la moscacieca
In quest'epoca di repentini cambiamenti vivere è come andare un pò alla cieca. Gli interrogativi si mescolano alle emozioni cercando nel pensiero le direzioni da seguire. Un Blog per delineare e fotografare le rotte collettive.
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Il ministro della pubblica istruzioni Giuseppe Fioroni vuole mettere i puntelli su internet.
In una sua dichiarazione ha detto: è ipocrita avere una censura sui film vietati ai 14 e ai 18 anni quando poi in rete c'è di tutto e di più”.
L’onorevole personaggio mira ad un provvedimento che dovrebbe essere preparato di concerto con il ministero di Grazia e Giustizia e dovrebbe modificare la responsabilità dei gestori della rete rispetto alle immagini e ai contenuti messi on line.
Questa sua iniziativa prende corpo dalle ultime vicende di cronaca nelle quali un gruppo di ragazzi di una scuola torinese hanno partecipato alle percosse di un giovane disabile in un aula pubblicando successivamente su google un video delle loro spavalderie.
I funzionari di Google Italia tra l’altro sono stati accusati di concorso in diffamazione aggravata per aver omesso gli opportuni controlli nelle pubblicazioni.
Controlli a dir poco assurdi per i parametri di internet che nasce come spazio di comunicazione libero e aperto a tutti.
Il gruppo di lavoro del ministro in questione sarebbe già operativo e stà studiando la materia per preparare un provvedimento legislativo “unico al mondo” che il governo potrebbe approvare entro Natale e poi passare al voto del Parlamento.
Il teorico obiettivo è quello di tutelare l'accesso ai minori a tutto ciò che possa provocare danni alla loro formazione e al loro sviluppo.
I gestori della Rete devono avere maggiori responsabilità nel controllare quanto viene pubblicato su siti e portali ai quali i giovani possono accedere liberamente.
A però… a me invece sembra un principio di destabilizzazione del sistema internet.
Un mettere le mani su qualcosa che fa paura e gola a molti.
Bene caro Ministro del mio stivale,
ma si rende conto del paradosso che vuole mettere in piedi?
1) Lei deturpa la responsabilità umana ai genitori di educare i figli al sano utilizzo di un mezzo di comunicazione. Intromettendosi nelle faccende famigliari. E questo non credo che sia istruttivo, per me.
2) Lei non tiene conto minimamente che il sistema cosi com’è ha permesso di scoprire una vicenda che altrimenti non si sarebbe mai scoperta, evidenziando tra l'altro un comportamento sociale giovanile.
Ma faccia il suo lavoro e vada a cercare quei professori che erano distanti dalle vicende interpersonali degli scolari piuttosto di rompere la palle a milioni di persone che apprezzano internet per ciò che è.
3) Domanda: Secondo lei, se il suo provvedimento “Filtro” fosse stato già attivo, chi avrebbe garantito che il disabile in questione sarebbe riuscito ad uscire dalle grinfie dei suoi aguzzini?
4) Domanda: Quei giovani spavaldi avrebbero pubblicato il video sapendo l’esistenza dei controlli?
5) Domanda: E se pure lo avessero pubblicato chi avrebbe garantito che il servizio di controllo ( in una situazione di completa oscurità, rispetto agli utenti di internet) non avesse fatto il suo dovere omettendo di intervenire nella questione sociale citata?
6) Domanda: Chi garantisce noi utenti, non potendo più vedere tutto, che il sistema di controllo non filtri cose per noi d'interesse pubblico e sociale?
Io credo che Internet è nato libero e tale deve restare per garantire lo sviluppo di quell’educazione che nasce dall'interazione comunicativa tra individui diversi e che nessuna istituzione può garantire, figuriamoci un ministro di pubblica istruzione come lei che con questi esempi si battezza ignorante dell’anno.
Io dico basta a queste figure ipocrite che altezzosamente presumono di tutelarci con dei meccanismi di difesa osceni. Alimentando le paure e le preoccupazione. Facendoci sentire come dei bambini stupidi che hanno sempre bisogno della mamma e del papa.
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IL SEGRETO DELLA FELICITA'
"... un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio.
Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?'
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato. Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.
Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto.
Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato? domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti, concluse il più Saggio dei saggi. Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino."
tratto dall'Alchimista: di Paulo Coelho