Creato da ventovela il 01/08/2005
niente di più imprevedibile del vento
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Pelo d'acqua
Mi hanno ricordato che si legge per scoprire sé stessi, non per conoscere chi scrive.
Leggo "Lettera dall'Inferno", di Ingrid Betancourt, e prendo lunghe pause. E' troppo da leggersi tutto d'un fiato.
Mentre lei parla della sua separazione dai suoi cari, da sua madre, io penso a mia madre e a come potrebbe essere la vita dominata da un dolore così pervasivo. Penso alla mia fortuna, penso che essere nata da una donna così buona sia la mia salvezza.
Penso a quella giungla scura e umida, e a cosa vuol dire vita, scelta, crescita, sapere, amore, sopravvivenza, speranza.
Credo che il mio problema sia quello di essere sopraffatta dalle possibilità e dalla scelta. Lei è prigioniera, io invece, posso fare tutto, posso essere tutto: la difficoltà non sta nei limiti, ma nel sentire di non avere limiti di crescita (se solo lo voglio). Il numero di cose che posso fare è così alto che mi disorienta: sono accecata dalla vita che mi sta davanti, che mi assale come una piena.
Sto di fronte a mille strade e non riesco ad imboccarne neppure una. Cento bivii come se fossero un vicolo cieco...
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Inviato da: champaosel
il 23/12/2009 alle 14:01
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: unadonnaperAMICAdgl
il 13/12/2009 alle 09:21
Inviato da: champaosel
il 12/12/2009 alle 08:34