'uomo dalle due facce è riuscito anche nell'impresa, di evitare i ballottaggi, che avrebbero comunque decretato una sua vittoria. L'aggettivo migliore per catalogare questa catastrofe politica, è proprio Apocalisse. Che altro sennò?

Il designato alla successione dell'Angeloni governerà per 10 anni. Perfino le più caute previsioni – quelle che lo vedevano vincente al secondo turno – sono state disattese. Il PDL, che raccoglie in regione il 25,94% è crollato, forse siamo al minimo storico. Alle comunali, in appoggio alla lista Marcantoni, ha raccolto appena il 18,11% di consensi: un 7,83% in meno, che probabilmente avrebbe ridimensionato il successo della lista Vivi Senigallia, creata da Mangialardi per raccattare consensi tra gli industriali, gli imprenditori e professionisti vari. Gerini e soci se la sono cavata benissimo e il loro exploit, con appena 2 settimane di campagna elettorale, è assai curioso.

Seducenti intellettuali, dicono che è stato premiato il buon governo dell'Angeloni. Altri sostengono che in un comune come Senigallia, sia normale favorire questa o quella cricca: “Marcantoni avrebbe favorito di certo la sua!”, affermano facoltosi senigalliesi vicini a Mangialardi. Invece il mio modestissimo pensiero è che il buon Fabrizio, non aveva proprio una cricca alle sue spalle e le vuote parole che di solito di dicono in campagna elettorale, servono a ben poco se non possono essere "foraggiate" dai fatti.

Il mantenimento del potere prevede il rispetto di banali regole: 1. dai da mangiare ai tuoi e cerca di darne sempre di più. 2. non ti curare dei rompicoglioni, ma vedi di continuare a dar da mangiare. Questo – evidentemente – crea un serbatoio di consensi trasversale, che accontenta anche il cittadino che vota Berlusconi alle regionali e Mangialardi alle comunali. Così hanno fatto un croce sulla lista Vivi Senigallia tanti illustri elettori del centro-destra, gli scontenti del PD e tutti quelli che ruotano nell'orbita professionale dei candidati.

La politica locale cari miei, si basa su questo principio: non si fa nulla per nulla. Se proprio vogliamo mandarli a casa, possiamo scegliere di abbassarci al loro stesso piano, oppure cercare di informare i cittadini e sputtanare quanto più possibile questa condotta clientelare e subdola, che nulla ha di illegale, ma molto ha di immorale.

La cosa curiosa è che il senigalliese medio che vota Mangialardi, sbraita, inveisce e si indigna, ma poi nell'urna è sempre pronto a cambiare idea: “tanto se c'è qualcuno che mi può fare un favore, questo è Mangialardi e chi altro?”. I piagnistei pre-elettorali degli elettori di sinistra sono oramai storia e tradizione; ricordo vagamente anche quelli di 5 anni fa, periodo in cui l'Angeloni sembrava veramente invotabile.

Adesso si apre una nuova fase e un'opposizione capace, potrebbe trarre giovamento da alcuni spunti, che, nel disastroso panorama generale, potrebbero agevolare un ipotetico ribaltone futuro. Mangialardi ha grandi gatte da pelare: la ex GIL riesploderà presto, il piano Cervellati idem, le assegnazioni edilizie ai soliti noti, le consulenze, l'edilizia popolare con i prezzi parigini e la circonvallazione anche. Se su questi temi si picchia duro e si controbatte con proposte serie, si potrebbe già cominciare a seminare per il futuro. Non facciamoci però trarre in inganno: l'attuale maggioranza risulta più forte della precedente. I comunisti veri sono fuori dalle balle e sono stati rimpiazzati da marionette – su tutte quelle di Vivi Senigallia – a cui sono stati promessi mari e monti, pronte ad alzare la manina senza collegare il cervello. Vigilare e colpire senza ritegno: questo è il motto!

Il PDL? Sono decenni che il partito è in declino e l'apparentamento con AN, voluto da Berlusconi a livello nazionale, ha evidenziato delle crepe assai evidenti. Una parte di essi, ha di fatto decretato la morte celebrale e la sconfitta del centro-destra, in virtù della delegittimazione di Marcantoni, avvenuta a mezzo stampa ad appena due mesi dalle elezioni. Sulla candidatura di quest'ultimo, sono sempre pesati dei pregiudizi e dei dubbi: a dire il vero non era una candidatura nuova, forte, e forse un giovane avrebbe saputo attrarre meglio un certo tipo di elettorato, ma col senno di poi, non c'erano in giro personaggi di un certo spessore che potessero far meglio. La sparata pre-elettorale dovrà essere in qualche modo punita, così come certe scelte ed errori strategici, frutto dall'asse anconetano, che spesso condizional'autonomia del PDL senigalliese. Le correnti sono sempre esistite e sempre esisteranno. Sono il sale e l'humus di tutti i partiti. La vecchia DC discuteva e dibatteva (anche duramente) al proprio interno, ma fuori aveva una compattezza ed una linea comune. Il PDL, così come hanno fatto i comunisti e gli ex democristiani, rischia di fare una brutta fine se non si ricompatta  e lavora per obiettivi. La notte dei lunghi coltelli arriverà presto e con essa una doverosa resa dei conti: chi sbaglia paga e i cocci sono i suoi, inutile girarci intorno. Questa è una ristrutturazione che va fatta partendo da una demolizione. Chi ha remato contro in campagna elettorale dovrà dimettersi (ben 88 voti di preferenza in meno rispetto alle precedenti elezioni...) e chi non ha raggiunto il proprio obiettivo fare autocritica e se necessario, lasciare. E' arrivata l'ora di un vero confronto e il rinnovo del direttivo, dovrà stavolta PER FORZA passare attraverso una normale elezione.

 
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Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo!

Post n°146 pubblicato il 26 Marzo 2010 da kit_1809
 

Continua la bagarre in vista delle elezioni. L'Angeloni – grazie a Dio – sembra eclissata definitivamente. A parte qualche colpo di coda, frutto di legittima difesa, la zarina se ne sta buona nei suoi uffici, pensando a cosa farà da grande: di certo con gli oltre cinquemila che becca al mese, non c'è da stare allegri, però confidiamo nel suo roccioso istinto di sopravvivenza.

L'ultima volta che ha aperto bocca (a mezzo stampa si intende), lo ha fatto per difendere la sua scelta dell'incarico part time di Volpini: certo il Kojak col camice bianco sarà pur bravo, ma per arrotondare lo stipendio si potevano trovare anche altri modi, magari meno gravosi per le tasche dei cittadini. Poi che tutto ciò sia stato frutto di un accordo di sottobosco, lo sa anche il gatto, ma è meglio non dirlo più di tanto in giro.

I giornali locali come V.S., sono zeppi di senigalliesi estremamente preoccupati che “cambi il vento”. Pseudo-giornalisti, cittadini, partigiani, sportivi in pensione, parroci, ballerine ed ex sindacalisti, sono gli artefici della resistenza telematica ed ambientale al cambiamento. Nei bar, nelle piscine, nei salotti buoni e in quelli più ammuffiti, c'è sempre un censore che mette in guardia i cittadini, dalle controindicazioni del voto. Scenari apocalittici e maremoti si scateneranno sulla città in caso di sconfitta: i profani del tempio, schierati contro Mangialardi (il vescovo laico del comunismo militante senigalliese), verranno esiliati e a coloro che sceglieranno di rimanere, sarà tatuato sulla fronte “Io non ho votato Mangialardi!”.

Perfino la diocesi, per bocca dei soliti noti ha provato a mettersi di traverso: qualcuno vorrebbe farci credere che la “scuola di formazione sociale e politica” sia qualcosa di buono, qualcosa che va oltre l'appartenenza, ed invece basta dare un'occhiata ai relatori ed ascoltare qualche intervento, per capire come la propaganda progressista, non abbia confini di sorta. La militanza della diocesi è cosa nota, con le dovute eccezioni, chiaro, ma i togati degli uffici dove si decide, sono schierati palesemente con lo status quo. Qualcuno vorrebbe sostenere il contrario? Don Gesualdo e i suoi volantinaggi vi ricordano qualcosa?

Le possibilità che Mangialardi vada ai ballottaggi sono reali, così come possa poi perdere. Il fatto non ancora chiaro è come mai, i signori di cui sopra – cioè quelli che non passa giorno senza cui abbiano qualcosa di male da dire contro l'opposizione – si ostinano a parlare di Berlusconi, del governo e delle sue disavventure, anziché occuparsi delle tematiche cittadine.

Capisco che il cavaliere sia una presenza scomoda nei piccoli cervelli di questi signori, ma dobbiamo pensare a rimettere in piedi la nostra città, piegata in due da anni di malgoverno e dittatura. Tutte le chiacchiere spese per i nostri governanti, sono quindi indubbiamente sprecate. E' altresì vero, che data l'assenza amministrativa e la pochezza del lascito “angeloniano”, questi loschi figuri, preferiscono applicare la legge del letamaio: più lo muovi, più puzza! Ergo: meglio parlar d'altro, che di Senigallia, pena, la perdita di voti preziosi.

Mentre scrivo e concludo, si sono da poco spenti gli echi di “Raiperunanotte”, il megashow messo in piedi da Santoro per salvare la pochezza del PD. Mi auguro che molti italiani abbiano scelto di guardarlo, perché proprio in come esso è stato concepito e condotto, c'è la chiave che dimostra come la sinistra non potrà mai veramente governare in Italia: inveire, insultare, ballare, non serve a coprire la pochezza di idee e contenuti.

La TV di Santoro è cosa vecchia e malandata, rissosa e faziosa: quando governava Prodi, attaccava l'opposizione, ora che governa Berlusconi, attacca la maggioranza. Altro che la tanto invocata BBC Inglese...

 
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La città di tutti (quelli che dico io...)

Post n°145 pubblicato il 11 Marzo 2010 da kit_1809
 
Foto di kit_1809

Entrando a Senigallia dalla corinaldese (l'articolo prende spunto da questo episodio), stavo sbirciando sui manifesti di fianco l'ospedale. Lo sguardo mi è andato su un grande manifesto del PDL a cui erano state chirurgicamente asportate le facce. Poi più avanti, in prossimità della rotatoria, ho notato il promo dello spettacolo di Cornacchione (che adoro) “Silvio c'è?”, che sarà a Senigallia nei prossimi giorni. 1+1=2. A quel punto, vuoi il calduccio dell'auto, vuoi uno stato di grazia dovuto alla musica che ascoltavo, la mente a iniziato a divagare. Mi sono tornati in mente gli episodi legati al Mezza Canaja, inclusi i gavettoni alla Lega e i danni subiti dalla loro sede, che hanno portato all'abbandono della stessa. La strafottenza dell'amministrazione in tutti i provvedimenti presi. Gli abnormi conflitti di interesse della Angeloni e di tutto il PD, in materia di edilizia (la potremmo chiamare “L'allegra cricca”). La situazione della viabilità senigalliese, non vista analizzando la densità del traffico, ma quella delle buche (che per una città turistica è vergognoso). Del lavoro ne vogliamo parlare (siamo in testa al ranking dei disoccupati nella nostra regione)? Dell'edilizia popolare?

Stilando un bilancio, immaginando per un attimo di non essere dei fascisti piduisti (tanto per citare quel celenterato di Di Pietro), non riusciamo a trovare dei settori dove l'attenzione dell'amministrazione Angeloni abbia provocato dei consistenti miglioramenti: la città è forse più bella, più vivibile? Proprio per questo, ha un senso ciò che sta accadendo. L'apparato marketing della nomenclatura, vista l'inconsistenza dell'azione del governo locale, sta tentando di spostare l'attenzione dei senigalliesi al dì fuori della città: allora vanno bene i casini di Berlusconi, le difficoltà del governo, la politica estera e – perché no – anche lo sport.

Cornacchione (che adoro) a pochi giorni delle elezioni viene a sputtanare Berlusconi; poi ricompare un parente di Litvinenko quattro anni dopo l'uccisione della spia russa per dire qualcosa (anche lui) su Berlusconi. Normale? Un puro caso? Arriveranno giullari, magari l'onda viola (nonostante sul discorso delle liste mi trovo d'accordo con loro...), qualche calciatore, un'attrice, Travaglio e.. chissà, magari anche Cristina D'Avena!

Tutti insieme appassionatamente, impegnati a distogliere l'attenzione dei senigalliesi dalle buche, dall'intolleranza di questa sinistra nostrana, dall'immigrazione clandestina, dalle case del sindaco e del marito del sindaco, dal turismo che decolla una settimana l'anno, dal record della disoccupazione, etc. Basterà attaccare Berlusconi o inventarsi un'altra giornata contro i nazisti dell'Illinois per dare le dovute risposte ai cittadini?

Il tempo passa e le elezioni si avvicinano. Il nuovo piano case salverà Mangialardi, magari al ballottaggio. La solita cricca tornerà ad operare più forte di prima. L'Angeloni riceverà qualche incarico che la porterà sui diecimila mese, mentre Volpini tornerà in consiglio con un assessorato, insieme a quel volpino di Monachesi (2 volpini=1 volpe). Il centro-destra farà il solito mea culpa e i centristi troveranno il modo di succhiare qualche cadrega.

Senigallia? Rimarrà sempre la stessa: buche al loro posto, clandestini nei bar e cittadini con case da seimila a metro quadro.

Cambiare si può... ma... okkio, ci stanno ascoltando, sanno chi siamo...

 
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Fermi a causa di 2cm di neve!

Post n°144 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da kit_1809
 
Foto di kit_1809

Spacca ha proprio un gran da fare! Si arrampica sui muri, lo vediamo alla tv, nei giornali. Perfino il sito istituzionale della Regione è pieno delle sue pillole di saggezza. Sarà contento il suo parrucchiere, il suo datore di lavoro fabrianese, le agenzie pubblicitarie, le tipografie, ma di certo ad essere meno contenti sono i marchigiani e vi spiego il perché…

 

Gli spot elettorali durano un giorno. E’ questa la vera regola della politica. Per verificare quanto di vero c’è nella propaganda continua del nostro grande governatore, basta dare un’occhiata alla situazione regionale. Fateci caso: nei manifesti e negli spot elettorali che trovate appiccicati qua e là, pagati perlopiù con i nostri soldi, non ci sono riferimenti alla viabilità, all’industria e alla sanità… Questi argomenti sono scientemente evitati.

 

La Regione Marche vanta il record mondiale di strade con buche: solo a Senigallia, specie in alcune zone, affrontare le strade in bici, è quasi una scommessa. Mentre il primo cittadino marchigiano va dal parrucchiere con Allevi (il famoso compositore al soldo della Regione), i cittadini affrontano la vita quotidiana in auto, accompagnati dal pericolo costante.

 

L’altra sera per 2cm. di neve, si è bloccata tutta la Regione. A Senigallia il casello è stato chiuso per oltre un’ora. Con questi servizi – pur sempre pagati da noi cittadini – c’è da immaginare dove saremo con Spacca, se avessimo avuto un territorio come la Norvegia.

 

Che dire poi del caso Antonio Merloni, di cui l’ex manager evita di parlare? Dell’aeroporto di Falconara, zimbello nazionale di inefficienza, vogliamo dire due parole?

 

La Regione si appresta a rinnovare il proprio governo e – proprio come a Senigallia – c’è il rischio che non cambi nulla, a vantaggio delle varie SPA: ad Ancona c’è quella Spacca-Merloni, a Senigallia quella Angeloni-Edilaffari.

 

Poveri noi!

 
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Senigallia - bandiera città pulita 2010

Post n°143 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da kit_1809
 

L’inefficienza progressista nelle amministrazioni locali – Senigallia su tutte – è il carattere distintivo del modus operandi comunista: blaterano, pubblicano (la Regione Marche spende decine di migliaia d’euro dei contribuenti, per appendere la faccia di Spacca ovunque, con tanto di lista di puttanate sui successi ottenuti; questo in qualunque periodo dell’anno, ma in special modo ora…) parlano, ma alla fine, basta un semplice colpo d’occhio per sputtanare e sputtanarsi.

 

L’Angeloni sostiene che il marito non ha niente a che fare con una società proprietaria di un immobile? Il giorno dopo viene smentita, ma non smentisce.

Lodi e inni per la viabilità da parte di Ceresoni? Parli con un turista e ti dice che per arrivare dai centri commerciali in centro, ha passato una vera odissea.

Chiacchiere e proclami sull’edilizia popolare? Poi si scopre in realtà che l’edilizia a Senigallia è ben viva, ma non certo quella popolare.

 

La linea di navigazione dell’amministrazione Angeloni, così come quella Spacca e altre qua e là, è inequivocabilmente a vista: vi basti pensare che solo in materia d’immigrazione clandestina e reati ad essa collegata, la nostra regione e la nostra città, vantano record esclusivamente negativi. La parola “immigrazione clandestina”, evoca purtroppo strani scenari nei piccoli cervelli dei nostri amministratori e la tendenza è quella di tollerare, a scapito della sicurezza dei cittadini (tra cui sono inclusi gli immigrati regolari, ovvio!).

 

Altre chiacchiere che si fanno spesso tra gli scranni della logora maggioranza angeloniana, sono quelle relative all’estrema pulizia della città e alla qualità della raccolta dei rifiuti. Tali affermazioni sono fantasiose e pretestuose e per una città che vuole (e suole) fregiarsi di strani titoli, stemmi e patacche varie, attestanti la propria vocazione turistica, vederla ancora sporca dopo i festeggiamenti di capodanno, il giorno 3 Gennaio e mentre vi scrivo, è ridicolo, incredibile e vergognoso al tempo stesso.

 

Vi prego pertanto di dare un’occhiata alle foto che ho scattato il 3 Gennaio, mentre passeggiavo lungomare: alcune risultano artistiche , mentre altre rasentano il comico e l’onirico. Mentre vi scrivo, non tutti i rifiuti sono stati ancora raccolti: sembra che questa raccolta sia talmente differenziata, che ad ogni singolo rifiuto, corrisponda un singolo operatore ecologico.

 

Attendiamo con ansia i commenti dell’amministrazione, sempre prodiga di geniali fregnacce, quando si tratta di giustificare una mancanza o un’inefficienza, certi che produrranno come al solito, valide ed inconfutabili ragioni.

 

 

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Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia.
[Otto von Bismarck]

 

 
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Presto il morto: poi cosa diranno?

Post n°142 pubblicato il 28 Dicembre 2009 da kit_1809
 

Siamo arrivati alle pistole! Da qui al morto, penso che il passo sia breve. La cosa simpatica è che questi qua, è da un po’ di tempo che se le danno di santa ragione: a volte il movente è la gelosia, altre volte alzano un po’ il gomito, ma nella stragrande maggioranza dei casi, trattasi di affari sporchi legati allo spaccio. Non sono io a dirlo ma le indagini degli inquirenti.

 

I commenti dei bloggers senigalliesi sono stati variegati: c’è chi immagina scenari apocalittici, legati alla politica xenofoba leghista (troppo colesterolo?). Alcuni parlano di disinteresse comune perché ad essere stato ferito è stato un immigrato e non un senigalliese; si sprecano poi scenari noir, disamine politiche e altre sciocchezze ma nessun di questi signori, ha veramente il coraggio di dire come la sta.

 

Senigallia è una città che dimentica presto: questo grazie al controllo sull’informazione da parte dell’amministrazione e anche a causa del virus del progressismo-perbenista che ha infettato alcuni cervelli, peraltro già malandati. Il CSOA dopo un lungo periodo di provocazioni, riuscì a farsi prendere a schiaffi da pseudo-fascisti ed ottenne grande visibilità (come spesso è nei loro piani) e l’appoggio incondizionato degli appendiabiti che amministrano Senigallia. Altri episodi analoghi, non sfociati però in violenza pura, come invece successo con il MC, non sono stati né deplorati Né commentati: come a dire che di quello che succede ai militanti dell’opposizione, non ce ne frega una sega (scusate la cacofonia).

 

Adesso che è ben chiaro che Senigallia non è una città sicura, anziché parlare del perché, individuare le cause e proporre ricette, l’intellighenzia progressista si sbatte per cercare un fantomatico colpevole. La Lega sarà tra i maggiori indiziati, così come i marziani e frange deviate del Fronte Nazionale. A nessuno verrebbe mai in mente invece di affermare che il 99% degli episodi violenti, sono da ricollegarsi al mondo della clandestinità e della delinquenza comune? Coloro che si prendono di solito a coltellate ed oggi a pistolettate, non sono certamente stinchi di santo, né tantomeno persone che hanno intenzione di integrarsi!

 

Impedire ai clandestini di arrivare in Italia, rientra certamente tra quelle misure preventive sacrosante, a cui questi intelligentoni, non hanno mai contrapposto proposte concrete! Parlare di integrazione quando in città ci sono clandestini legati al mondo della malavita, è aprire bocca per far entrare aria (e mosche!). Parlare di integrazione e vedere coppie di immigrati, dove solo l’uomo ha il diritto di parlare, mentre alla moglie non è nemmeno concesso di imparare l’Italiano, è stupido. Parlare di integrazione e negare che alcuni gruppi politici – MC su tutti – si spendono in pericolose contrapposizioni, che fomentano l’odio e la rivalsa degli immigrati, verso gli italiani e soprattutto verso la nostra civiltà, è ridicolo. L’integrazione di fonda su principi indispensabili legati soprattutto al buon senso: gli immigrati regolari (condicio sin equa non) in quanto italiani sono soggetti al rispetto delle NOSTRE regole. Otherwise, ci sarebbe sempre un’altra possibilità: alloggiare gli irregolari nelle strutture della Curia e in quelle del Mezza Canaja, in modo che la Polizia possa meglio controllare i loro movimenti. A quel punto non si tratterebbero più di centri di detenzione, come quelli che la destra desidera, ma centri di accoglienza caritatevole e progressista.

 

L’episodio fine a sé stesso, non significa nulla. La caccia alle streghe non è iniziata, ma qualcuno (vedi MC), vorrebbe che iniziasse, per aver in tal caso campo libero nelle solite azioni educatrici, di cui i senigalliesi sentono l’impellente bisogno (occupazioni, sceneggiate e stronzate varie). L’immigrazione clandestina va fermata in tutti i modi. I clandestini vanno rimpatriati. I violenti, idem.

Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che lo ammira.

 
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Appello: Andrea Rodano? Assente!

Post n°141 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da kit_1809
 

I giornali locali, l’indomani la condanna del marito della Luana, Andrea Rodano, hanno dimostrato che chi gridava contro un’informazione a senso unico, aveva ragione: tutte le testate – Corriere Adriatico su tutti – hanno liquidato la notizia in poche righe e ancor peggio, sulle locandine non c'era traccia della notizia. 

La nostra preoccupazione, è che alla stragrande maggioranza dei senigalliesi, che possiamo definire “elettori di sinistra”, non frega nulla di ciò che è successo. E’ altrettanto vero, che il sindaco uscente (Luana Angeloni moglie di Andrea Rodano), apre ultimamente bocca solo per inaugurare, elargire premi e fare gli auguri a qualcuno, sintomo di un profondo malessere interiore e mancanza di argomenti (o vergogna... chissà?). Probabilmente la zarina sapeva che sarebbe andata a finire così e si è ben guardata, dal buttare benzina sul fuoco. La cosa ancor più strana è come mai la magistratura abbia dimenticato Senigallia: è palese che alcuni provvedimenti adottati, erano in conflitto con le norme per la trasparenza degli appalti. Non mi è chiaro come funzioni il meccanismo che regola queste faccende, ma se fosse stata necessaria una denuncia per scatenare il tutto, appare evidente che qualcuno si sia astenuto dal farlo...

Speriamo che il buon esempio dato da Monterado, possa essere di ispirazione, per il PDL senigalliese e le liste che combattono lo strapotere economico/politico del PD.

Per quel che riguarda il giornalismo moderno, non è affare mio difenderlo. Giustifica la sua esistenza attraverso il principio darwiniano della sopravvivenza del più volgare. Io ho soltanto a che fare con la letteratura.[Oscar Wilde]

  

 

 

 

 
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NO TITLE

Post n°140 pubblicato il 20 Novembre 2009 da kit_1809
 
Foto di kit_1809

Alcuni pensano – e mi riferisco agli pseudo-progressisti locali (sempre di meno a dire il vero) – che le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, sono un affare politico: ammettere, infatti, che quest’amministrazione ha fallito, è duro e ha il sapore della disfatta. Sono spiacente, ma è ora che aprano gli occhi: la città è sull’orlo del baratro e parlare di politica, di partiti, di Berlusconi e dei suoi problemi, oltre ad essere fuori luogo, non giova di certo ai cittadini. 

Il PD è esploso, sfido chiunque a dichiarare il contrario. Le primarie saranno la solita farsa e dimostreranno la loro inutilità. Dell’Angeloni non si sente più parlare: la gente evita di pronunciare il suo nome. Sembra diventata invisibile. Fa quasi tenerezza. Rifondazione ha il suo candidato e forse qualche altra civica di stampo progressista farà capolino prima della chiusura delle liste. I pochi irriducibili che ancora difendono l’operato della Premiata ditta Angeloni & C, sono in via d’estinzione e hanno alzato il tiro del dibattito coinvolgendo spesso la politica nazionale: è talmente misero il comportamento del PD senigalliese, che ogni tentativo è buono per farne a meno di parlarne. 

L’altro giorno un mio amico vicino al PD mi ha detto a chiare lettere che Mangialardi non è votabile. Nemmeno turando il naso e tappando gli occhi. «Non se ne perde una. Ieri al porto, che non è nemmeno finito (ci passeggia tutti i giorni lui…), ci mancava che camminasse sulle acque…». «L’hai visto sulla barca?», mi ha chiesto. 

Tra battute e disquisizioni, mi ha confermato che non lo voterà. Non ha ancora deciso se darlo a Marcantoni, ma sicuramente Mangialardi non avrà il suo voto. Questa è la vera novità della campagna elettorale, oltre alle solite coglionerie del MC: molti cittadini sentono il bisogno di cambiare e sono disposti a farlo, anche se le liste che sostengono alcuni candidati, non sono propriamente della loro area politica. 

Il Mezza Canaja ne ha combinata un’altra e ha definitivamente scacciato ogni dubbio sulla propria collocazione politico/sociale: i figli di papà che vestono D&G e leggono Il Manifesto, vantano ammiratori e protettori altolocati. L’ennesima occupazione, che gioverà loro l’acquisizione di una nuova sede e il silenzio della maggioranza e delle sue fronde, è più di una dichiarazione: dopo la delibera che consegnerà nelle mani dei fannulloni l’ex opificio pericolante, Mangialardi spera in un apparentamento con RC ai ballottaggi, salvo colpo di scena. Le forze dell’ordine possono intervenire solo dietro denuncia del proprietario dell’immobile e non sarebbe strano, che qualcuno dell’amministrazione abbia perorato la causa dei bravi ragazzi, consigliando allo sfigato di starsene zitto. Altrimenti, mi verrebbe da pensare che il proprietario possa essere proprio vicino al PD e che dietro tutto questo ci sia l’ennesima burla politica. 

Questo articolo non sarà titolato per protesta: a Senigallia vige l’anarchia e a me i parassiti della politica non piacciono. Nell’attesa che qualcuno prenda per l’ennesima volta le difese del PD e del MC (ma sono la stessa cosa?), auguro a tutti i senigalliesi un sereno Natale e a Mangialardi di venir rapito dagli alieni: magari su Marte c’è qualche altro terreno da lottizzare…

 
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Marrazzo è meglio di Berlusconi ma anche lui c'ha il vizietto

Post n°139 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da kit_1809
 
Foto di kit_1809

Marrazzo è meglio di Berlusconi, questo si era capito: è più alto, folta capigliatura, non porta il fondotinta ed è comunista, quindi rappresenta il prototipo del politico intoccabile e al di sopra di ogni sospetto, ed invece…

 

Quattro carabinieri – definite mele marce – lo hanno pedinato e filmato in atteggiamenti intimi con la sua amante, in un imprecisato appartamento romano. Parlano di un altro travestito (almeno ai nostri piace la patatina…) e di incontri regolari.

 

I quattro avrebbero poi provato ad offrire il materiale video a diverse testare giornalistiche, che hanno rifiutato: è tanta la paura in Italia di schierarsi contro la magistratura rossa, che se una faccenda di gossip o giudiziaria, interessa qualcuno degli intoccabili, si tirano tutti indietro.

 

L’Italia è proprio un paese strano: il presidente del consiglio è l’unico personaggio pubblico Italiano che deve fare a meno della propria privacy, mentre uno come Marrazzo - un uomo del sistema – gode di protezioni oltre ogni limite.

 

Mi auguro proprio che ci siano copie in giro del video e che qualcuno abbia il buon senso di renderlo pubblico: sappiamo che la legge in Italia non è uguale per tutti, ma speriamo che qualche giornalista con le palle ci faccia felici per un giorno.

 

Ora pro nobis peccatoribus

 

 

 

 

 

 

 

 
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Vergogna!

Post n°138 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da kit_1809
 

La giornata di ieri ha ufficialmente decretato la fine della “governo” Angeloni: l’ennesima aggressione del Mezza Canaja contro chi la pensa diversamente e la mancata presa di posizione dell’amministrazione è assolutamente inaccettabile! Minacce, urla, schiamazzi: 3 ore di baldoria organizzata e lucida demenza fascista. 

Ieri, in modo assolutamente ironico e assai intelligente, Paolini e soci sono arrivati all’appuntamento sfidando i violenti in completo scozzese, con tanto di ombrelli e impermeabili al seguito. La sorpresa e l’inevitabile figura di merda di Mancini e soci, è stata veramente grande (lì è veramente scoppiata la bagarre; sembravano bestie). Nulla di strano sull’assenza dell’amministrazione: l’Angeloni ha evitato accuratamente di impicciarsi e con il suo silenzio, ha se non altro assentito sul comportamento del Mezza Canaja (chi tace acconsente!). Nessuno dei suoi uomini di paglia (tranne qualche dissidente che ha espresso il proprio dissenso) ha azzardato dichiarazioni in merito, anzi, viene da pensare che la presenza di Ceresoni a pochi metri dagli scalmanati, interessato e preoccupato, testimonia ben più di una simpatia per i “bravi ragazzi”. Non solo l’amministrazione evita di solidarizzare con la Lega, prendendo posizione contro il comportamento vergognoso di questa banda di scalmanati, bensì appoggia intellettualmente e in maniera fattiva (nella persona di Ceresoni) le azioni violente di questi poveri disgraziati. Le immagini riprese da più reporter, testimoniano inequivocabilmente le reazioni di Ceresoni: calma e passività durante il lancio dei gavettoni e l’accensione dei fumogeni, rabbia e sconcerto dopo lo scontro con le forze dell’ordine (assai light). Sarebbe stato opportuno per Ceresoni entrare in San Rocco e dire due parole di scuse da parte dell’amministrazione: avrebbe preso qualche vaffanculo, ma avrebbe almeno salvato la faccia. 

Com’è strana la vita: nell’Ottobre 2007 il nostro sindaco, insieme a tutta la sua schiera di pupazzi, inscenò una manifestazione anti-nazista (addirittura) con il Mezza Canaja. La trama ordita da Mancini e scagnozzi nei confronti di militanti di estrema destra, sfociò, dopo mesi e mesi di provocazioni, nella rissa che sappiamo. La zarina parlò di città unita contro la violenza (ma quale?), pericolosi episodi, e bla bla bla. Ora che a patire di pari trattamento, è una forza politica a lei avversa, il signor sindaco si eclissa, smette di manifestare la propria indignazione e china il capo… Vergogna! La vigliaccheria è una brutta bestia… 

I fascisti rossi continuano imperturbati le loro losche e violente attività (se qualche altra forza politica avesse fatto quello che ha fatto ieri il Mezza Canaja avrebbero chiamato i partigiani), con il placet più che ufficiale dell’amministrazione, impedendo alle altre forze politiche, di esercitare un proprio diritto. Questo è fascismo signori miei! 

L’ironia della Lega ha umiliato la chiassosa piazzata della ciurma del Mancini: barboni (nel senso della barba lunga), sfaccendati e violenti, accorsi da Jesi, Ancona e dintorni; personaggi noti alle forze dell’ordine, nonché assidui frequentatori dei SERT. Anziché sprecare acqua, questi signori potrebbero utilizzarla per lavarsi. Il 68 è finito cari miei. Riascoltate le fesserie che dite e smettetela di fare i fascisti: questo è un paese libero ed ognuno ha il diritto di riunirsi, parlare e dibattere, senza chiedere la vostra autorizzazione! Grazie a voi ieri, la comunità ha speso ancora e inutilmente danaro dei contribuenti: ma grazie a Dio, non è successo nulla. 

Un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi, soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.

Leonardo Sciascia

 
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