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Messaggi del 14/07/2008

Voglio essere "improntato" Maroni hai rotto i M.

Post n°703 pubblicato il 14 Luglio 2008 da hesse8

La furia di Maroni nelle scuole: «Schedate gli studenti stranieri»Maroni reagisce ma non smentisce

impronte per schedatura dei bambini rom voluta da Maroni, foto Ansa

Vanno
a scuola, ma anche loro sono pericolosi. La furia di Maroni contro i
bambini rom ed extracomunitari non si ferma nemmeno davanti a chi
percorre la strada maestra per l’integrazione. Il ministro
dell’Interno, infatti, ha disposto che la schedatura dei minorenni
stranieri e rom, venga fatta anche nelle scuole. Ogni dirigente -
denuncia il responsabile Immigrazione dell'Arci Filippo Miraglia -
dovrà censire quanti alunni stranieri frequentano l'istituto, quanti di
loro sono rom, da quanto tempo vivono in Italia. Nulla di strano se si
trattasse di un censimento a finalità statistiche, come quelli che
annualmente pubblica il ministero della Pubblica Istruzione. Lo intima
invece il ministero dell'Interno che ha dato ordine ai prefetti di
procedere con la schedatura.

Per questo, se dal Parlamento
europeo era già arrivato lo stop alle politiche leghiste, ora l’appello
a fermarsi arriva dall’Arci. L’associazione chiede ai dirigenti
scolastici di disobbedire all’imperativo di Maroni, in nome del diritto
universale alla formazione scolastica. La denuncia è arrivata al Meeting antirazzista di Cecina:
«La persecuzione continua – dicono dall’Arci – nonostante la condanna
dell'Europarlamento e le iniziative organizzate in tutta Italia per
dimostrare il dissenso e l'indignazione di tante e tanti cittadini
democratici di fronte alla raccolta di impronte digitali, comprese
quelle dei bambini, residenti nei campi nomadi».

Ma voler
schedare anche chi in sostanza è già "schedato" è un accanimento
ingiustificato: «Questa ulteriore disposizione – spiega ancora l’Arci –
assume un carattere se possibile ancora più odioso, anche perché del
tutto inutile visto che il Ministero della Pubblica Istruzione pubblica
ogni anno un rapporto sugli alunni stranieri che frequentano gli
istituti scolastici. L'elenco che Maroni, attraverso i Prefetti, chiede
alle scuole – rileva l’associazione – non si giustifica dunque se non
con una volontà intimidatoria nei confronti dei dirigenti scolastici,
degli insegnanti e delle famiglie di ragazzi stranieri, funzionale alle
politiche discriminatorie e razziste perseguite dal ministro».

Ma
il ministro, intanto, prosegue imperterrito per la sua strada. Reagisce
alla notizia, ma non smentisce il documento. Quelle dell'Arci, dice,
«sono accuse false e destituite di ogni fondamento. Ho deciso di non
rispondere più agli insulti - dice - compreso quest'ultimo dell'Arci
che definisce la nostra azione come discriminatoria e razzista: non
posso più accettare come ministro di essere trattato in questo modo
sulla base di accuse false». In sostanza Maroni se la prende con la
«campagna denigratoria» dell'Arci, ma non dice mai chiaro e tondo che
quell'ordinanza non esiste. 

«L'iniziativa italiana – così Maroni
definisce la sua politica sull'immigrazione – andrà avanti e costituirà
una buona prassi per le zone degradate che sarà adottata da altri Paesi
europei». E a proposito dei bambini, Maroni che vuol far finire «lo
sconcio dei campi nomadi abusivi» e mandare tutti in classe, martedì
incontrerà il presidente dell' Unicef. Non proprio una chiacchierata
tra amici.

 
 
 
 
 

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