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Contro la pena di morte nel mondo
Messaggi del 17/10/2008
Post n°767 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da hesse8
A Ragusa un operaio cade in un silos di cioccolato. Tre lavoratori perdono la vita precipitando ROMA - Ancora infortuni mortali sul lavoro: sei vittime in ventiquattro ore. Dal Nord al Sud, la tragedia delle morti bianche non sembra arrestarsi. A Ragusa, un operaio di 38 anni, Giuseppe Tumino, è morto in una fabbrica di cioccolato precipitando dentro un silos di cioccolato fuso. A Parma, un artigiano siciliano, Giuseppe Tabone di 57 anni, ha perso la vita precipitando da un'impalcatura. E poi c'è stata la morte di Massimiliano Strifezza, 33 anni, vittima anch'egli di un infortunio sul lavoro in un cantiere edile a Battipaglia, in provincia di Salerno. Un operaio è morto folgorato nel Piacentino; un ventunenne ha perso la vita schiacciato da lastre di marmo nel Casertano. E all'ospedale Cardarelli di Napoli, è morto stamane Guido Palumbo, 35 anni, operaio, caduto ieri da una scala nell'officina in cui lavorava. Una lista che sembra non avere termine. Anche nel cantiere edile allestito nell'istituto alberghiero di Roccaraso, in provincia dell'Aquila, è crollata stamane un'autogru e tre operai, di cui due di nazionalità romena, sono rimasti feriti. "Basta con le morti sul lavoro", aveva detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appena cinque giorni fa, in occasione della 58esima Giornata nazionale per le vittime. Ogni giorno in Italia rimangono uccisi tre operai, 1.200 morti in un anno: gli infortuni sul lavoro - seppure in costante calo dal 2000 a oggi - sono quasi il doppio delle vittime degli omicidi, due volte quelle della Francia e il 30 per cento in più rispetto a Germania e Spagna. Così scrisse il Censis due mesi fa elaborando i dati del 2007. "Le morti sul lavoro stanno diventando un'emergenza nazionale", ha detto il presidente del Senato Renato Schifani. La cronaca di queste ore supera la media delle statistiche. Giuseppe Tumino è morto stritolato nella macchina per impastare la pasta di cioccolato nella fabbrica dolciaria Ciocodor di Ragusa. Avrebbe dovuto finire il suo turno di lavoro alle 19, ma a casa non è più rientrato. Insospettita per il ritardo, la moglie ha chiamato il titolare dell'azienda, che a sua volta ha avvertito la polizia. Gli agenti hanno trovato il cadavere parecchie ore dopo: nessuno si era accorto della tragedia. Giuseppe Tabone, siciliano di Gela, trasferito da qualche anno a Parma per lavorare in una ditta edile, è morto precipitando da un'impalcatura alta cinque metri. Come Massimiliano Strifezza che lavorava in un cantiere a Spineta, nel comune di Battipaglia: è rimasto schiacciato da un pannello di copertura di un capannone. Folgorato è morto invece un operaio albanese di 38 anni, colpito da una scarica a Roveleto di Cadeo, nel piacentino: era su una piattaforma aerea a circa otto metri da terra per eseguire dei lavori al tetto di una casa, ha urtato i cavi dell'alta tensione ed è morto sul colpo. Nel Casertano è morto schiacciato da lastre di marmo cadute da una gru Costache Dan Cristian, 21enne romeno, operaio di una fabbrica di lavorazione marmi in via Polvica a San Felice a Cancello. L'operaio si trovava sotto gru quando improvvisamente la corda che teneva legati i marmi si è spezzata. Infine si è spento nell'ospedale di Napoli dove era ricoverato dopo la caduta da una scala, Guido Palumbo, 35 anni. Cinque morti in un solo giorno. |
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