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Messaggi di Settembre 2011

Gli operai della multiservizi di Catania in lotta

Post n°1272 pubblicato il 25 Settembre 2011 da hesse8

I LAVORATORI DI CATANIA MULTISERVIZI OGGI IN PIAZZA

Oggi, 24 settembre 2011 a Catania le lavoratrici ed i lavoratori di Catania Multiservizi, ivi compresi quelli passati alla multinazionale Dussmann, sono scesi in piazza per manifestare per il pane e per il lavoro contro chi nega loro i diritti acquisiti e sanciti dalle norme e dai contratti. Circa duecento manifestanti hanno contestato con un presidio in Piazza Duomo e successivamente con un corteo che ha raggiunto il Palazzo della Prefettura, le politiche sociali, dei servizi e quelle scolastiche del governo nazionale, di quello regionale ed hanno evidenziato l'incapacità gestionale relativa all'appalto delle pulizie nelle scuole del sindaco Stancanelli. Il sindaco di Catania ed il presidente della Catania Multiservizi, ad aprile con una procedura dichiarata illeggittima del Tribunale del Lavoro, avevano illeggittimamente licenziato 179 lavoratori dei servizi scolastici integrati che successivamente dovevano transitare alla Dussmann aggiudicataria dell'appalto. Con l'ordinanza del Tribunale di Catania del 9 agosto 2011 i giudici imponevano la riassunzione dei lavoratori interessati alla Catania Multiservizi,la decisione del Tribunale suggellava la vertenza condotta per mesi dalla Confederazione italiana di base-patto federativo asal-unicobas. L'ufficiale giudiziario, su istanza dei legali dei lavoratori - afferma Franco Tomasello segretario regionale di Cib/Unicobas - venerdì 16 settembre 2011, produceva il blocco conservativo delle somme della partecipata comunale che dovrà risarcire i lavoratori creditori di quasi sei mesi di stipendi arretrati ivi compresi gli oneri sociali, le spese e gli interessi legali ed imponeva la riassunzione degli aventi diritto nei loro posti di lavoro. La cosa tragica e paradossalmente comica allo stesso tempo, è dettata dal fatto che i lavoratori malgrado il carattere ordinatorio e perentorio del tribunale di Catania non risultano ancora assunti. Invece gli altri lavoratori transitati alla Dusmann, in barba agli accordi nazionali e territoriali sottoscritti anche dal sindacato di base -affermano F.Tomasello e B. Fragapane da quattro mesi sono senza stipendio e solo poche unità lavorano a due ore al giorno contro le sei ore quotidiane previste dagli accordi. Il sindaco di Catania aveva ad aprile scorso affermato che nessuno dei 415 lavoratori catanesi sarebbe sceso sotto le 36 ore settimanali. Danno e beffa sono le coordinate principali con le quali la malapolitica agisce nei confronti dei lavoratori. Chiediamo ai parlamentari di intervenire affinchè la legalità ed il rispetto della norma e delle ordinanze del Tribunale vengano applica a Catania anche di chi tanto parla di riordino amministrativo ed invece si è dimostrato inadatto a gestire la cosa pubblica.

Catania , 24 settembre 2011

 
 
 

L' Italia berlusconiana è senza morale

Post n°1271 pubblicato il 22 Settembre 2011 da hesse8

"L'Italia berlusconiana è senza morale"(Diliberto)

 
"Era prevedibile. La vera “casta”, quella che la politica la fa non per passione, ma per soldi e malaffare, ha salvato uno dei suoi, Milanese, dalla galera. Sui soldi e il malaffare Berlusconi e Bossi riescono a tenere in piedi una maggioranza che se ne infischia delle leggi, del sentire del popolo --


italiano, della democrazia e della Carta costituzionale. L’Italia è davvero a rischio. E lo è, drammaticamente, non solo sul piano economico, ma anche su quello morale. Perché nell’Italia berlusconiana la morale non ha posto né legittimità". E' quanto dichiara Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra, alla notizia che la Camera ha votato contro l'arresto di Milanese.

Tratto dal sito del PdCI

 
 
 

A Palermo le tute blu di Termini Imerese protestano

Post n°1270 pubblicato il 14 Settembre 2011 da hesse8

Fiat, le tute blu protestano a Palermo- Oltre un migliaio di lavoratori della Fiat di Termini Imerese e dell'indottohanno manifestato a Palermo. Un corteo è partito da palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione, per snodarsi nelle vie centrali della città.

I lavoratori rifiutano la proposta di incontro con l'assessore alle attività produttive Marco Venturi, affermano i sindacati, e chiedono di essere ricevuti dal Presidente della regione.

"C'è forte preoccupazione - dice Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil - ora è il momento delle scelte, della chiarezza e delle garanzie relativamente a  impegni economici e livelli occupazionali rispetto allo stabilimento e all'indotto".

 
 
 

No Muos

Post n°1269 pubblicato il 10 Settembre 2011 da hesse8

Niscemi, lotta contro il sistema militare Muos. Presidio permanente davanti ai cantieri

 

Dopo le ultime mosse della politica istituzionale, materializzatesi in un recente ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Niscemi al Tar palermitano, i movimenti sociali che, negli ultimi mesi, avevano cessato di far sentire la propria voce, hanno deciso di riprendersi gli spazi della conflittualità, dando vita ad un presidio permanente davanti ai cantieri per la costruzione del sistema militare di comunicazioni Muos.
Le campagne niscemesi ricomprese nella riserva orientata Sughereta, in contrada Pisciotto, teatro delle scelte militari a stelle e strisce, infatti, si trasformeranno, da venerdì, in uno stabile accampamento.
“Adesso o mai più – dicono i militanti che hanno scelto di agire – non si può permettere alla protervia dei vertici militari statunitensi di passare, tranquillamente, sulle vite dei cittadini di Niscemi e dell’intero comprensorio. La nostra è una lotta contro la presenza militare, dovunque essa si manifesti; contro le conseguenze prodotte da onde elettromagnetiche, sprigionate dal sistema Muos, capaci di raggiungere la zona della Val di Noto; contro scelte che colpiscono le politiche sociali a vantaggio delle spese militari”.

 

Niscemi, piccolo centro della provincia di Caltanissetta, fin dal 1991 è al centro degli interessi militari statunitensi: il Mobile User Objective System, infatti, andrebbe a rafforzare la Naval Radio Transmitter Facility, una stazione di telecomunicazioni realizzata al tempo della prima guerra del Golfo.
“La vera incoerenza – aggiungono gli aderenti al presidio – sta nel fatto che un complesso militare così esteso e pericoloso si dipana nel perimetro di un’area, quella della Sughereta, sottoposta a vincoli Sic, perché d’importanza comunitaria”.
Si farà di tutto, quindi, per rendere pubblica la strategia di espansione militare messa in atto dalle forze della marina statunitense a pochi chilometri dal centro abitato di Niscemi, dallo stabilimento petrolchimico Eni di Gela e dal nuovo aeroporto di Comiso.
Simili progetti, nel corso degli ultimi anni, sono stati descritti nei dettagliati lavori giornalistici del free lance Antonio Mazzeo, fra i primi ad individuare le volontà militari Usa rispetto alla costruzione del sistema Muos.
“Il presidio – concludono gli aderenti – è aperto a tutti. Ci accamperemo proprio davanti ai cantieri allo scopo di rendere manifesta la nostra presenza, aldilà di dibattiti o riunioni d’emergenza. Contrapporremmo alla costruzione militare la nostra cultura fatta di consapevolezza”.
A Niscemi, affermano alcuni sotto voce, si agisce per conto della storia.

Rosario Cauchi

Tratto da siciliaantagonista

 
 
 

Il 6 settembre a fianco della CGIL

Post n°1268 pubblicato il 01 Settembre 2011 da hesse8

Cgil: dall'Eutelia alla Vinyls
le 20 crisi-simbolo per cui scioperareIl sindacato rilancia le ragioni della protesta: "Manovra depressiva: non c'è nulla per risolvere le vertenze industriali aperte e rilanciare lo sviluppo". I numeri: 187 tavoli aperti al Mise, 225mila lavoratori coinvolti, 500mila in cassa integrazione

ROMA - Cento e 87 tavoli di crisi ancora aperti al ministero dello Sviluppo economico, 225mila lavoratori il cui futuro occupazionale è in bilico anche da due anni e poi 500mila dipendenti in cassa integrazione, 380mila dei quali in cassa straordinaria e in deroga. Sono i numeri che la Cgil ricorda nel rilanciare le ragioni dello sciopero generale del 6 settembre. "La manovra è depressiva e recessiva - dice Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil - , priva di misure utili alla risoluzione delle tante crisi industriali ancora aperte nel nostro paese, alle quali è legato il futuro occupazionale di migliaia di lavoratori". In gravi difficoltà, sottolinea la Cgil sono i macro settori produttivi, come testimoniano le numerose vertenze legate alla chimica, all'itc (information and communications technology), ma anche al settore farmaceutico, navalmeccanico, degli elettrodomestici, della ceramica, del mobile imbottito e dei trasporti. Ecco le 20 vertenze simbolo ricordate oggi dalla Cgil.

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