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Post n°13 pubblicato il 04 Agosto 2014 da la_fenice00
Tengo la televisione accesa anche se non la guardo. Spesso faccio altro, scrivo, navigo in rete, leggo. Ogni tanto sollevo lo sguardo verso lo schermo, seguo per un momento la trasmissione, poi torno a occuparmi delle mie faccende. È una compagnia, un dolce sottofondo che mi aiuta anche a dormire. Qualche tempo fa, non ricordo il canale e nemmeno se fosse un film o altro, ebbi modo di sentire questo dialogo, due semplici battute scambiate tra una donna e un uomo: “Perché ci hai messo tanto?” Restai folgorato, tanto che le trascrissi subito sul notes per non dimenticarle. C’era dentro una storia, anche se ancora non riuscivo a vederla e in più mi suggeriva l’idea del viaggio. C’era qualcuno che aspettava e qualcuno che era arrivato in ritardo perché si era perso. Mi piaceva. Tutti abbiamo qualcuno che ci aspetta, qui o altrove, e tutti abbiamo una meta nella nostra vita e può capitare di perdere l’orientamento. Più recentemente mi sono imbattuto in una canzone di Alberto Fortis del 1979, “La sedia di lillà”. Bella e triste ha fatto subito breccia nel mio cuore perché tocca alcuni argomenti che ho vissuto personalmente. Ognuno ci può vedere quello che vuole, darle il senso che preferisce, io le ho dato il mio e l’ho subito associata a quelle due battute sentite in TV tempo fa. Qual è il nesso? Eeh… quello che preferite, naturalmente. Buona vita, e alla prossima chi vuole.
Stava immobile nel letto, con le gambe inesistenti La sedia di lillà - Alberto Fortis |
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Quello che scrivo prende spunto da quello che vedo e sento intorno a me, dalla vita e dalle occasioni che essa ci offre. Alcune sensazioni girano un pò per la testa e svaniscono, altre si concretizzano, prendono corpo e diventano storie.
Il mio motto è post fata resurgo, perchè sono morto e risorto dalle mie ceneri e anche questa è una delle mie storie, una delle tante.
Potete fermarvi a leggere, se vi piace, oppure passare oltre. Non mi sentirò offeso e non verrò a bussarvi a casa per rendermene conto. Sentitevi liberi di scegliere, io sarò sempre qua ad aspettarvi perchè... io sono la Fenice.
I testi sono miei, tutto il resto viene dalla rete. Prima di mandarmi i carabinieri a casa per violazione del copyright, avvisatemi e rimuoverò il materiale.
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