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Verona: Una sigaretta "Nera" 

Post n°618 pubblicato il 04 Maggio 2008 da hesse8

Sicurezza: neonazisti veneti dietro l'aggressione di Verona Ventenne confessa, altri due espatriano

neonazisti, foto web (Indymedia)
neonazisti italiani
Aveva
fatto impressione per la futilità: un'aggressione che ha ridotto un
ragazzo in coma per la richiesta di una sigaretta. Persino il Vescovo
di Verona era inorridito. Ma la verità che è emersa domenica non è meno
orribile. È stata un'aggressione neonazista. Nicola Tommasoli, 29 anni,
è stato aggredito la sera del Primo Maggio da una banda di naziskin.
Uno di loro, stretto dagli investigatori, ha confessato domenica
mattina. Ha 20 anni, della Verona "bene" e alla fine si è costituito
alla Digos della Questura di Verona.Nicola Tommasoli, il 29enne, disegnatore industriale di Negrar è ancora in coma all'ospedale di Verona.La
questura, che sottolinea come sia stata la «pressione investigativa» a
convincere il giovane a costituirsi, non conferma le indiscrezioni
secondo cui il 20enne apparterrebbe ad ambienti di ultras neofascisti.
Nella nota però si sottolinea come sia stata «decisiva» ai fini della
svolta nell'indagine «l'individuazione degli ambienti in cui gravitano
i presunti responsabili dell'aggressione», operata dalla Digos della
Questura di Verona, «che già lo scorso anno si era occupata
proficuamente del fenomeno delle aggressioni nel centro storico
veronese», che era stato centro di svariati episodi di stampo razzista.In
particolare, proprio la Digos veronese nel giugno dello scorso anno
aveva portato a termine una operazione che aveva portato all'iscrizione
nel registro degli indagati di 17 ragazzi tra i 17 e i 25 anni accusati
di aver compiuto almeno una dozzina di aggressioni in città a partire
dal marzo 2006 fino al giugno 2007. I 17 indagati avrebbero compiuto
per più di un anno aggressioni di stampo razzista in centro città e
avevano come luoghi di ritrovo i bar tra piazza Erbe e corso Portoni
Borsari. Dalle perquisizioni emerse che erano legati non direttamente a
Forza Nuova ma alla formazone Veneto Fronte Skinheads. Molti dei quali
sono in effetti ultras del Verona.Uno delle loro attività
principali è «la caccia al diverso». È infatti emerso che le vittime
della banda non erano solo extracomunitari ma tutti coloro che in
qualche modo venivano visti come non omologabili con le loro idee. A
conferma di ciò, le indagini avevano consentito di accertare violenze
nei confronti di un giovane che indossava una felpa del Lecce e di due
ragazzi appartenenti al centro sociale Chimica, aggrediti a colpi di
spranga. Ancora, la banda sarebbe stata responsabile di un'aggressione
ad un giovane seduto sulle scalinate di piazza Erbe, colpevole di
danneggiare l'immagine di Verona «città di classe». Nel corso delle
perquisizioni effettuate un anno fa nelle abitazioni degli indagati, la
polizia trovò cinghie, manganelli telescopici ma anche cassette video e
dvd che contenevano immagini di pestaggi e documenti e materiale del
Veneto Fronte skinheads.

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