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Messaggi del 29/08/2008

Il film "Pa-Ra-Da" di Marco Pontecorvo  applauditissimo a Venezia

Post n°733 pubblicato il 29 Agosto 2008 da hesse8

Oggi di scena il primo film italiano della Mostra: Pa-Ra-Da (sezione Orizzonti), esordio
alla regia di un figlio d'arte. Che si schiera contro le impronte prese ai piccoli rom
Bimbi romeni all'inferno (e ritorno)
Piace il film di Marco Pontecorvo

L'infanzia violata di Bucarest, tra vita nelle fogne, droga e pedofilia
salvata da un clown di strada: "L'importante è capire chi è diverso da te"
dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE



bBimbi romeni all'inferno (e ritorno)br/Piace il film di Marco Pontecorvo/b
Marco Pontecorvo










VENEZIA -
Commuove per la storia che racconta e strappa applausi, il primo film
di casa nostra che passa qui al Lido. In una Mostra accusata da più
parti (vedi giornali tedeschi e inglesi) di essere eccessivamente
patriottica. Ma Pa-Ra-Da di Marco Pontecorvo - in cartellone
nella sezione nella sezione Orizzonti, e quindi al di fuori della ressa
per il Leone d'oro - si lascia queste polemiche festivaliere dietro le
spalle. E fa parlare soprattutto per la vicenda (vera) che porta sullo
schermo: quella di un giovane clown di strada franco-algerino, Miloud
Oukili, che per ben quindici anni è sceso letteralmente all'inferno.
Nei tombini e nelle fogne di Bucarest, dove migliaia di bambini vivono
una vita allucinante. Fatta di droga, stupri, pedofilia, prostituzione.
Degrado assoluto.





Un'avventura positiva, la sua: immergendosi in quel mondo senza né
giudicare né risparmiarsi, Miloud è riuscito a salvare oltre mille
giovani orfani. Coinvolgendoli nella sua attività di artista di strada
- la sua associazione si chiama, appunto, Parada - e avviandoli allo
studio o al lavoro. E' questa la storia che il regista, già apprezzato
direttore della fotografia nonché figlio d'arte (suo padre era Gillo
Pontecorvo), ha voluto portare sullo schermo: lieto fine insomma, anche
se con la consapevolezza che c'è ancora tanto da fare. E che di ragazzi
abbandonati a se stessi il mondo è pieno: "E' un tema universale -
spiega il regista - cose del genere accadono in Brasile, a Parigi,
quasi ovunque. Solo che qui, grazie al cielo, in tanti ce l'hanno
fatta".






Ma la vera star, questa mattina al Lido, è il protagonista reale della
vicenda: lui, Oukili (nel film è interpretato dall'attore francese
Jalil Lespert), che incontra i cronisti col costume di scena da clown,
spargendo bolle di sapone nell'austera sala del Casinò dove si svolge
l'incontro. "Ho accettato il progetto cinematografico - racconta -
perché nessuno può farcela a combattere battaglie come questa da solo.
Sono convinto che questo film si doveva fare, per accendere i
riflettori sul disagio di strada. Sapevo che sarebbe stata un'opera
difficile. E bella. E importante". Quanto al suo atteggiamento sul
campo, in quei quindici anni trascorsi tra i cunicoli di Bucarest,
Miloud spiega che il segreto del suo atteggiamento è racchiuso nelle
sue origini: "Sono franco-algerino - sottolinea - le differenze
culturali che c'erano tra mio padre e mia madre mi hanno formato. Non
bisogna temere il diverso, non bisosgna giudicare. Abbiamo tutti un
lavoro da compiere: accettare l'altro".






Parole che non possono non far pensare all'attualità italiana degli
ultimi mesi. E ad alcuni provvedimenti del nostro governo molto
discussi, come le impronte da prendere ai bimbi rom, fortemente volute
dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Su questo Pontecorvo (che
quando si accalora ha lo stesso sgiuardo profondo e appassionato del
padre) è categorico: "O le prendono a tutti o a nessuno", attacca.
Mentre l'attore principale del suo film, Jalil Lespert, usa parole
ancora più forti: "Sono cose scioccanti - dichiara - ricordano un
capitolo della nostra storia che speravamo fosse definitivamente
chiuso".








Questo il coté politico. Ma, al di là della carica umanitaria che
contiene, Pa-Ra-Da,
come ogni opera festivaliera che si rispetti, va giudicata anche con
criteri cinematografici. E allora ecco come Lespert difende il film di
cui è protagonista dal sospetto di un eccessivo buonismo: "Se è
possibile anche per un minuto far riflettere le persone su temi come
questo, allora va bene anche il buonismo". L'ultima parola, però,
spetta al regista: "L'idea di Pa-Ra-Da mi è venuta leggendo un
articolo di giornale. Ho fatto tante ricerche, poi per dieci giorni
sono stato a Bucarest immergendomi nella realtà che fu di Miloud: e
sono tornato convinto di voler girare questo film". Come a dire: buoni
sentimenti o meno, racconto la pura verità. Il giudizio del pubblico a
partire dal 19 settembre, quando la pellicola arriva nelle sale grazie
alla 01 Distribution.

 
 
 
 
 

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