sempre me stessa
...ma in continua evoluzione...« ricominciare | serataccia... » |
favola?
prendete un rospo...decidete se farne un principe azzurro...e questi si trasformera' miracolosamente in cio' che avete desiderato...
la cosa ironica è che, quando questi era un rospo, non se lo cagava nessuno!...egli continuava imperterrito a vivere la sua umile esistenza nel suo piccolo stagno, con i suoi piccoli monologhi.. "cra, cra"...
...è quando poi lo fate diventare principe che son cazzi!!!.....vai con la competizione tra principesse...!!!"il rospo è mio!!!il rospo è mio!!!"
...il rospo, dal suo canto, non ricorda piu' di essere stato tale e si atteggia regalmente sino a scordarsi della principessina che ha avuto il coraggio di dargli il primo bacio (che coraggio!)
...e cosi' si innesca un meccanismo competitivo perverso per un fine (in questo caso il rospo) banale!
ho letto un articolo su un giornale che racconta di una nuova societa', nata da poco, che fornisce ad uomini bruttissimi la compagnia di bellissime ragazze.
attenzione...non per fare sesso (mestiere piu' antico del mondo)...ma perchè è stato scientificamente studiato che la donna bella, in compagnia maschile, provoca invidia alle altre donne presenti, e quindi competizione.
.... risultato: rendi psicologicamente affascinante il rospo che diventa un principe azzurro
... meditiamo gente...meditiamo...
![]() |
![](http://img107.imageshack.us/img107/9140/michy3vk1.png)
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Inviato da: kingle
il 31/03/2012 alle 16:10
Inviato da: philrep
il 03/01/2010 alle 19:34
Inviato da: cesarexxxxxx
il 03/01/2010 alle 18:07
Inviato da: De_Blasi.A
il 16/11/2008 alle 00:17
Inviato da: ventodamare
il 16/09/2008 alle 10:30