Creato da PerUnaNotteDiPiacere il 28/12/2005

la moscacieca

In quest'epoca di repentini cambiamenti vivere è come andare un pò alla cieca. Gli interrogativi si mescolano alle emozioni cercando nel pensiero le direzioni da seguire. Un Blog per delineare e fotografare le rotte collettive.

 

 

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SEC: Sistema Evoluto di Colonizzazione

Post n°220 pubblicato il 05 Marzo 2007 da PerUnaNotteDiPiacere
 

Ormai è ovvio (ma non per tutti) come funziona il sistema mondiale occidentale e come funziona la neo colonizzazione che questo sistema mette in atto verso il popolo che vuole assoggettare.
Tutto si base su due strutture organiche separate tra loro ma unite dalla materia giuridica.
La prima è una struttura pubblica denominata “democrazia” che apparentemente offre immaginela sovranità al popolo e la seconda è una struttura privata “ Banca Centrale S.p.A.”  che effettivamente detiene il potere. Entrambe le strutture sono le colonne portanti del sistema moderno di colonizzazione dei popoli. In sostanza appartengono allo stesso gruppo di menti che manipolano le masse mondiali.
Una volta era più facile imporre il potere sui popoli: Regni, Imperi, Dittature e Regimi manifestavano tutta la loro prepotenza sulle masse ma le masse a loro volta sapevano chi era il loro nemico e alla fine riuscivano a liberarsi dal loro oppressore… Mussolini, Hittler, Regno di Francia e la rivoluzione la dicono lunga in merito.
Oggi, invece, il sistema è finemente elaborato e studiato ad oc per la manipolazione delle singole menti. Il regista non è mai un personaggio pubblico ma al contrario un entità ben nascosta agli occhi della massa, quindi le popolazioni per scorgere la verità devono necessariamente fare uno sforzo maggiore per andare oltre le illusioni e rompere l’incantesimo che le tiene imprigionate in una libertà indecente.

La conversione al Sistema Evoluto di Colonizzazione avviene sempre attraverso la democratizzazione di un area geopolitica. L’impianto democratico serve da apriporta all’impianto finanziario. La Democrazia con i suoi politici di parte legifera a favore di un istituzione privata (Banca Centrale) autorizzandola ad emettere denaro stampato dalla carta straccia che poi presterà alla democrazia medesima indebitandola in eterno attraverso il SIGNORAGGIO (la vera palla al piede di una popolazione schiavizzata). In questo modo il popolo crede di aver raggiunto una posizione di dignità ma in realtà si trova in una prigione invisibile che lo priva di tutte le sue ricchezze attraverso un sistema tributario ingiusto che tenderà a rastrellare gli interessi del debito attraverso le tasse. Ora, detto questo, come si può credere che l’informazione nei paesi occidentali sia libera?
E’ bene sapere che tutta l’informazione mondiale è filtrata e supportata da agenzia di propaganda e di pubbliche relazioni esperte di comunicazione per il raggiungimento di consensi, ricordando che il raggiungimento di un consenso è una questione prettamente emotiva e quindi un esperto di comunicazione è un esperto dell’emotività altrui.
Questi team di persone, alla mercè della SIGNORAGGIOCRAZIA, pianificano quali notizie rendere note e soprattutto come, al fine di manipolare l’opinione pubblica sul piatto della bilancia della democrazia con l’unico scopo di rimanere in sella sulle popolazioni sottomesse... magari cambiando i governi "democraticamente".

L’opinione pubblica è fondamentale per la stabilità di questo sistema. Tutto il settore giornalistico quindi è marcio già alla sua radice se pur con elementi in buona fede od inconsapevoli. Oggi questa situazione è diventa sempre più evidente basti osservare i giornalisti dei nostri principali telegiornali che assomigliano sempre di più a dei presentatori di televendite che mirano in continuazione a sollevare ondate di emotività con argomenti di cronaca toccanti come per esempio i recenti casi di eutanasia e pedofilia, nascondendo altresì notizie importanti come il finanziamento bellico attraverso il TFR.  Oppure si tende con il linguaggio verbale e delle immagini a far passare dei messaggi distorti come per il caso della Base Americana di Vicenza. Insomma chi non accetta la cultura della guerra e giustamente protesta contro il governo per le sue scelte accondiscendenti all’ampliamento della base militare viene etichettato come un “estremista radicale” respinto dalle " forze dell'ordine " quasi come una sorta di terrorista per la società, capovolgendo in modo palese le figure dei buoni con quelle dei cattvi. Mentre nella stessa notizia si ricorda che gli Stati Uniti a suo tempo ci hanno “liberato” dalla dittatura e ci hanno resi un paese democratico e quindi non possiamo sottrarci agli impegni presi con il patto atlantico… insomma viene sollevato nell’animo umano della popolazione l’emozione del senso di colpa.
Tutto questo accadde attraverso la scatola magica chiamata televisione che crediamo come l’unico punto di riferimento per rimanere in contatto con la realtà… ma quale realtà?
E’ ovvio che non stò facendo dell’antiamericanismo o dell'antistatalismo, gli americani per me sono un popolo come lo sono gli italiani e come lo sono molti altri popoli sottomessi ad un forte potere occultato nel mondo privato dell’alta finanza, delle multinazionali, della politica da bordello e del giornalismo dei venduti senza palle… 
Come ritengo che un poliziotto che fa parte delle "forze dell'ordine" sia un uomo come molti che cerca solo di portare a casa la sua pagnotta nel sonno della sua vita, simile alla vita di molti suoi concittadini addormentati e schiavi del sistema... Tutto qui!

 
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"... un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio.
Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?'
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato. Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.
Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto.
Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato? domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti, concluse il più Saggio dei saggi. Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino."

tratto dall'Alchimista:
di Paulo Coelho

 
 
 

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