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Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 24 Agosto 2006 da ladeadeiventi
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...SEMPLICEMENTE PADRI

 

 

 

Il tema della paternità è stato quanto mai ricorrente nelle pagine e nei convegni della nostra cultura: una riflessione che via via si è dispiegata con prospettive e interessi molteplici.

 

Qualcuno ha definito persino di vivere in una "società senza padri": un rilievo che per un verso è sembrato un grido d'allarme.

 

Ci si interrogherà, in prima istanza, sul senso o non senso della figura paterna, sulle sue fondazioni possibili, sui suoi intrecci tra natura e cultura, tra teologia e antropologia. Su questa base, ci si chiederà poi quale possa essere il ruolo della paternità nel contesto della famiglia contemporanea.La crisi del padre è posta in relazione alla figura affettiva della famiglia nucleare, strettamente connessa al mutato rapporto tra famiglia e società. La famiglia non è più ‘cellula della società’, elemento nucleare cioè del più generale rapporto sociale. È invece istituzione specialistica; ad essa sono affidati in esclusiva due compiti fondamentali: la socializzazione primaria del minore e la stabilizzazione emotiva dell'adulto.Ma cosa è cambiato? Il mondo.la famiglia, il senso del futuro. Il valore del passato, il senso del peccato e del dovere. La madre ha più certezze perché madre è tale in quanto li partorisce. Un padre, invece, deve accettarlo di essere, prendendosi cura,responsabilità,insomma la paternità è un fatto di cuore e di mente. Un tempo certi matrimoni costituivano sia per l’uomo che per la donna un inferno condannati a sopportarsi per il bene dei figli, dividendosi i compiti in cui la madre è l’amore mentre il padre è l’autorità.

Il nostro mondo invece è cambiato sotto ogni punto di vista in cui ci sono sempre più donne che crescono i figli da sole o perché sono divorziate o perché scelgono la maternità da single (ritenendo che possono fare a meno dell’uomo) facendo così scomparire la figura paterna.

Anche la rinuncia dei padri a cercare la gratitudine dei figli assume i colori del disprezzo nei loro confronti. Essi si accontentano di una certa compiacenza, che li rassicuri nella loro fuga da temute e ignote responsabilità. Ogni padre infatti ha una segreta paura del figlio. Le forme di tale paura sono meno appariscenti di quelle che assume la paura dei figli; ma non meno profonde

 

 

 
 
 
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Data di creazione: 12/10/2005
 

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