DOMANDA
Di chi credi che siano i soldi nelle tue tasche? Se credi che siano tuoi ti sbagli perché sono di un istituzione privata: La Banca Centrale Europea S.p.A. alla quale corrispondi, con la maggior parte delle tue tasse ed imposte un vitalizio annuo, un interesse oggi pari al 3,5% su tutta la somma di moneta presenta sul mercato stimata attualmente per l’Italia intorno ai 1600 miliardi di Euro, ma potrebbero essere molti di più. COME E’ POSSIBILE TUTTO QUESTO? E’ interessante capire il meccanismo perverso di come ciò possa accadere perchè ti risveglierà da un sonno profondo che dura da più di 300 anni e che si può definire Medioevo Moderno o Neooscurantismo.
MECCANISMO PERVERSO
Immagina che lo Stato abbia bisogno di soldi, TANTI SOLDI. Domanda: Quanto pensi che costi alla Banca Centrale Europea S.p.A. stampare una banconota da € 50 ?
Risposta: 0,30 centesimi di Euro tra carta, stampa, inchiostro, mano d’opera e spese accessorie.
Domanda: Quanto pensi che paga lo Stato alla Banca Centrale Europea S.p.A. una banconota da € 50 ?
Potresti supporre che la paghi 0,30 centesimi di Euro + un modesto guadagno… Giusto? Sbagliato!
Risposta: Lo Stato la paga esattamente € 50 + interessi annui.
Domanda: Credi che cambi qualcosa per una banconota da € 100? Certo!
Risposta: Lo Stato pagherà quella banconota € 100 + interessi annui. Così vale per qualsiasi banconota “fabbricata” dalla carta straccia, o più tecnicamente “emessa”.
Domanda: Se è solo la Banca Centrale Europea S.p.A. autorizzata dalle leggi nazionali ed internazionali a battere moneta, come possiamo pagare gli interessi su banconote che ancora non esistono? Semplice!
Risposta: Con le tasse e rigenerando continuamente il prestito con la Banca Centrale Europea S.p.A.
COME SI FORMA IL DEBITO PUBBLICO
La BCE S.p.A. è una azienda privata che ha l’esclusiva di “fabbricare” da nulla le banconote (solo lei è autorizzata a farlo grazie al sostegno delle leggi nazionali ed internazionali degli Stati) per prestarcele e ci impone di pagare un interesse annuo che concretamente non esiste. Questo è la causa generatrice di tutti i malesseri sociali. Tra l’altro mette in passivo, nel suo bilancio, tutti i soldi fabbricati. Assurdo ma VERO.
LA FAVOLA
Ignoranza il paese degli ignoranti. C’era una volta sulla montagna del sapone un paese chiamato Ignoranza dove abitavano 10 paesani. Gli ignoranti erano gente semplice dedita all’agricoltura e all’artigianato. Questi paesani però avevano un grande problema da risolvere nel loro paese. Non riuscivano mai a soddisfare a pieno i loro scambi di beni e servizi. Il baratto era l’unico sistema che conoscevano. Matteo che aveva la gallina e voleva il pesce doveva andare da Marco che aveva il pesce ma Marco voleva il formaggio e il formaggio lo faceva Luca e costui invece aveva bisogno del latte di Giovanni. Insomma questi poveri paesani non riuscivano mai a completare le loro esigenze. Un giorno ad Ignoranza arrivò un uomo da una città lontana. La città Sapienza. Era un uomo che nascondeva in se grandi segreti. Si chiamava Sig. Bancotico ed era stato cacciato da Sapienza perché giudicato di avere un animo cattivo. I paesani di Ignoranza, non conoscendo il suo passato, accolsero benevolmente lo straniero ospitandolo nelle loro case. I paesani erano tutti affascinati dal suo modo di parlare, dal suo comportamento affabile, dai suoi modi cortesi e dalla sua capacità intellettuale di risolvere i problemi di tutti. Un giorno i paesani gli proposero di risolvere il loro più grande problema. Il baratto. Il Sig. Bancotico si rivelò subito adatto per trovare la soluzione e si mise subito all’opera “stampando dalla carta straccia” le banconote e chiamandole Euro. L’astuto personaggio, simulando un opera di beneficenza chiamata progresso, distribuì 1000 Euro ciascuno per un totale di 10.000 Euro al fine di facilitare gli scambi di beni e servizi dei paesani. Lui conosceva bene il meccanismo perverso come conosceva bene l’ingenuità di quei paesani. Gli ignoranti erano tutti contenti e non vedevano l’ora di sperimentare le banconote nei loro scambi, al che chiesero al Sig. Bancotico cosa volesse in cambio per il servizio reso. E lui rispose: “ sciocchini, ma non volevate farla finita con il baratto? Oggi dovete scambiare i vostri beni e servizi solo con le banconote”. Così chiese in cambio per il suo servizio un interesse annuo del 3,5 % più la firma di un contratto per garantire tutto il denaro prestato con le proprietà degli ignoranti. I paesani accettarono di buon occhio il suo intervento e cominciarono a sperimentare l’idea dell’astuto Bancotico che inizialmente funzionò alla perfezione e gli scambi di beni e servizi erano notevolmente agevolati. Alcuni paesani però, cominciarono a riflettere su una cosa importante. Il tasso d’interese. Si domandarono: Se ognuno ha ricevuto € 1000 per un totale di € 10.000 come possiamo pagare 350 Euro di interesse del 3,5% del tasso d'interese? Qui a Ingnoranza esistono solo 10.000 Euro e non10.350. Solo il Sig. Bancotico è il proprietario delle banconote, noi non abbiamo dei nostri soldi, noi non emettiamo banconote, come facciamo a darglieli? Così i paesani ignoranti presi da questo interrogativo si rivolsero nuovamente al Signor Bancotico. L’astuto personaggio allora rispose: “Amici miei, non preoccupatevi. Io non vi domanderò tutta la cifra, ma solo l’interesse, solo € 350 e anche se non posso cancellare il vostro debito, se sarete puntuali nel pagare gli interessi, io non mi riprenderò indietro il capitale e non userò il contratto per togliervi le vostre proprietà. Iniziate a tassarvi e chi più guadagna più deve pagare, e se avete bisogno di un altro prestito per pagare il mio interesse, io ve lo concederò; lo andremo ad aggiungere al primo prestito e mi pagherete l’interesse l’anno prossimo. Così gli ignoranti tornarono felici e contenti a fare i loro maldestri affari. Non curanti che ogni anno l’astuto Bancotico aveva sempre più potere sulle loro vite. Gli ignoranti partecipavano inconsapevoli alla ricerca di innovativi mezzi per produrre di più. Inventarono tante macchine automatiche per facilitare il lavoro ed aumentare il loro fittizio benessere, industrializzandosi. Abbandonando e trascurarando la natura che li aveva sostenuti fino ad allora. Violentandola e depredandola delle sue ricchezze, tanto erano presi dalla loro smania di produrre, noncuranti che più producevano e più s’indebitavano con il Sig. Bancotico. Con il passare del tempo a Ignoraza la vita peggiorava e anche se i prodotti aumentavano gli scambi diminuivano perchè i paesani si preoccupavano di mettere da parte i soldi da versare per l’interesse annuo che erano sempre di più. Ormai la sofferenza e le discordie tra i paesani erano all’ordine del giorno ed il malcontento dilagava. Non sapevano più chi erano e da dove venivano. La loro realtà era diventata completamente astratta e si era trasformata nella loro più torrida prigione. Isolandoli sempre di più gli uni dagli altri. Erano diventati degli schiavi che si credevano liberi.
COS’E’ IL SIGNORAGGIO?
Questa è la domanda principale a cui nessuno o pochissimi sanno rispondere in maniera semplice. Per iniziare il discorso si usa la classica definizione tecnica: signoraggio = valore nominale - valore intrinseco ossia la differenza tra quanto costa creare una moneta (valore intrinseco) e quanto il Signore vuole farla valere (valore nominale o di facciata). Con il passaggio dall’oro alla carta, per mezzo della Banca d’Inghilterra fondata nel 1694 che fu la prima a stampare banconote, il valore intrinseco lasciò il posto al valore di scambio. Una moneta d’oro o d’argento è un oggetto di valore anche senza conio. La banconota invece è solo un pezzo di carta. E’ per questo motivo che gli Stati Uniti nel 1971 chiusero gli accordi di Bretton Woods sganciandosi dalle riserve d’oro custodite nella Federal Reserve di Forte Knox. Ormai il dollaro che quotava il petrolio era la moneta più convenzionalmente accettata dalle popolazioni mondiali. Per indebitarle bastava sfornare dollari freschi di stampa.
LE BANCHE MOLTIPLICANO LA MONETA.
Nella nostra società moderna oltre ad esistere personaggi come il Sig. Bancotico della favola ne esisto altri a lui assoggettati: Le banche dove custodiamo i nostri risparmi. Queste banche ricevono il denaro dei risparmiatori per prestarlo ai debitori. Con quest'attività di intermediazione del credito, le banche creano nuova moneta. Ad illustrare questo meccanismo basta un semplice esempio. Ammettiamo che un risparmiatore versi sul suo conto in banca 20.000 Euro in banconote. Questo versamento non modifica la quantità di moneta presente nel sistema economico. Le banconote non si trovano più in circolazione, bensì nella cassaforte della banca. I 20.000 Euro, tuttavia, sono accreditati sul conto del risparmiatore. Per la banca non ha senso lasciare il denaro in cassaforte. Perché non prestarlo, esigendo un interesse? Ecco che un'azienda ha bisogno di denaro per un nuovo impianto elettronico. Con un credito, la banca le presta 16.000 dei 20.000 Euro che il risparmiatore ha versato. L'importo è accreditato sul conto dell'impresa. Cosa significa questo per la quantità di moneta? Sul conto del risparmiatore continuano a figurare 20.000 Euro. L'impresa debitrice dispone di 16.000 Euro. La quantità di moneta è quindi aumentata di 16.000 Euro. Se ora l'impresa si serve del credito per comprare nuovi apparecchi e il venditore versa l'importo ricevuto in contanti sul proprio conto, la banca ne cederà di nuovo una parte in credito. La quantità di moneta aumenterà un'altra volta. In questo modo, la creazione di moneta prosegue. Grazie alla favola: Ignoranza ed il paese degli ignoranti, è chiaro ora capire chi ci guadagna; dal momento che moltiplicando la moneta che non esiste noi ci indebitiamo sempre di più. Tutte le Banche Centrali del mondo S.p.A. e le organizzazioni di banche, di finanziarie e di Multinazionali assoggettate ad esse sono il vero male moderno. Una filiera di avidi e loschi individui sostenuti dalla giurisdizione che i governi hanno creato per essa. In parole povere i nostri politici non sono altro che i camerieri di questo potere. Drenano con le tasse il nostro sangue portandolo in un vassoio d’argento a questi oscuri vampiri.