Ragazzi, mi pare che gli animi ultimamente si siano parecchio riscaldati per semplici bagatelle. Massimo, il tuo alter ego Anthony ha creato un bel pandemonio, fra l'altro con un articolo che ho molto apprezzato per stile e autoironia...
E allora vi dò un mio contributo faceto di cui ciascuno potrà fare l'uso che vuole.
Saluti. Loris
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Dall’etra gassoso — stazioni emittenti
diffondono farse — tivù per dementi
bifolchi prognati — di servo stupor:
psichiatri bavosi — scrittori indecenti
contorni di false — faccine ridenti
beoti beati — di gloria e clamor!
Un volgo disperso repente si desta,
intende l’orecchio, solleva la testa
dai catodi invasi da insulsi talk show,
percosso da novo e crescente romor!
È chiaro il sistema — tangenti e mazzette
gli appalti una torta — divisa per fette
« Lo scandalo è ora — che debba finir! »
è il grido di guerra — di ogni procura
qui non si indietreggia — qui non si ha paura
chiunque ha sbagliato — si deve punir!
Dai guardi dubbiosi — dai pavidi volti
qual raggio di sole — da nuvoli folti
traluce de' padri — la fiera virtù:
ne' guardi ne' volti — confuso ed incerto
si mesce e discorda — lo spregio sofferto
col misero orgoglio — d'un tempo che fu.
S'aduna voglioso — si sperde tremante
per torti sentieri — con passo vagante
fra tema e desire — s'avanza e ristà;
e adocchia e rimira — scorata e confusa
de' crudi signori — la turba diffusa
che fugge le toghe — che sosta non ha.
Ansanti li vede — quai trepide fere
lucenti per tema — le calve criniere
le patrie galere — d’Italia stipar;
e quivi deposta — l'usata minaccia
la stolta superbia — la pubblica faccia
i complici ansiosi — ansiosi guatar.
E sopra i gementi — con avido brando
quai cani disciolti — correndo frugando
da ritta da manca — guerrieri venir:
li vede e rapito — d'ignoto contento
con l'agile speme — precorre l'evento
e sogna la fine — del duro servir.
Udite! Quei forti — che tengono il campo
che ai vostri tiranni — precludon lo scampo
son veri italioti — del piano padan:
sospeser le gioie — d'uffici lucrosi
assursero in fretta — dai campi operosi
chiamati repente — da squillo guerrier.
A torme di terra — passarono in terra
cantando giulive — canzoni di guerra
ma i ricchi opifici — pensando nel cor:
han carca la fronte — di torvi pensieri
han poste le selle — sui bruni corsieri
fur tutti a Pontida — che cupa sonò.
Ma tutti lo sanno — è l’anno mondiale:
un grido percorre — l’intero stivale
a unire ogni cuore — ne’ patri color:
e già “Forza Italia!” — è l’inno stranito
che il furbo politico — ha messo a partito
chiamando a dar voto — ai moti del cuor.
L’uguale sinistra — avvicenda la destra
la danza non cambia — la stessa minestra
gli antichi costumi — son duri a morir:
riapron le porte — ai vecchi dannati
son santi son martiri — perseguitati
che iniqua giustizia — volle colpir!
« Dell’Utri mafioso! » — Santoro fazioso
con Biagi e Luttazzi — è messo a riposo
l’Editto di Sofia — fa purga in tivù:
un solo padrone — controlla i mass media
danaro e potere — concentrano invidia
sull'uomo che aspira — a salire più su.
« Le toghe brandiscono — falci e martelli! »
si sguainano spade — s'incoccan quadrelli
schierate le parti — son pronte a pugnar:
si vedon le lance — calate sui petti
a canto agli scudi — rasente agli elmetti
si senton le frecce — fischiando volar.
« In Mediaset virtus » — « Fininvest insana »
lo scontro si alza — la gente si sbrana
prevalgon l'ingiuria — il colpo sleal:
ma è tutta una scena — pel popol balordo
di sotto'l baccano — v'è'l tacito accordo
di fare attenzione — a non farsi del mal.
E il premio sperato — promesso a quei forti
sarebbe o delusi — rivolger le sorti
d'un volgo straniero — por fine al dolor?
Tornate alla vostra — tivù spazzatura
alle opere soap — alla falsa cultura
bifolchi prognati — di servo stupor!
Il forte si mesce — col vinto nemico
col novo signore — rimane l'antico
l'un popolo e l'altro — sul collo vi sta.
Dividono i servi — dividon gli armenti
si posano insieme — sui campi cruenti
d'un volgo disperso — che nome non ha.
Il volgo disperso ritorna alla siesta,
distoglie l’orecchio, reclina la testa
ai catodi invasi di insulsi talk show,
colpito da novo e crescente torpor!
Inviati speciali — giullari serventi
di poco onorevoli — ricchi e potenti
baldracche rifatte — di falso turgor
ministri di culto — esperti d’occulto
politici e ladri — in cerca d’indulto:
è tutto perduto — perfino il pudor.
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:28
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:21
Inviato da: s_b_deraglio_meglio
il 28/05/2007 alle 11:48
Inviato da: Anonimo
il 28/05/2007 alle 11:29
Inviato da: Anonimo
il 20/05/2007 alle 01:23