Creato da ventovela il 01/08/2005
niente di più imprevedibile del vento
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Soffi di tramontana
Ma poi gli angoli delle strade diventano cunei, tra le giornate di pioggia e le caviglie doloranti. C'è, sui gradini di ogni chiesa incastrata tra i palazzi, qualcuno che chiede il quotidiano contributo pasti. E c'è, al semaforo di ogni shopping center, un uomo senza gambe che trascorre le giornate sul triangolo dell'isola spartitraffico. Non siamo mica induriti per niente. Non abbiamo mica imparato a fare lo sguardo vago per nulla.
(Lo sguardo vago è quello che si fa in metrò, sui marciapiedi, e in qualsiasi luogo pubblico. E' uno sguardo privo di direzione specifica, accoglie opaco una porzione indifferenziata di persone e cose e non si disturba di nulla. Sono occhi di bambola, occhi muti. E' lo sguardo di sopravvivenza della città.)
Poi c'è la laccatura fina della mobilia nelle vetrine di design. C'è la guerra delle scarpe incorniciate come rembrandt. La nonchalance delle profumerie bianche, sfaccettate come diamanti. L'impertinenza di manichini diafani e dei loro abiti appesi addosso come feticci.
C'è che gli angoli delle strade aprono lo sguardo come piccoli sipari urbani. Dietro ognuno la vita prende nuovi corsi. Nuove corsie.
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Inviato da: champaosel
il 23/12/2009 alle 14:01
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: unadonnaperAMICAdgl
il 13/12/2009 alle 09:21
Inviato da: champaosel
il 12/12/2009 alle 08:34