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Tv. Più smart tv ma meno ascolti. La stagione 20/21 si chiude con un paradosso by Redazione Giugno 13, 2021
Post n°370 pubblicato il 17 Giugno 2021 da laboratoriotv
I dati della stagione appena conclusa, confermano come la fruizione si stia sempre più spostando verso l’online. Incremento per le smart tvLa stagione televisiva 2020/2021 si chiude con un dato importante per il settore. È infatti aumentato del 39% il numero di persone che ha seguito programmi da una smart tv. I numeri della stagioneSi parla, in cifre, di 22 milioni di telespettatori che, tra ottobre 2020 e maggio 2021, hanno fruito di programmi televisivi attraverso apparecchi connessi a Internet. I dati rilasciati dallo Studio Frasi Più tv, meno ascoltiMa allo stesso tempo, l’ascolto complessivo della tv lineare è diminuito del 2,2% rispetto alla stagione precedente. Nel periodo 2019/2020, infatti, gli ascoltatori medi per giorno sono stati 11,6 milioni, contro gli 11,3 registrati per il 2020/2021. L’Osservatorio dello Studio FrasiI dati raccolti e pubblicati dallo Studio Frasi confermano la Rai come realtà più ascoltata, con il 36% degli ascolti totali, mentre al secondo posto si piazza Mediaset e al terzo Discovery . Per quanto riguarda gli ascolti dei singoli canali, Rai 1 resta la rete più seguita, seguita da Canale 5 e Rai 3. Effetto pandemiaNonostante il calo recentemente registrato, i numeri sono comunque più alti rispetto al 2018/2019, in cui gli ascoltatori medi erano 10,4 milioni al giorno. La pandemia ha dunque portato a un aumento della fruizione di prodotti audiovideo, come testimonia l’aumento registrato nel 2019/2020. I principali indiziatiLa diminuzione degli ascolti nella stagione appena conclusa è sicuramente imputabile alla fine dei lockdown e al conseguente minor tempo passato in casa. Ma anche lo streaming ha certamente giocato un ruolo fondamentale. Il paradossoLa diffusione delle smart tv ha infatti reso ancora più semplice la fruizione di contenuti on demand, già in aumento proprio a causa dei lockdown. Questa situazione è quasi paradossale: da un lato aumentano le vendite di apparecchi televisivi, dall’altro le tv canoniche stanno vivendo un momento molto difficile, tra ascolti in calo e operazioni aggressive degli OTT. Transizione tecnologicaConcorrenze tra broadcaster e OTT a parte, il quadro che va delineandosi sembra promettere bene. La diffusione sempre più in crescita delle smart tv testimonia la fiducia dei consumatori verso il nuovo mezzo e al contempo dà una spinta al mercato dell’intrattenimento per quseto tipo di dispositivi. T2 spinge aggiornamento parco tvMa tra i motivi dell’acquisto dei nuovi apparecchi, c’è anche, sicuramente, la prospettiva del nuovo DTT che ha spinto molti telespettatori a dotarsi di un nuovo televisore. La questione switch off, però, è ancora parecchio fumosa e si attendono i prossimi passi del Ministero dello Sviluppo Economico (su tutti, la pubblicazione dei bandi FSMA). Zone d’ombraRestano inoltre delle ombre in questo contesto, ombre che ha messo in luce Andrea Imperiali, presidente Auditel, durante la Conferenza annuale in Senato. Nel suo intervento, infatti, Imperiali ha ricordato come ci siano ancora 3,5 milioni di famiglie che non hanno accesso a una connessione alla rete. Il ruolo della politicaAumentano le smart tv, dunque, ma aumenta anche il divario nel Paese. Divario non solo tecnologico, ma anche sociale, in quanto tv e rete sono ormai i principali mezzi di informazione, istituzionale e non. Una sfida che la politica è chiamata ad affrontare al più presto. (A.M. per NL) |
Inviato da: cassetta2
il 28/04/2020 alle 17:00
Inviato da: paperinopa_1974
il 25/07/2017 alle 21:19
Inviato da: Eliana3419
il 02/09/2016 alle 10:13
Inviato da: Eliana3419
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Inviato da: Eliana3419
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