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LA SACERDOTESSA

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MISTERI PARALLELI: DA AVERSA A RENNES-LE-CHÂTEAU

Post n°386 pubblicato il 13 Maggio 2007 da io_deifobe

LA LOSANGA
Il secondo segno (losanga) che troviamo nella nostra sacrestia era conosciutissimo dai pitagorici. Esso rappresentava la "Tetrachtis" (
tetractis
) dove il numero quattro indicava tutto ciò che esisteva ne mondo materiale e, più precisamente sia quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco) che le coordinate dello spazio (punti cardinali).
Il segno 5 è un simbolo solare: la stella circondata da un cerchio (l’universo, il sole). Da un punto di vista teologico è il simbolo della divinità, una variante del punto coronato di cui ho già detto.
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UNA POSSIBILE LETTURA D'INSIEME
Se la lettura del singolo segno appare - tutto sommato - chiaro, quello dell’insieme, appare dubbio almeno sotto il profilo storico se non ermeneutico.
A prima vista sembrerebbe corretta la seguente lettura:
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"Gesù (il 5° simbolo), figlio del Padre (4° simbolo) ha creato (3° simbolo) la terra (2° simbolo) e il cielo (1° simbolo)".
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oppure:
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"Il Padre ed il Figlio hanno creato la Terra ed il Cielo".
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Vediamo ora se una simile ipotesi possa reggere quando dal singolo segno passiamo, per così dire, alla loro "semantica". Infatti mi sembra evidente che ognuno dei simboli costituisca una evoluzione del precedente e che, nella sostanza, si riducano ad un singolo segno nella sue varianti grafiche.
C’è qualcosa che costituisce l’essenza del mistero e risiede in due elementi estranei al contesto storico-religioso locale: il segno 2 (pitagorico) ed il segno 5. Essi mi appaiono come un’eco di posizioni gnostiche o catare (il segno 3) o addirittura Templare o post-Templare (il segno 5).
Come affermava spesso Fulcanelli "di più non mi è concesso di dire" anche perché la mia è un’ipotesi di lettura, ma non è l’unica possibile e onestamente al momento non ne ho altre con un minino di validità.
C’è un elemento estraneo nella leggenda urbana che accompagnò l’esito dell’ultimo restauro.
Nella vicenda si inserisce il sospetto del Tesoro. Cosa trovarono gli sterratori? Cosa nascose il Parroco dell’epoca?
Ad Aversa nessuno lo sa o è in grado di attestare una qualunque diversa ipotesi: se esiste un segreto devo dire che è stato tenuto benissimo.
Ma è a questo punto che s’innesta la storia di Père Saunière e della Tour Magdala.
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RENNES-LE-CHÂTEAU COME AVERSA?
Ci spostiamo ora nella Francia del 1892 e precisamente nella minuscola Chiesa parrocchiale di Rennes-le-Château, piccolo centro del Dipartimento dell’aude a pochi chilometri da Carcassonne.
 Il parroco, l’abé François Berenger Saunière, era sul punto di dare il via ad un "affaire" per molti aspetti simile a quello di Aversa.
La vicenda che coinvolse l’abé è talmente nota che non merita mi dilunghi molto sulla stessa. La sintetizzerò in poche parole.
Saunière era afflitto da grossi problemi finanziari: la Chiesa a lui affidata era in pericolo di crollo ed egli non aveva il denaro necessario a curarne le ristrutturazione.
Però, improvvisamente, trovò tanti soldi che, non solo recuperò il cadente manufatto, ma acquistò anche terreni ed immobili e realizzò la costruzione della Tour Magdala dedicata a S. Maria Maddalena.
Cosa era accaduto?
Questa specie di miracolo finanziario è stato attribuito ad alcuni fattori concomitanti, uno più misterioso dell’altro:

  • Il ritrovamento di alcuni manoscritti che solo il Vescovo di Carcassonne riuscì a vedere;
  • Un soggiorno a Parigi;
  • Un quadro di Nicolas Poussin;
  • Una frase sibillina;
  • Una setta misteriosa e tanta cattiva fantasia.
Interessante appare la conclusione per la quale Saunière fosse riuscito a costruire un vero e proprio mistero, quello di Rennes-le-Château, con l’ausilio di alcuni giornalisti e scrittori faziosi, di una perpetua incontentabile ed un albergatore lungimirante; il tutto conditola un romanzo divenuto un "best seller"
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PRIMO MISTERO: I MANOSCRITTI
Durante il restauro dell’altare Saunière avrebbe trovato manoscritti risalenti al XIII secolo.
Il vescovo di Carcassonne, cui Saunière li aveva mostrati, non dimostrò grande entusiasmo (anche se, probabilmente, largì la somma di cui il Père necessitava).
Ne seguì il viaggio di tre settimane a Parigi, la ricerca di uno specialista qualificato ad esaminare i manoscritti ma anche le visite al Louvre e l’acquisto di riproduzioni di quadri, tra cui la copia di un dipinto di Nicholas Poussin ("Pastori d’Arcadia") nei mercatini della Rive Gauche. Perché?
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SECONDO MISTERO: I PASTORI D'ARCADIA
Il quadro di Poussin era stata realizzata intorno al 1640 e rappresentava un sarcofago sul quale campeggiava l’iscrizione "Et in Arcadia Ego". Ebbene l’originale - realmente esistente - si trova proprio a Rennes-le-Château dove Poussin non si sarebbe mai recato pur conoscendo benissimo il paesaggio riprodotto nel quadro.
Quale significato avevano il quadro e l’iscrizione?
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TERZO MISTERO: LA LAPIDE DI PIETRA
A Rennes-le-Château gli operai avevano trovato una lapide di pietra e solo Saunière ebbe modo di vedere cosa celasse.
Da quel momento il parroco effettuò una serie di esplorazioni nei luoghi circostanti mentre i lavori di restauro, sospesi per mancanza di fondi, ripresero con grande dovizia di denaro che consentì a Saunière la realizzazione di varie imprese (tra l’altro, la "Tour Magdala").
Saunière morì nel 1917 senza avere problemi finanziari.
Da dove veniva l’improvvisa ricchezza?
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TERRIBILIS EST LOCUS ISTE
"Terribilis est locus iste" cioè "Questo è un luogo terrificante", massima dal sapore dantesco, fu fatta incidere da Saunière sul portale della chiesa. Perché?
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UNA SETTA MISTERIOSA E TANTA CATTIVA FANTASIA
La setta cui alludo è il Priorato di Sion. Sarebbe stato fondato da Goffredo di Buglione nel 1099 e ne avrebbero fatto parte personaggi di assoluto rilievo di tutta l’Europa come Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Robert Boyle, Isaac Newton, Victor Hugo e Jean Cocteau.
(4)
Di fatto ha origini meno nobili e comunque più recenti. Fantomatico gruppo, che in effetti fu creato dai nazisti per giustificare la campagna antisemita.
Per circa settant’anni l’enigma della ricchezza del parroco rimase a far parte dell’immaginario locale. Fino a quando l’esoterista Gerard De Sede, specialista nel ritrovamento di tesori nascosti, formulò la tesi secondo la quale Saunière aveva decodificato un complicato codice che coinvolgeva, sia i manoscritti (Primo mistero), che il quadro di Poussin (Secondo mistero).
Questo codice avrebbe consentito a Saunière di arrivare alla scoperta di un tesoro maledetto nascosto (Terzo mistero).
Tuttavia la spiegazione per quanto ingegnosa è scarsamente convincente.
Tanto per cominciare perché usare la frase "Terribilis locus est iste"?
E poi: dove e come avrebbe trovato il tesoro?
E ancora: a chi era appartenuto l tesoro?
Provò a fornire le risposte il giornalista Henry Lincoln giornalista della B.B.C. che attribuì a De Sede gran parte del mistero. Egli ipotizzò che Gerard De fosse un seguace dell’improbabile quanto misteriosa setta nota come "Priorato di Sion".
Questo significava unicamente spostare il problema in senso soggettivo e chiaramente non soddisfece nessuno fino a quando, nel 1982, Lincoln pubblicò la tesi ardita quanto improbabile di "The Holy Blood and the Holy Grail" seguito da "The Messianic legaci" e "The Holy Place". La tesi sposata da Dan Brown nel "Codice da Vinci" di chiara impostazione antiromana.
Con i detti testi entrano in scena i Templari ed il Graal, senza contatto con i fatti di Rennes-le-Château ed il mistero resta affidato unicamente alla apoditticità.
Difatti tutte le tesi del Lincoln dipendono da un fatto indimostrato: Saunière avrebbe trovato un altro documento (mantenuto segreto) da cui sarebbe scaturita la decriptazione con chiavi fornite dal quadro di Poussin.
Saunière in questi sconosciuti codici sarebbe riuscito ad individuare, intorno a Rennes-le-Château, numerosi luoghi sacri collegati da quelli che gli archeologi chiamano "leys" e formanti due perfetti pentacoli intrecciati e cioè una stella a dieci punte che avrebbe individuato un tempio alla Grande Madre del Neolitico ben noto ai Templari.
A questa tesi si possono sollevare due obiezioni:
  • Che i presupposti su cui si basa sono difficilmente sostenibile e comunque non dimostrabili;
  • Parimenti non dimostrabile è l’esistenza dell’ulteriore documento, al quale dovrebbe far capo la decriptazione del codice che avrebbe dovuto essere basata sul terzo documento rimasto sconosciuto.
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L’AFFAIRE SAUNIÈRE ED IL GRAAL
È a questo punto che la tesi sfocia nella pura e gratuita denigrazione di principi comuni sia alla Chiesa Cattolica romana che a quella anglicana.
Ritengo di potere affermare che la tesi risente dell’integralismo anglicano.
Per conferirsi una parvenza di logicità la tesi imbocca una delle strade più battute: quella del Graal che ha autorizzato qualcuno a parlare di un falso nel mistero dei Rennes-le-Château.
Teoricamente finora avremmo dimenticato completamente la Tour Magdala. Ma gli autori non scartano niente.
ll trait d’union è appunto il Graal: Lincoln ipotizza una linea di Sangue Reale (Cristo-Maddalena, … Merovingi: d’onde Sang Real, San Greal, Sang Réal, Sang Royal", Sangue Reale, Graal.
Sarà bene notare subito che i Vangeli sinottici non parlano di una discendenza del Cristo sicché gli anti-papisti di marca anglicana hanno dovuto inventare una discendenza di Cristo facendo della Maddalena la moglie di Gesù. Dalla coppia sarebbero nati dei figli e di qui la stirpe reale.
Dopo la Crocifissione, la Maddalena, insieme con almeno un figlio, sarebbe stata portata in Gallia, dove esistevano comunità ebraiche e quindi dove avrebbe trovato rifugio.
I discendenti di quel figlio, attraverso nozze dinastiche con romane e visigote, intorno al V sec. Avrebbero incontrato la stirpe dei franchi dando origine alla dinastia merovingia.
Come si arriva a Rennes-le-Château?
Secondo una leggenda tramandata oralmente, anziché in croce, sarebbe morto di vecchiaia in quel di Marsiglia. Però - guarda caso - il suo corpo mummificato si trova tuttora nei pressi di Rennes-le-Château e sarebbe stato ritrovato da Henry Lincoln, amico manco a dirlo di Bérenger Saunière.
Lincoln gli avrebbe consegnato una pergamena sconosciuta sulla quale sarebbe stato scritto il seguente messaggio:
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A DAGOBERT II ROI ET A SION EST CE TRESOR ET IL EST LA MORT
(A Re Dagoberto II e a Sion appartiene questo tesoro, ed egli è morto là)
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Poi sarebbe comparsa la pergamena della Chiesa, la visita a Parigi e l’interesse per il quadro di Nicholas Poussin con l’iscrizione
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"ET IN ARCADIA EGO"
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Proprio da quel momento il parroco cominciò a compiere le esplorazioni del circondario finché i lavori di restauro ripresero con grande dispendio di denaro insieme all’edificazione della Tour Magdala, fece decorare la chiesa di strane statue e incidere sull’architrave il famoso aforisma.
In conseguenza dell’acquisita ricchezza Bérenger Saunière fu accusato di simonia e, sospeso a divinis, venne reintegrato per intervento diretto del Vaticano. Alla sua morte per ictus cerebrale, i suoi beni furono ereditati dalla perpetua, tale Marie Denarnaud.
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L’AFFAIRE SAUNIÈRE ED IL TESORO
L’unico dato plausibile nei fatti riferiti è la possibilità che la "prova" del Cristo in Linguadoca fosse nascosta a Rennes.
Orbene la leggenda voleva che proprio a Rennes gli Albigesi (o Catari) avessero nascosto un "tesoro".
Il tesoro non fu mai trovato ma la notizia che Gesù sarebbe morto a Rennes e che gli Albigesi ne possedessero la prova rendeva gli albigesi pericolosi al punto da giustificare l’indizione della crociata.
Ma quale tesoro se gli Albigesi avevano fato voto di povertà?
Si sarebbe trattato di un tesoro dato a loro in custodia dai Templari in quanto emanazione del famigerato "Priorato di Sion".
I Catari - o chiunque per loro - avrebbero nascosto la genealogia dei discendenti di Cristo su pergamene codificate proprio nella chiesa di Rennes.
Ne deriva che sarebbe stato più opportuno chiamare "segreto" quello che venne definito "tesoro".
L’espressione "Egli è morto là" riportata dalla lapide potrebbe essere riferita proprio al presunto sepolcro nelle vicinanze di Rennes e riprodotto nel quadro di Nicholas Poussin.
La lettura steganografica della Scritta "ET IN ARCADIA EGO" consisterebbe nell’anagramma:
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I! TEGO ARCANA DEI
(5)
(Vattene! [Io] Custodisco i segreti di Dio)
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Peraltro nella chiesa di Rennes è conservata una statua sulla cui base è incisa la scritta.
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L’AFFAIRE SAUNIÈRE: TEMPLARI E ROSA+CROCE
Non dimentichiamo, tra l’altro, che la vicenda del tesoro dipende - in gran parte - dalla vicenda di Marie Denarnaud, alle prese con un asse ereditario probabilmente di scarso interesse.
Fu Marie a diffondere la voce di un tesoro per rendere appetibili beni poco appetibili?
Fu Noel Corbu, acquirente probabilmente "truffato", allo scopo di lanciare un ristorante per un turismo da creare in una zona senza attrattive?
Non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai. Di certo c’è che fu proprio Corbu che confusamente rilanciò la storiella dei Templari. Ma c’è anche il fatto che gli esoteristi contribuirono notevolmente al "lancio" di Rennes-le-Château a causa del sapore misterico del collegamento Catari - Templari.
Tra questi esoteristi c’era non a caso Gérard de Sede, l’autore di "Le trésor maudit".
Oggi sappiamo che i pretesi "manoscritti" sono un falso; che non esiste discendenza di Dagoberto II; che non esistono Merovingi pretendenti al trono di Francia; che l’Ordine di Sion non è mai esistito (le tracce del Priorato si esauriscono in un atto di registrazione depositato nel 1956).
Vi è unicamente da aggiungere un ultimo tassello riguardante il diario del capomastro autore della costruzione della famosa Tour Magdala.
Egli avrebbe rivelato di aver ricevuto l’ordine, da Sauniere, di nascondere una cassa sotto questa torre. Nel 2001, il red scan ha evidenziato l’effettiva esistenza, di un parallelepipedo (apparentemente una cassa).
Ma dal 1965 il Sindaco di Rennes ha vietato gli scavi nella zona per impedire devastazioni e danneggiamenti da parte di scavatori improvvisati.
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CONCLUSIONI
Nell’affaire Rennes-Le-Château, forse come in quello di Aversa, sono frammitisti e confusi elementi oggettivi, supposizioni e fantasie delle più varie specie. Dati oggettivi che possano giustificare quelle o altre conclusioni non sono stati trovati.
Ad Aversa il testo criptico è dinanzi agli occhi di chi voglia vederlo; a Rennes-Le-Château invece non ci è traccia proprio dei testi criptici, di genealogie o testi semplicemente enigmatici.
Nessuno dei due sacerdoti ha peraltro lasciato nulla di scritto né è ipotizzabile rivelazioni di eredi o terze persone.
In entrambi i casi non possiamo far altro che scrivere la parola... mistero.
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Bibliografia essenziale:
Eliphas Levi, "Histoir de la Magie".
Giovanni Tritemio, "Steganographica".
Edoardo Tinto, "La croce, il cerchio e la decade pitagorica".
Gorge Michanowsky, "All'Alba della civiltà", Milano, 1980.
Gorge Michanowsky, Articolo comparso nel 1978 (numero di ottobre) di "Explorers Journal".
G. D'Amato, Aum. "L'Alfabeto sacro di Adamo", Milano, 1987.
P. Kolosimo, "Odissea stellare", Milano, 1977.
Guido List, "La Scrittura Figurata degli Antichi germani", Vienna, 1920.
Gerard De Sede, "Le Tresor Maudit" (Il tesoro maledetto).
Henry Lincoln, "The Lost Treasure of Jerusalem, The Priest, the Painter, and the Devil, The Shadow of the Templars."
Henry Lincoln, VV. "La svastica simbolo millenario" - Colloqui coi lettori, Storia Illustrata, 1963/1.
Henry Lincoln, VV. "Significato della Svastica in Storia Illustrata", Colloqui con i lettori, 1961.
Giorgio Baietti, "Rennes-le-Château: il segreto di Bérenger Saunière".
Giovanni Tritemio, "Steganographica".
Henry Lincoln, "The Lost Treasure of Jerusalem" (Il tesoro perduto di Gerusalemme), Londra.
Henry Lincoln, "The Priest, the Painter, and the Devil", Londra.
Henry Lincoln, "The Shadow of the Templars", Londra.
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Note:
1. Qualcuno (mia moglie) mi ha fatto rilevare che ad Aversa esiste un’altra chiesa dedicata a S. Maria Maddalena (la Cappella del vecchio manicomio civile). Mi sembra, però che l’obiezione non cambi i termini del problema: innanzi tutto perché la cappella in questione è stata edificata 3-4 secoli più tardi (era in stile rococò); in secondo luogo perché non era una cappella aperta al culto pubblico; e infine perché non mi sembra che in diritto canonico sia mai esistito un limite alla intitolazione di Chiese che, semmai, avrebbe riguardato proprio la seconda e non certo la più antica.
2. Eviterò i nomi propri per il dubbio che esistano ancora rappresentanti della famiglia; agli Aversani sarà sufficiente una iniziale.
3. Sinistrorsa, apotropaica, che riproduce il moto solare, contrapposta alla Sauvastica, destrorsa, maleaugurante con un moto solare all’incontrario.
4. Il Priorato avrebbe avuto lo scopo della "purificazione ed il rinnovamento" del mondo attraverso l’unione delle nazioni sotto una monarchia illuminata retta da un sovrano merovingio dello stesso lignaggio di Cristo.
Nel 496 d.C. la Chiesa aveva con i Merovingi un patto per sostenere in perpetuo quella dinastia ma dopo alcuni decenni la dinastia perse il trono quando regnava l’ultimo monarca merovingio: Dagoberto II pur senza determinare l’estinzione della stirpe.
In quella occasione tuttavia il Priorato di Sion dovette assumere il compito di preservare il "segreto" del Sangue di Cristo.
5. Come è noto Saunière diffuse varie iscrizioni intorno alla Chiesa di Rennes-le-Château. Tra l’altro su una statua è scritto: "CHRISTUS A. O. M. P. S. DEFENDIT". Esperti di steganografica ritengono che l’acronimo dovrebbe essere letto "Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis" ("Cristo difende l’antico ordine mistico del Priorato di Sion"). Ciò equivale a sostenere che Saunière fosse membro segreto del Priorato di Sion.
Forse nessuno ricorda che il medesimo acronimo è utilizzato a Roma, sulla base dell’obelisco di papa Sisto V, ove compare l’iscrizione: "CHRISTUS A. O. M. P. S. DEFENDIT" che si legge "Ab Omni Malo Popolum Suum Defendit" (Cristo difende il suo popolo da ogni male).

 
 
 
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