Buooooooooooooooongiorno !
Non so come cavolo mi sia venuta in mente questa cosa (non chiedetemelo, entrare nella mia mente è più difficile di quel che si crede :p), ma stamattina mi sono svegliata con l'idea della "scacchiera" o.o
Probabilmente è l'assenza di cibo a farmi questo effetto...ma forse non è poi così male, visto che in tre giorni ho perso 1,5 kg!!
Quindi, dicevo...saranno le paranoie per la fame, boh ! Ma comunque mi è venuta in mente quest'idea. Qualcuno di voi sa giocare a Scacchi? O, almeno, sapete quali sono tutti i pezzi? Io non sono una proprio espertissima, ma mi piace giocarci a volte...secondo me è uno dei giochi che fa sviluppare meglio la logica e il ragionamento. Più di molti altri che hanno inventato ultimamente, "elettronici". Insomma, partiamo dall'inizio, con i primi due punti: 1) la Scacchiera è una base di gioco quadrata, 8x8; 2) i pezzi sono bianchi e neri, disposti uno contro l'altro sulle caselle alternativamente dipinte degli stessi colori. Le pedine, in totale per ogni giocatore, sono: 8 Pedoni, 2 Torri, 2 Cavalli, 2 Alfieri, 1 Regina e 1 Re. I Bianchi muovono sempre per primi.
E con questo sappiamo almeno le basi di cosa stiamo parlando!
Ma non è una lezione di Scacchi, quella che voglio fare (vi consiglio di andarvela a cercare da un'altra parte, perchè è veramente un bel gioco!)...nonostante questo, per spiegare quello che vorrei, ho bisogno di dirvi come si muovono i pezzi:
- il Pedone si muove in avanti di 2 caselle solo la prima volta e poi sempre di 1, mangia in diagonale;
- la Torre muove quante caselle vuole in orizzontale e verticale;
- il Cavallo muove a "L", cioè 2 caselle dritte e 1 a destra o a sinistra, a seconda di dove vuole arrivare;
- l'Alfiere muove in diagonale di quante caselle vuole;
- la Regina muove dove vuole e di quante caselle vuole;
- il Re muove dove vuole, ma di 1 casella per volta.
Detto questo... E se utilizzassimo i pezzi degli Scacchi come base per il nostro comportamento? Se ognuno di noi fosse proprio come un pezzo degli Scacchi? Una sorta di "Antropologia Scacchistica"
Ad esempio, si potrebbe seguire uno schema di questo genere:
- il Pedone è quella persona che va veloce all'inizio e poi rallenta, quella che crede di poter fare chissà cosa, ma poi si rende conto di essere piccola piccola, di fronte alle mille persone del mondo (o della Scacchiera );
- la Torre mi sembra una persona "rigida" e determinata, una di quelle per le quali è tutto bianco o tutto nero (per rimanere in tema!);
- il Cavallo è una di quelle persone che aggirano gli ostacoli, "saltandoli" e sperando di poter andare avanti in questo modo;
- l'Alfiere agisce per "vie traverse", non prende di petto i problemi, ma cerca di arrivarci "colpendo" - ad esempio - le persone che ci sono intorno ad essi;
- la Regina è la tipica persona che si crede di poter fare quello che vuole e arrivare dove vuole, anche se, in fondo in fondo, tiene sempre a qualcuno, a parte i suoi obiettivi;
- il Re mi dà l'idea di essere quello solitario, quello a cui tengono tutti eppure si ritrova sempre da solo, non può fare che un solo passo, senza gli altri, ha sempre bisogno di qualcuno al suo fianco che lo protegga.
Lo so, è un discorso un pò contorto... u.u E non so neanche se sono riuscita a spiegarmi... Voi che ne pensate? Vi rispecchiate in uno di questi "pezzi"? :)
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trampolinotonante il 28/09/12 alle 08:52 via WEB
Come avevo anticipato, ritorno sul tema del post. Ringrazio la gentile " bambolinadgl" per le espressioni di stima nei miei riguardi. Immeritate!!! Veniamo alla partita a scacchi del Film " IL SETTIMO SIGILLO" di Bergmann. Film che ti invito a visionare poichè affronta uno dei più grandi misteri della vita, se non il più grande: il dubbio di ciò che che c'è dopo, il nulla o qualcosa?? Quindi la capacità dell'uomo di non cedere di fronte alla paura della fine, ma di vendere a caro prezzo ciò che è inevitabile ovvero : " D'accordo , cara Morte, vieni pure a prendermi , ma non perchè lo hai deciso tu, ma perchè sono io che detto le regole barattando la vita di due persone innamorate, destinate anch'esse a morire, con la mia!!". Ti racconto per sommi capi la trama, qiutandomi con quel che ho trovato. Il film ha un'ambientazione medioevale.
In una Scandinavia dove imperversano peste e disperazione - torna dalle crociate in Terra Santa il nobile cavaliere Antonius Block. Sulla spiaggia, al suo arrivo, trova ad attenderlo la Morte che ha scelto quel momento per portarlo via. Il cavaliere decide di sfidarla a scacchi. La partita si svolge in un contesto itinerante nel corso di vari incontri tra Block e la Morte. Vengono visitati vari luoghi.
Antonius ed il suo scudiero Jons, attraversando la Scandinavia, incontrano molte persone, le quali, prese dalla paura della morte, si sottopongono a violente pratiche , taluni per l'espiazione dei propri peccati ed altri che inseguono gli ultimi piaceri prima della fine.
Il cavaliere s'imbatte anche in una famiglia di saltimbanchi, che sembrano non accorgersi della tragedia che li circonda, uniti solo dall'amore reciproco e da un sincero rispetto. Questo incontro aiuterà Antonius a ritrovare la fede e l'unione con Dio. Ecco la grande mossa a scacchi di Anhtonius: egli accetta di morire sacrificandosi per la coppia di innamorati. Quindi è lui che con la sua mossa toglie alla Morte il provilegio del potere sulla vita, imponendole la sua scelta ovvero: accetto di morire ma salvo dalla morte due giovani che si amano.
La morte non vince la partita con Antonius ad armi pari. È infatti Antonius che lascia la possibilità alla morte di modificare la disposizione dei pezzi sulla scacchiera; infatti, con un movimento del braccio, il cavaliere colpisce intenzionalmente la scacchiera facendo cadere alcuni pezzi, che la morte sposterà in maniera tale da poter vincere. Tutto ciò per lasciare la possibilità all'attore ed alla sua famiglia di scappare. Il cavaliere invece raggiungerà il suo castello, dove si ricongiunge con la moglie e dove gusta un ultimo banchetto con i suoi compagni di viaggio (il fido scudiero, la cuoca che questi ha salvato, un fabbro e sua moglie), prima che la morte venga a prenderli, accompagnata dalle parole con cui si era aperto il film.
Più che il tema del trapasso, questo film ci pone di fronte ad un interrogativo più grande, e cioè il rapporto tra l'uomo e l'Onnipotente, di fronte alla caducità della vita, attraverso un percorso che porta il protagonista a confrontarsi con la paura e la disperazione degli uomini di fronte alla morte, un timore che è anche sinonimo della mancanza di fede.
Secondo un'interpretazione il messaggio del film è che la fede vince anche la morte,
I personaggi centrali del film sono il Cavaliere che possiede la fede ma è assalito dal dubbio e lo scudiero materialista e indifferente. Il Cavaliere, che ritorna deluso dalla Crociata, attraversa un periodo di crisi e confidandosi con il monaco, che in realtà è la Morte travestita, dice che il suo cuore è vuoto come uno specchio, pieno di paura e indifferenza verso i suoi irriconoscibili simili e alla domanda della Morte: "Non credi che sarebbe meglio morire?" il Cavaliere risponde che l'iignoto lo atterrisce e che vorrebbe avere la certezza dell'esistenza di Dio perché se Dio non esiste l'intera esistenza è un vuoto senza fine. Scusa, cara Calliope, questa mia voglia di essere più preciso e di entrrare con più riflessione nel significato del tuo bellissimo post. Spero di non averti annoiata. tt
(Rispondi)
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il 19/02/2013 alle 11:19
Inviato da: panpanpi
il 01/01/2013 alle 11:22
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