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MY CHEMICAL ROMANCE

IN QUESTA VITA SELVAGGIA NON PUO' ESSERE TUTTO UNA COINCIDENZA

 

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last night dream

Post n°726 pubblicato il 22 Novembre 2011 da labbrasilenziose

Di notte si fanno sogni strani, come vedere la propria morte o una donna senza volto che ti aspetta.
Il ricordo di quello fatto questa notte è molto nitido che lo ricordo molto bene, anche se personalmente evito di dare un’interpretazione, forse perché confermerebbe idee che ho già da qualche mese.
Ve lo racconto.

Mi trovavo in un luogo conosciuto, questa era la sensazione, anche se non so di preciso dove. Sarà che c’erano macerie e fumo, saranno i volti delle persone che freneticamente correvano o che erano indaffarate. Ad un certo punto arriva una ragazza bionda, capelli lunghi e riccioli, occhi marroni e verdi, magra e alta quanto me. Mi sembra familiare come viso. Ci salutiamo e ci abbracciamo. È li che noto la sua magrezza, toccandogli una spalla sento la poca carne e la consistenza delle ossa.
Mi bacia. Non un bacio che si danno due amanti, ma labbra contro labbra veloci, quasi vi fosse una confidenza ma poi nemmeno tanta vista la velocità nel darlo. Le sue labbra non sono umide, sono quasi secche, asciutte. Mi parla, mi chiede di me, della mia vita. Le rispondo e gli chiedo della sua. Mentre racconta la guardo in volto. Un viso piacevole anche se spigoloso e francamente le guance piene e rosee non danno l’impressione della sua reale costituzione. La conversazione è piacevole e più continua e più sento il legame forte rifiorire seppur non conoscendola affatto.
Non so cosa mi sia successo in quel momento ma le chiedo se le va uscire con me una di queste sere, a bere o mangiare qualcosa. Lei mi guarda e mi sorride e mi dice che preferisce starsene nel cassonetto dell’immondizia. La guardo stupito mentre lei si gira e si tuffa in un cassonetto aperto, di quelli grossi che si usano nelle ditte per buttare tutta la rumenta che non serve. La guardo rannicchiata tra la spazzatura mentre gatti e topi le girano intorno. Le dico se è sicura di ciò che ha detto, se ne è convinta e lei annuisce e sprofonda in quel liquame maleodorante che mi fa fuggire via.
Mi ritrovo in una stanza chiusa, piccola, senza finestre, soffitto basso con delle persone che giocano a basket. Giochiamo. Faccio amicizia con un russo alto e biondo che man mano che parla con me la sua altezza si livella alla mia. Facciamo dei tiri anche se sbattono continuamente sul soffitto. All’ennesimo colpo tutto intorno sparisce e mi ritrovo in un altro luogo, senza ricordarmi più nulla….

La mattina mi sveglio con un senso di angoscia, la stessa che mi accompagna mentre sdraiato tento di addormentarmi la sera. Non so cosa mi porterà la notte e nemmeno cosa succederà al mio risveglio, e quel che vedo nella mia realtà incomincia ad essere incomprensibile come nei sogni.
I pochi momenti di lucida tranquillità  li ho quando in un locale di musica rock- metal bevo i miei Jack in compagnia di amici che hanno pensieri leggeri come il momento richiede. Non ci ubriachiamo ma arriviamo ad un livello che la notte non porta sogni e stranamente il giorno dopo è piacevole rimanere nel letto, soli, senza l’amaro in bocca del giorno, senza i sogni notturni.



Vorrei non sognare più.

 
 
 
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