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TV DIGITALE TERRESTRE: ENTRO IL 10 GENNAIO DEL 2024 UN MULTIPLEX RAI PASSERA' IN DVB-T2.

Post n°473 pubblicato il 05 Agosto 2023 da laboratoriotv

TV DIGITALE TERRESTRE: ENTRO IL 10 GENNAIO DEL 2024
UN MULTIPLEX RAI PASSERA' IN DVB-T2.
Il quotidiano economico finanziario ITALIA OGGI
ha pubblicato una notizia inerente il digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2.

Il ministro Urso in Vigilanza: il passaggio di un multiplex entro il 10 gennaio 2024.

La Rai dovrà passare al digitale terrestre di seconda generazione

con uno dei suoi multiplex nazionali entro il 10 gennaio 2024

e predisporre il passaggio anche degli altri mux secondo la road map 

che sarà predisposta dal ministero delle Imprese e del made in Italy.

«La Rai in questo caso svolgerà un ruolo di acceleratore di innovazione, con indubbi effetti benefici su tutto il settore,

a cominciare da quello delle tv locali, anch’esso patrimonio storico e culturale del nostro territorio».

Lo ha detto ieri il ministro Adolfo Urso durante l’audizione in Commissione di Vigilanza,

spiegando come il passaggio al DVB-T2 sia previsto dallo schema di contratto di servizio fra il Mimit 

e la tv pubblica per il periodo 2023-2028, attualmente sottoposto a parere del Parlamento.

La richiesta è contenuta nell’articolo 15 della bozza ed è il primo atto concreto da parte del governo

sul tema del DVB-T2 da quando è avvenuto il passaggio della banda 700 MHz alle TLC da parte delle tv.

Proprio Il DVB-T2, previsto dal processo di transizione, consentirebbe, infatti,

di trasmettere un maggiore numero di canali o comunque di aumentare la qualità di quelli presenti a parità di banda occupata.

Il cambiamento, però, richiesto soprattutto dalle tv locali, non è ben visto da tutti i broadcaster

per il pericolo di lasciare senza segnale le famiglie che non sono dotate di tv o decoder in grado di ricevere la nuova tecnologia.

La scelta del ministero, perciò, sembra essere caduta su un passaggio soft:

si converte un multiplex Rai per invogliare il ricambio tecnologico

che già va avanti pur non facendo restare senza segnale gli apparecchi più vecchi

perché comunque con gli altri multiplex sarebbe garantita la trasmissione di tutti i canali nazionali Rai.

«Gli obiettivi che ci siamo posti nel processo di aggiornamento del contratto di servizio sono stati quindi indirizzati 

non solo a recepire le inevitabili novità registrate dal settore negli ultimi cinque anni», ha detto Urso.

«Quanto a dare anche una nuova centralità della Rai nel sistema media audiovisivo nazionale».

Urso non si è riferito ovviamente solo al DVB-T2,

ma a tutto il processo di digitalizzazione dell’emittente pubblica.

«Viviamo ormai in piena transizione digitale ed è evidente come il contratto di servizio Rai

non possa rimanere impermeabile a simili trasformazioni».

Per questo, un articolo del contratto è dedicato alla trasformazione 

della concessionaria da broadcaster a digital media company:

«un processo di transizione che dovrà tradursi in un accesso facile e universale all’offerta del servizio pubblico

grazie ad un approccio multipiattaforma».

Durante l’audizione Urso ha anche detto che per quanto riguarda il finanziamento della Rai,

è in corso «una riflessione con il ministro Giorgetti su come modificare le modalità del canone»,

spiegando che tale riflessione «si basa su alcuni principi ben chiari:

quello di garantire la sostenibilità economica del contratto di servizio,

e quindi del piano industriale della Rai, e quello di garantire al servizio pubblico delle entrate certe,

come accade anche negli altri Paesi europei con cui dobbiamo confrontarci».

Apertura, poi, sul possibile ingresso di altri soggetti in RaiWay, la società delle torri di trasmissione,

«purché resti fermo il controllo pubblico sulla rete, come nelle telecomunicazioni».

Attualmente la Rai detiene circa il 65% del capitale di RaiWay.

 
 
 
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