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In Sardegna morire di lavoro

Post n°922 pubblicato il 27 Maggio 2009 da hesse8

Tre morti alla raffineria Saras, in migliaia al presidio: sciopero di 8 ore


Un migliaio di persone stanno presidiando da poco dopo le 7 i cancelli della raffineria di Saras di Sarroch (Cagliari), su cui sono state legate tre rose rosse e tre rose bianche in omaggio e ricordo dei tre operai di un'impresa d'appalto morti ieri in una cisterna mentre erano impegnati in un intervento di manutenzione programmata. Nella zona industriale è in corso lo sciopero di otto ore proclamato da Cgil-Cisl-Uil che hanno indetto per la settimana prossima un'assemblea nello stabilimento per discutere di sicurezza e infortuni.

Il giorno dei funerali (che non è stato ancora fissato, in attesa dell'esame autoptico) ci saranno altre quattro ore di sciopero per permettere ai lavoratori di partecipare al rito che si svolgerà a Villa San Pietro, il piccolo paese confinante con Sarroch dove vivevano le vittime. Nel piazzale della Saras, oltre a lavoratori e rappresentanti sindacali, c'è qualche amministratore e politico, ma nessuna bandiera, né comizi.

Il presidio - hanno annunciato i sindacati - si protrarrà per tutto il giorno, mentre l'astensione dal lavoro sarà di otto ore. I corpi dei tre, morti per asfissia o per aver respirato un gas nocivo in un accumulatore di gasolio svuotato per manutenzione, sono stati portati via dallo stabilimento ieri sera, dopo un lungo sopralluogo cui hanno partecipato anche carabinieri e vigili del fuoco. Stamane è prevista un'ulteriore verifica sull'area dell'incidente affidata alla squadra di specialisti del nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico).

Sono diversi gli aspetti da chiarire: se il mega-serbatoio fosse stato adeguatamente bonificato da residui di anidride solforosa prima della manutenzione; se la squadra di tecnici esterni avesse i permessi per procedere all'operazione di routine di pulizia; se i tre indossassero gli appositi segnalatori della presenza di C02 e H2S nell'aria. La procedura non prevede l'uso di mascherine di protezione né, d'altra parte, quella antipolvere indossata dal terzo operaio entrato nella mega-cisterna per soccorrere i due compagni rimasti all'interno è servita a salvargli la vita. Elementi importanti emergeranno dall'autopsia affidata al medico legale Roberto Demontis.

I carabinieri dovranno ascoltare anche Gianluca Fazio, 31 anni, residente a Capoterra, l'unico sopravvissuto della squadra della Comesa srl di Sarroch all'incidente di ieri. Il giovane è ricoverato in osservazione all'ospedale San Giovanni di Dio. Intanto, ieri a tarda sera, Gian Marco e Massimo Moratti, proprietari della Saras, hanno incontrati i rappresentanti sindacali dei chimici nello stabilimento.

È stata rinviata, intanto, la seduta solenne del Consiglio regionale della Sardegna prevista per domani per celebrare il 60esimo anniversario della prima seduta dell'Assemblea. «In un momento come questo», ha spiegato la presidente Claudia Lombardo, «in cui il nostro popolo è affranto per la perdita di tre lavoratori. Il Parlamento sardo esprime cordoglio e in silenzio si stringe idealmente alle famiglie degli scomparsi».

 
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