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Messaggi del 06/05/2008

Fini: le bandiere bruciate sono peggio della morte di quel ragazzo veronese(che umanita')

Post n°620 pubblicato il 06 Maggio 2008 da hesse8

Verona, il cordoglio di Prodi Presi gli ultimi due naziskinPer Fini peggio le bandiere bruciate

Gianfranco Fini interviene in Parlamento, foto Ansa
Non
ce l'ha fatta Nicola Tommasoli, il 29enne pestato giovedì scorso a
Verona da cinque neonazisti: il Collegio Medico dell'ospedale cittadino
di Borgo Trento, dove il giovane era ricoverato, ha accertato la morte
del ragazzo. «Esprimo la profonda partecipazione mia e dell'intero
governo per la tragica morte di Nicola Tommasoli - ha scritto in un
telegramma inviato ai coniugi Tommasoli il presidente del Consiglio dei
ministri, Romano Prodi - vittima di una violenza inumana ed insensata
che deve essere eliminata per sempre. I valori fondanti della
costituzione, in questi dolorosi momenti, debbono essere faro sicuro
per la società civile italiana».
Intanto la Digos ha
arrestato stanotte gli ultimi due latitanti del gruppo che ha compiuto
l'aggressione. Federico Perini, di 20 anni, e Nicolò Veneri, di 19
anni, sono stati rintracciati al loro arrivo all'aeroporto di Bergamo
con un volo low cost proveniente da Londra. I due erano fuggiti subito
dopo l'aggressione con l'auto della madre di Perini, diretti in
Austria. Da qui si sono spostati in Germania e successivamente con un
volo hanno raggiunto Londra. I due sono rientrati all'aeroporto di Orio
al Serio (Bergamo), dopo aver finito i soldi racimolati prima di
scappare. All'arrivo c'erano ad attenderli gli agenti della Digos di
Verona che indagano sull'episodio ai quali i due si sono costituiti.
Sono quindi stati condotti nel carcere di Montorio Veronese a
disposizione dell'autorità giudiziaria.
I genitori di Nicola
hanno espresso il desiderio di donare gli organi e i tessuti. Dopo il
via libera della procura di Verona sono stati prelevati nella notte
all'ospedale Borgo Trento il fegato, i reni e il pancreas di Tommasoli.
Non sono stati espiantati invece il cuore e i polmoni, perché
l'autorità giudiziaria potrebbe aver richiesto ulteriori accertamenti
da eseguire nel corso dell'autopsia per determinare con precisione le
cause del decesso del giovane.
Con gli ultimi due fermi si
chiude il cerchio sul gruppo di naziskin responsabili della morte di
Nicola Tommasoli. Insieme a Raffaele Delle Donne, il primo ventenne a
crollare convinto dai genitori, la sera del primo maggio c’erano
Guglielmo Corsi, 19 anni, metalmeccanico, e Andrea Vesentini, 20,
promoter finanziario. Entrambi - Corsi e Vesentini -residenti a Illasi,
un paese poco distante dal capoluogo. Entrambi di buona famiglia,
frequentatori della curva sud dello stadio Bentegodi di Verona. Restano
da scoprire i volti di altri due giovani complici, che pare dopo essere
fuggiti all'estero stiano rientrando per costituirsi in modo da
ottenere sconti di pena. Dei cinque indagati comunque due erano già
stati fermati a fine 2006 nell'ambito dell'inchiesta veronese per reati
di tipo associativo legati alla legge Mancino.
In serata
intorno al luogo dell'aggressione, in pieno centro di Verona, ci sarà
un presidio antifascista e il sindaco, pressato dalle domande dei
giornalisti che gli strappano un «sì, ci andrò», parteciperà alla
manifestazione organizzata dal centro sociale Chimica. Ma mette le mani
avanti: «Se qualcuno mi aggredisse o mi prendesse a male parole non
rimarrei lì a far salire la tensione. Ma un gesto di solidarietà non ha
colore politico, o no?».

 
 
 
 
 

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