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Messaggi del 08/06/2008

Ok solidarieta' al popolo rom 

Post n°670 pubblicato il 08 Giugno 2008 da hesse8

Contro i pogrom, corteo di rom e non solo a RomaGiovanna Nigi

corteo di rom contro il razzismo a Roma, foto Omniroma

Sfilano
cantando, allegri nonostante il clima di intolleranza (che altro è la
tolleranza zero?) e la paura, due motivazioni forti che li hanno
convinti a sfilare con un triangolo marrone con impressa una Z
incollato sulle magliette. Era quella Z che, come la stella gialla per
gli ebrei, segnava il loro destino di deportati nei campi di sterminio
nazisti. Ora la appuntano sui vestiti da festa, come una medaglia per
un popolo che non ha mai avuto un esercito, né un carcere né uno stato.
E ora rivendica la sua possibilità a vivere lo stesso, senza essere
cacciato, bruciato, picchiato, ucciso.

"Figli dello stesso
padre" è lo striscione di apertura del corteo, a seguire "Ogni popolo è
una ricchezza per l'Umanità" "Non si può condannare un popolo" "No
all'informazione razzista". Sfilano davanti al Colosseo, davanti anche
al grande manifesto della Fao che chiede il diritto al cibo per tutti.

E
ancora: "I Rom non hanno mai fatto la guerra!" Accanto a loro l'Arci,
l'Aizo, la Comunità di S.Egidio, tanti amici e gli anarchici, perché,
come diceva Fabrizio de Andrè che di Rom e Sinti se ne intendeva: «In
fondo sono loro gli anarchici veri, perché non hanno confini da
difendere né motivi per fare le guerre».



corteo di rom contro il razzismo a Roma, foto Omniroma
Lo
striscione "Basta razzismo contro i rom" ha aperto il corteo di
domenica pomeriggio indetto per la prima volta dai Sinti e dai Rom,
che, come spiega Santino Spinelli, docente universitario, musicista,
presidente dell'Associazione Thèm Romanò, e rom, «non
vogliono più essere rappresentati da nessun altro che da loro stessi.
Bisogna far capire alle persone che si fidano solo dei luoghi comuni
che noi non siamo nomadi per cultura, e che i campi nomadi devono
sparire, sono una vergogna per tutti. È terribile ritrovarci in piazza
per ribadire quello che è un elementare diritto, quello
all'esistenza... Io non sono un politico, non voglio esserlo, e vorrei
continuare a fare quello che faccio, ma non posso non gridare la mia
indignazione contro un clima di terrore che mette a rischio ogni giorno
la nostra sicurezza e la vita dei nostri figli. E un'altra cosa vorrei
che gli italiani capissero:non è con i loro sold; che si deve risolvere
il problema abitativo dei Rom, ci sono i fondi stanziati per questo
dalla Comunità Europea: che non si facciano strumentalizzare da chi ha
sempre bisogno di un capro espiatorio, quando le cose vanno male».


corteo di rom contro il razzismo a Roma, foto Omniroma

Sono
qualche migliaio - loro dicono 5 mila tra tutti - ma per loro, e per
"le persone di buona volontà" che si sono unite alla loro
manifestazione, è comunque un grande successo. «Tutto comincia dal
basso, con le piccole cose» dice Daniela, rom e italiana come Santino
Spinelli, come la maggior parte dei Rom che si sono dati appuntamento
al Colosseo per arrivare al Villaggio Globale, che è stato "ripulito"
da poco dal campo rom che vi si era istallato. Molti stanno in Italia
da 40 anni e più e rivendicano la cittadinanza italiana. E c'è anche
chi ce l'ha, essendo uno zingaro italiano, comunità che esistono nel
nostro Paese dal XVII secolo. Sono un popolo antico, e le comunità che
risiedono in Europa fanno parte della cultura del Vecchio continente e
della sua "babele" di genti da cinque secoli. Molti sono i professori e
i ricercatori universitari che hanno mandato, su questa base, attestati
di solidarietà.

«Vedi?», dice entusiasta, «siamo venuti qui da
tutta Italia, e vogliamo vogliamo farci conoscere da voi, comunicare
con la nostra musica, la nostra cucina...perché non ci invita mai
nessuno a quelle trasmissioni dove si parla di cucina, per
esempio...sarebbe un modo per iniziare a capirci meglio». Daniela i
suoi bambini li manda a scuola regolarmente: «Certo che li mando a
scuola, e se ho dei problemi per andarli a prendere so che posso sempre
contare su qualcuno della mia famiglia, ecco, per noi esistono ancora
quei legami che voi avevate prima di diventare ricchi e avere le baby
sitters...noi ci aiutiamo fra noi, siamo una comunità solidale, e
questi nostri valori vorremmo metterli a disposizione di tutti,
vorremmo che fossero patrimonio di tutti, perché possono servire anche
a voi...».

A chiudere la manifestazione - la prima in Italia
fatta insieme da Rom e Sinti - sono le parole di un gitano spagnolo che
parla dell'utopia di un mondo tollerante come di «una realtà tardiva».
E le parole di sostegno dell'Associazione nazionale partigiani italiani
e dell'Associazione ex deportati. Perchè il popolo zingaro, gitano,
gypsy, è l'ultimo della Terra per potere e prestigio internazionale. E
il primo a essere perseguitato dai regimi dittatoriali.

 
 
 

Milano:Manifestazione per il clima (ieri)

Post n°669 pubblicato il 08 Giugno 2008 da hesse8

Milano, 60mila in marcia per il clima

Manifestazione a Milano di Arci e Legambiente - 7 giugno 2008 - foto Ansa - 120x120
Migliaia
di persone, oltre 60mila per gli organizzatori, hanno partecipato a
Milano alla «Marcia per il clima», la giornata di mobilitazione
convocata da un vasto cartello di organizzazioni, da Legambiente
all'Arci, da Slow Food ai sindacati.

La manifestazione,
cominciata alla mattina intorno ai 160 stand allestiti in Corso
Venezia, chiuso al traffico, è proseguita con un corteo partito da
piazza San Babila. Circa 35000, i cittadini che hanno sfilato dietro lo
striscione composto dalle bandiere delle 60 associazioni promotrici
della marcia. «Un modello energetico basato sull'efficienza e sulle
rinnovabili, una mobilità sostenibile che punti sullo sviluppo del
trasporto pubblico, pratiche agricole eco-compatibili e una finanziaria
finalizzata al raggiungimento degli obiettivi previsti per l'Italia
dalla strategia europea»: questi alcuni dei punti della Carta di
impegni sottoscritta dal comitato promotore dell'evento.

«Siamo
in piazza oggi per richiamare l'attenzione della politica sull'urgenza
di affrontare in modo concreto il problema dei cambiamenti climatici» -
ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di
Legambiente. «Abbiamo costruito la più ampia rete europea per il clima
e questo è solo l'inizio di un percorso che vogliamo portare avanti
insieme al maggior numero possibile di cittadini. Ma attenzione, la
nostra è una manifestazione 'per' e non contro. Chiediamo innanzitutto
politiche a sostegno delle energie rinnovabili, interventi sulla
mobilità a partire dalla sviluppo del trasporto pubblico locale e dei
treni per i pendolari». «Sbaglia chi considera che andare incontro agli
obiettivi di Kyoto sia una zavorra per il Paese - ha aggiunto Cogliati
Dezza -. Al contrario, ridurre le emissioni di CO2 rappresenta una
grande opportunità per modernizzare i nostri settori produttivi e
creare nuovi spazi d'occupazione, per indicare la strada da seguire ai
Paesi in via di sviluppo e avere un'Italia più pulita e più moderna.
Ecco perché in occasione di questa marcia abbiamo stilato una
dettagliata Carta di impegni che presenteremo al governo la prossima
settimana». Alla manifestazione è intervenuta anche il sindaco Letizia
Moratti. Arrivata alla conclusione del corteo, si è intrattenuta alcuni
minuti con gli organizzatori.

 
 
 
 
 

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