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L'Italia sarà un paese realmente libero solo quando la tv darà la parola ai barboni, a coloro che lavorano otto ore al giorno e guadagnano mille euro al mese, ai metalmeccanici che hanno la bocca tappata, le mani legate e non riescono più ad alzare le loro bandiere, alle prostitute venute dall'est, a tutti i bambini maltrattati e qualcuno avrà il coraggio di mandare a casa Bruno Vespa, Maurizio Costanzo, Mazza, Del Noce e tutti i giornalisti politicizzati, i cittadini potranno difendersi in casa propria, il Cagliari potrà rivincere lo scudetto e l'Osservatore Romano diventerà l'Osservatore del Vaticano.
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Nel mondo ci sono persone che da sole possiedono un patrimonio pari al Pil di uno Stato. Spesso le leggende personali raccontano che alcuni si sono arricchiti onestamente, addirittura in pochi anni. In molte fabbriche mensilmente, la somma complessiva degli stipendi di tutti gli operai è inferiore alla cifra guadagnata dal “padrone” nello stesso periodo. Ci sono dirigenti statali e privati che percepiscono uno stipendio dieci, venti, trenta, cinquanta volte più alto di quello di un qualsiasi impiegato. L’inferno non bisogna cercarlo altrove, per i poveri è già qui sulla terra. La vita è un inferno per tutti quelli che non hanno un lavoro, per le famiglie che finiscono i soldi il dieci di ogni mese, per i pensionati, per i precari, per gli ultimi. Per i precari una soluzione ci sarebbe: sposarsi con i ricchi, quelli sposati potevano pensarci prima! I sindacati dovrebbero difendere i diritti dei lavoratori e delle classi meno abbienti. Ogni due anni, quando va bene, altrimenti ogni tre, quattro firmano i contratti con le parti interessate e sono contenti di aver ottenuto un aumento medio di cento euro lordi in busta paga. Intanto le famiglie, solo per gli aumenti dei beni necessari ne spendono quasi duecento in più ogni anno.
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