Creato da hesse8 il 04/02/2007
Federazione della sinistra di Lentini
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: hesse8
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 63
Prov: SR
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Federaz.giovani comunisti italiani

 

Ultime visite al Blog

urlodifarfallaalterogalasso_raffaelezoppeangeloideaculturaleTomassiniPieroabagnalevincenzo1983alessandro.de.angeliunafatastregamax_6_66elomanlubopomesdiaiellovivianagreta.rossogeraniosilviomassari
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2008 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Peacereporter

 
 

Un quadro

                                                                                                                                   

Stefano Lattanzio

Tel.095.7835328(Lentini)


Investimenti nell'arte

 

Non-violenza

L'immagine “http://nonviolenti.org/images/bandiera.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
 

San Precario

San Precario



 
 

Tag

 

La piazzarossa-video




 
 
blog di spazioblog

Blog di libero
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Web tv interessante

Welcome to Arcoiris Web TV
 

rosso vivo

immagine
 

settimanale del pdci


 

Ultimi commenti

Contro la pena di morte nel mondo

Fdca federazione dei comunisti anarchici

 

Messaggi del 28/05/2008

Flessibilita' "missione di pace o di guerra"

Post n°653 pubblicato il 28 Maggio 2008 da hesse8







L'Italia pronta ad un impegno di guerra «flessibile» in Afghanistan

















Frattini e La Russa accontentano la Nato: cambiano i caveat degli italiani nella missione Isaf

Image 

I
ministri degli Esteri e della Difesa, Frattini e La Russa hanno
annunciato a Bruxelles che l'Italia è pronta a modificare i caveat dei
suoi 2.700 militari inquadrati nella missione Isaf oggi dislocati tra
Kabul ed HeratChe la disponibilità del governo italiano nei confronti della Nato
in Afghanistan fosse destinata cambiare, ovvero ad aumentare, è cosa
nota ed ora è arrivato il momento: è solo di una questione di tempo.
Per la fine di giugno il Parlamento dovrebbe essere chiamato ad
approvare la modifica dei caveat, le limitazioni che hanno regolato
l'azione delle truppe italiane.Infatti il governo ha ufficializzato
con il segretario della Nato Jaap de Hoop Scheffer e nel Consiglio dei
ministri degli Esteri e della Difesa dell'Ue, l'apertura ad un impegno
più «flessibile» dell'Italia in Afghanistan.

Ma cosa
comporterebbe questa «flessibilità»? Innanzitutto il cambio dei caveat
in base al quale il governo vuole portare dalle attuali 72 a 6 ore il
tempo di risposta del governo ad un'eventuale specifica richiesta da
parte della Nato di spostamento temporaneo delle truppe; inoltre i
soldati italiani potranno essere impiegati fuori dall'area di
competenza del comando italiano, ma non saranno dispiegati in
permanenza, si affrettano a specificare i ministri, perché terminata la
missione dovranno rientrare alle loro basi.
La Nato infatti da tempo
sollecita l'Italia, così come tutti i Paesi alleati, a fornire un
maggiore contributo operativo nella zona calda – dove la guerra è
guerra vera – nel sud afgano, dove è stato pagato il prezzo più alto in
termini di vite umane e dove la guerriglia talebana, spesso rinforzata
dalle milizie dei «signori dell'oppio», è più dura.
Infatti sono
dodici i militari italiani morti nel Paese dal 2004, ma il maggior
numero di perdite è a carico dei contingenti impegnati nel sud-est del
paese - americano, britannico, canadese, olandese - dove è appunto più
forte la guerriglia degli insorti talebani.
La reazione ufficiale del Pd di Veltroni è stata di sorpresa per l'annuncio di Frattini a Bruxelles.
«Il
Pd giudica solo “sorprendenti” le dichiarazioni del ministro degli
Esteri Frattini sulla modifica delle regole di ingaggio delle nostre
truppe in Afghanistan. Ma che opposizione è?» si chiede quindi Iacopo
Venier, responsabile Esteri del Pdci, secondo il quale «il Partito
democratico dovrebbe opporsi almeno all'entrata in guerra diretta
dell'Italia difendendo i limiti territoriali e le regole di ingaggio
definite da Prodi e D'Alema».
«Se non lo fanno - sostiene
l'esponente dei Comunisti italiani - si assumono anche loro la
responsabilità di far precipitare completamente anche l'Italia nel
gorgo della guerra afgana. Noi comunisti insistiamo per il ritiro e la
conferenza di pace con Cina, Pakistan, Iran e Russia e il
coinvolgimento di tutte le parti afgane».
L'iter per la modifica
dei caveat italiani prevede delle successive tappe: dopo gli incontri a
Bruxelles Frattini il 12 giugno incontrerà il segretario di Stato Usa
Condoleezza Rice a Parigi e il 13 giugno La Russa tornerà a Bruxelles
per affrontare il tema con gli alleati nel corso della riunione dei
ministri della Difesa della Nato che avrà come argomento principale
l'evoluzione della missione Isaf e dove verrà presentato il piano
italiano definitivo.
Intanto il 3 giugno avverrà il cambio al
comando di Isaf, e il generale statunitense Dan K. McNeill passerà le
consegne al connazionale David D.McKiernan che, come il suo
predecessore, manterrà il cosiddetto «doppio cappello»: oltre a essere
comandante dei militari dell'Alleanza atlantica, sarà anche
responsabile di Enduring Freedom, la missione antiterrorismo a guida
statunitense.

 
 
 

Amnesty condanna l' Italia razzista e pericoloso(difficile che A.I. si sbilancia)

Post n°652 pubblicato il 28 Maggio 2008 da hesse8

Amnesty condanna l'Italia «È un Paese razzista, pericoloso»I casi Reggiani e Abu Omar all'origine del male

L'Italia
sta diventando un paese razzista, xenofobo, «pericoloso» per immigrati
e rom , «domani per tutti noi». A dirlo è il focus del Rapporto 2008
presentato dalla direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca della
sezione italiana, Daniela Carboni, che ha sottolineato come
«dichiarazioni discriminatorie da parte delle istituzioni e atti
normativi approvati in modo affrettato e propagandistico» rischiano di
aprire una vera e propria «caccia alle streghe».

Insieme al
Rapporto Annuale 2008, Amnesty International ha presentato anche una
scheda di approfondimento e aggiornamento sull'Italia dove
discriminazione e xenofobia stanno crescendo di giorno in giorno e
dove, con il nuovo "pacchetto sicurezza", essere clandestino dovrebbe
diventare un reato.

Daniela Carboni, direttrice dell'Ufficio
campagne e ricerca della Sezione Italiana di Amnesty International,
parte proprio da un caso di cronaca piuttosto recente, l'omicidio di
Giovanna Reggiani a Roma lo scorso ottobre, per far capire come spesso
gli eventi vengano distorti creando una caccia alle streghe
indiscriminata. «La violenza su una donna è diventata l'occasione per
discriminare una minoranza etnica», ha detto Carboni. Giovanna Reggiani
fu infatti uccisa da Romulus Nicolae Mailat, cittadino romeno ritenuto
appartenente alla minoranza rom.

Il caso reggiani scatenò
critiche bipartisan contro la Romania e gli immigrati romeni, al punto
che l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati -l'Unhcr - in novembre
espresse preoccupazione per il clima di intolleranza manifestato nei
giorni successivi all'omicidio e per «lo stato di tensione nei
confronti degli stranieri alimentato negli anni anche da risposte
demagogiche alle tematiche dell'immigrazione messe in atto dalla
politica».

Tra il 2007 e il 2008 si sono poi verificati
numerosi attacchi violenti ad accampamenti rom e ad altre minoranze in
diverse città. «Siamo allarmati dai toni discriminatori sui rom. Devono
essere aperte inchieste, dati risarcimenti alle famiglie rom colpite a
garantire sicurezza a queste comunità», ha affermato Daniela Carboni
che ha poi lanciato un appello alle istituzioni italiane affinché
«imparino che parlare di diritti umani per gli immigrati non è
impopolare».

Critiche al cosiddetto "pacchetto sicurezza" che
include un decreto legge che punisce con la reclusione e la confisca
del bene chi affitta un immobile a un immigrato, e che rende una
circostanza aggravante di qualsiasi reato quella di essere stato
commesso da un immigrato irregolare. Nel disegno di legge si vuole
portare anche a 18 mesi il tempo massimo della detenzione nei Centri di
permanenza, oggi di 60 giorni. «Una riforma normativa che ha messo in
allarme diverse Ong oltre allo stesso Alto Commissariato Onu per i
rifugiati», ha fatto notare Carboni.

Ma Amnesty nella sua
scheda esprime critiche anche al decreto Pisanu del 2005 che,
nonostante le richieste della Commissione delle Nazioni Unite contro la
tortura, il governo di centrosinistra ha mantenuto pressoché immutato.
Il decreto prevedeva l'espulsione di immigrati regolari e irregolari
sulla basa di «una vaga definizione del rischio da essi posto» e senza
tutela contro il rimpatrio forzato in paesi in cui rischiano la tortura
o altri abusi. In base a questo decreto nel 2006 sarebbe dovuto essere
espulso il cittadino tunisino Nassim Saadi, ma il procedimento di
espulsione fu bloccato e poi annullato nel febbraio di quest'anno dalla
Corte europea dei diritti umani.

Amnesty rileva anche altre
lacune nella legislazione italiana, come il mancato recepimento nella
sua interezza della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura:
l'Italia è priva di uno specifico reato di tortura nel codice penale e
ciò comporta delle ricadute sulla possibilità che le forze di polizia
rispondano di eventuali abusi. A ciò si aggiunge la mancanza di forme
di identificazione dei singoli agenti di polizia durante le operazioni
di ordine pubblico, e l'assenza di organismi indipendenti di
monitoraggio. Questa situazione si riflette ad esempio sui processi per
le violenze commesse contro i manifestanti durante il G8 di Genova nel
2001. «Diversi imputati invece che essere puniti sono stati promossi»,
ha detto Carboni.

Leggi tutto

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963