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Fiat: Avvisati da 1 sms 2000 lavoratori/cii a casa

Post n°873 pubblicato il 19 Marzo 2009 da hesse8

 

Fiat Pomigliano, avvisati con sms e a turno iniziato che oggi non si lavora

"Senza lavoro" la motivazione. Oltre 2000 operai mandati a casa e niente paga

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Diritti, tutele, Statuto dei lavoratori, rispetto, dignità delle persone, sono tutti concetti e categorie prive di senso ed ignorate nei confronti dei lavoratori della Fiat auto di Pomigliano d'Arco che questa mattina sono stati avvisati mentre erano già al lavoro del fatto che oggi non si poteva assemblare e quindi tutti a casaI dirigenti della Fiat hanno comunicato alle Rsu  e agli operai (2100) che per oggi era sospesa la produzione dell'Alfa 159. Ieri, per la catena di montaggio dell'Alfa 147, i sindacalisti avevano ricevuto un sms con il quale si comunicava che alle 6 non partiva la produzione. Si tratta di una vera e propria aggressione nei confronti del lavoro, nello spregio assoluto della dignità e dei diritti delle persone.
Se ieri erano partiti alcuni sms, oggi gli operai sono stati fatti entrare nello stabilimento e poi intorno alle 10,00 l'azienda ha annunciato il “senza lavoro”, cioè poiché mancavano i cablaggi non si poteva lavorare, quindi tutti fuori e giornata di lavoro non pagata.
Gerardo Giannone, operaio comunista della Fiat auto di Pomigliano, ci ha spiegato come «con il “senza lavoro” non siamo coperti nemmeno dalla cassa integrazione. Avvisarci la mattina stessa è diventata ormai una prassi da parte dell'azienda, da qui l'indignazione e la rabbia che anche questa mattina hanno assalito gli operai». Sebastiano D'Onofrio, rappresentante sindacale della Fiom, racconta così l'accaduto: «I capi-reparto hanno detto di tornare a casa, senza dare alcuna spiegazione sul perché della sospensione. Le Rsu e le segreterie sindacali, invece, hanno ricevuto un sms di comunicazione dal gruppo dirigente, dopo che quasi tutti i lavoratori erano già stati informati». Non si hanno notizie più chiare sulla ripresa o meno della produzione, oggi infatti doveva essere il penultimo giorno di produzione dell'Alfa 159, da lunedì, infatti, si passa dalla padella nella brace con un periodo di cassa integrazione che dovrebbe terminare il 20 aprile.
Inoltre a Pomigliano è crisi da oltre un anno, vista la produzione di auto costose e non a basse emissioni, quindi un mercato per il quale la crisi è amplificata. L'indotto è allo stremo e le piccole imprese fornitrici di materiali per l'assemblaggio non ricevono i soldi da mesi e  così bloccano le forniture. Secondo Giannone «sarebbe necessario che le istituzioni intervenissero. La Regione invece di spendere 190 milioni di euro per la formazione rivolta agli operai in cassa integrazione, che andrebbero a percepire tra i 200-300 euro per qualche mese, dovrebbe chiedere ed intervenire per una riconversione della produzione ed un rilancio dell'industria. Non abbiamo bisogno di assistenza ma di far ripartire il lavoro». Per Terenzio Del Gaudio, responsabile Lavoro Pdci-Campania, «la situazione è difficile e le promesse per cambi di produzione e riconversioni sembrano ogni giorno più aleatorie. Per la produzione di auto ecocompatibili si parla di tempi lunghissimi, mentre l'altra ipotesi avanzata è quella che a Pomigliano dovrebbero realizzarsi le produzioni in eccesso negli stabilimenti di Melfi e Cassino. Ma si capisce che nella situazione attuale di crisi non ci sono produzioni in eccesso».


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